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Chi può fare il tutore legale?

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(@carlos-arija-garcia)
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Quale persona o ente può essere adibito alla cura e all’amministrazione dei beni di un minore o di una persona disabile. Si può rifiutare l’incarico?

Un tutore è una persona che rappresenta legalmente chi non è capace di agire e, quindi, di provvedere ai propri interessi. La sua attività è rivolta a minorenni i cui genitori sono deceduti o non possono svolgere il loro ruolo oppure a soggetti in stato di infermità che sono stati interdetti. Un ruolo, dunque, particolarmente delicato e importante. Per questo è importante sapere chi può fare il tutore legale.

Il giudice può nominare tutore legale di un minore o di un interdetto:

  • la persona indicata a tale scopo nel testamento, atto pubblico o scrittura privata autenticata oppure dal genitore che ne aveva la responsabilità genitoriale;
  • un parente entro il terzo grado;
  • una persona estranea con competenza, un’associazione o un ente di assistenza.

Non può fare il tutore legale:

  • un minore interdetto o inabilitato;
  • un soggetto escluso dal genitore che ha esercitato per ultimo la responsabilità genitoriale;
  • una persona che potrebbe avere un conflitto con il tutelato;
  • chi è fallito e non è stato cancellato dall’apposito registro.

Come viene nominato il tutore legale?

Il tutore legale viene nominato da un giudice tutelare del tribunale del luogo in cui il beneficiario ha il domicilio o la residenza.

Se il beneficiario è un minore, la procedura avviene:

  • presso l’ufficiale di stato civile in caso di decesso dei genitori;
  • davanti al notaio se il tutore è stato indicato nel testamento.

Successivamente, il giudice provvede a nominare il tutore con decreto motivato.

Se il beneficiario è una persona disabile, si parte con la richiesta di interdizione, da presentare per ricorso in tribunale con l’assistenza di un avvocato. La domanda può essere avanzata da uno di questi soggetti:

  • persona maggiorenne o minore emancipato che si trova in condizioni di abituale incapacità di provvedere ai propri interessi;
  • coniuge, convivente di fatto, parte dell’unione civile o, comunque la persona stabilmente convivente;
  • parenti entro il quarto grado;
  • affini entro il secondo grado;
  • tutore o curatore;
  • dal pubblico ministero.

Il presidente del tribunale:

  • ordina la comunicazione del ricorso al pubblico ministero;
  • nomina con decreto il giudice istruttore;
  • fissa l’udienza di comparizione del ricorrente, della persona da interdire e di tutti gli altri soggetti indicati in ricorso, le cui informazioni ritiene utili.

Al termine della fase istruttoria, il giudice:

  • nomina il tutore legale;
  • oppure rigetta il ricorso e ordina di archiviare la vicenda.

Di che cosa si occupa il tutore legale?

Il tutore legale nominato dal giudice assume la piena responsabilità della persona che gli viene affidata e ha il potere di amministrarne i beni, con alcune eccezioni. Ha, infatti, bisogno dell’autorizzazione del giudice o del tribunale per compiere alcuni atti, come ad esempio quelli relativi a:

  • gli investimenti o la riscossione di capitali;
  • l’acquisto di determinati beni;
  • la cancellazione di ipoteche;
  • l’accettazione o la rinuncia all’eredità;
  • la firma di contratti di affitto di durata superiore ai nove anni;
  • l’avvio di una causa (ad eccezione delle azioni cautelari);
  • l’assunzione di obbligazioni, a meno che queste riguardino spese fondamentali per il mantenimento del disabile e per ‘ordinaria gestione del patrimonio);
  • l’alienazione di beni;
  • la stipula di divisioni;
  • le donazioni e i legati sottoposti a pesi o a condizioni;
  • la riscossione di capitali.

Quali sono i compiti del tutore legale?

Il tutore legale deve accettare l’incarico (salvo dispensa) e adempiere ai suoi doveri con diligenza in forma gratuita. Il giudice, tuttavia, può riconoscere una indennità se si tratta di casi particolarmente complicati.

Nello specifico, chi si occupa della tutela legale di un disabile deve:

  • prendersi cura del destinatario del provvedimento;
  • rappresentare il disabile in tutti gli atti;
  • amministrare i suoi beni;
  • tenere la contabilità e relazionare di anno in anno l’andamento del soggetto al giudice tutelare.

A questo proposito, il tutore deve tenere la contabilità con la diligenza del buon padre di famiglia. La relazione da consegnare al giudice dovrà:

  • contenere un rendiconto della contabilità;
  • informare il giudice sullo stato di salute dell’individuo soggetto a tutela.

Si può rifiutare il ruolo di tutore legale?

Chi viene incaricato della tutela legale di un minore o di un disabile non può rifiutare la nomina, a meno che:

  • abbia più di 65 anni;
  • abbia almeno tre figli minorenni;
  • sia gravemente malato;
  • sia stato nominato per un’altra tutela.

L’incarico di tutore può finire:

  • per esonero dall’incarico qualora sia particolarmente gravoso;
  • per rimozione, in caso di negligenza o incapacità a gestire l’incarico, per abuso di potere, nel caso in cui sia pregiudizievole per la tutela o perché divenuto insolvente;
  • decorsi dieci anni dalla tutela, fatta eccezione per i prossimi congiunti;
  • qualora sia venuta meno la causa dell’interdizione.
 
Pubblicato : 22 Marzo 2023 13:30