Chi è il rappresentante legale?
Quando viene nominata la figura che si occupa degli interessi di un soggetto debole o di una società? Chi riveste questo ruolo?
Il vocabolario definisce il rappresentante legale come «il soggetto al quale la legge conferisce il potere di compiere atti e negozi giuridici in nome e per conto di un altro soggetto (rappresentato). Tale istituto – si legge ancora – rende possibile ai soggetti legalmente incapaci il compimento di atti che altrimenti sarebbero loro preclusi». Come si traduce questo in termini pratici? Chi è il rappresentante legale?
Va detto subito che questo ruolo può essere conferito in due modi:
- dalla legge, quando c’è l’esigenza di tutelare gli interessi di determinati soggetti (ad esempio gli interdetti);
- in forma volontaria, mediante un accordo tra le parti (è il caso del rappresentante legale di un’azienda).
Chi è il rappresentante legale di minori o incapaci?
Una delle ipotesi in cui viene nominato un rappresentante legale è quella in cui si verifica la necessità di tutelare gli interessi di una persona minore o incapace che non è in grado di compiere autonomamente determinate azioni.
La legge prevede come rappresentanti legali dei minori i loro genitori. Secondo il Codice civile, infatti [1], i genitori, o quello che di essi esercita in esclusiva la responsabilità genitoriale, rappresentano i figli nati e nascituri fino alla maggiore età o all’emancipazione in tutti gli atti civili e ne amministrano i beni.
Gli atti di ordinaria amministrazione, esclusi i contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento, possono essere compiuti disgiuntamente da ciascun genitore.
Nel caso in cui il padre e la madre fossero impossibilitati a rivestire il ruolo di rappresentanti legali dei figli, viene nominato un tutore per:
- l’amministrazione dei beni del minore;
- rappresentarlo in tutti gli atti civili.
Se, invece, la persona di cui viene nominato un rappresentante legale è un soggetto interdetto perché in stato di infermità mentale, il giudice nomina un tutore che si prenda cura dei suoi interessi.
Il tutore può compiere:
- atti di ordinaria amministrazione che può compiere liberamente e autonomamente;
- atti di straordinaria amministrazione per il compimento dei quali deve richiedere l’autorizzazione al giudice tutelare e, per gli atti più importanti, del tribunale su parere del giudice tutelare;
- cura dell’interdetto: nello svolgimento di tale compito il tutore deve attenersi alle direttive impartite dal giudice tutelare vigilando sulla salute, sicurezza e pulizia dell’incapace;
- amministrazione del patrimonio dell’interdetto con obbligo di rendiconto annuale al giudice tutelare.
Chi è il rappresentante legale di un’azienda?
L’altra modalità con cui viene conferito il ruolo di rappresentante legale è quella volontaria, cioè mediante un accordo tra le parti. È il caso del legale rappresentante di un’azienda o di una società, al quale viene affidato il compito di esprimere la volontà dei soci nei rapporti con terzi.
Il rappresentante legale in questo caso può essere:
- il titolare, se si tratta di una ditta individuale;
- l’amministratore unico, se si tratta di una società a responsabilità limitata (una S.r.l.), a meno che sia disposto diversamente nello statuto;
- gli accomandatari, se si tratta di una società in accomandita semplice (una sas);
- una persona appositamente stabilita oppure il presidente del Consiglio di amministrazione, se si tratta di una società per azioni (una Spa).
Rappresentante legale, titolare e amministratore
Come abbiamo visto, dunque, non sempre (o non per forza) le figure del rappresentante legale e del titolare coincidono. Così come il suo ruolo non va confuso con quello dell’amministratore.
Il rappresentante legale esprime il volere di tutti i soci. Ha potere di firma e svolge atti in nome e per conto dell’impresa.
L’amministratore di una società è la persona incaricata della gestione dell’impresa e della realizzazione di tutte le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale. Può anche rappresentare legalmente la società ma può anche non farlo.
Infine, il titolare è il soggetto che controlla la società e che ne possiede effettivamente almeno il 25% delle quote. Anch’egli, soprattutto nelle realtà più piccole, può svolgere il compito di rappresentante legale.