forum

Chi è esente dal pa...
 
Notifiche
Cancella tutti

Chi è esente dal pagamento delle imposte di donazione?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
69 Visualizzazioni
(@paolo-remer)
Post: 1000
Famed Member Registered
Topic starter
 

Regali di soldi o altri beni a figli, nipoti, altri parenti ed estranei: quando e quanto sono tassati?

Quando un genitore o un nonno regala una casa al figlio o al nipote, o gli dà i soldi per comprarla, o gli trasferisce somme di denaro consistenti, c’è una cosa che è fondamentale sapere: chi è esente dal pagamento delle imposte di donazione?

Anche sui trasferimenti patrimoniali compiuti all’interno della famiglia lo Stato pretende la sua parte, ma è “generoso” quando si tratta di parenti stretti. Così sono previste delle soglie di esenzione che dipendono dal rapporto di parentela e dall’importo della donazione. Conoscendole, diventa molto semplice capire se quanto stiamo donando, o ricevendo, sarà tassato oppure no.

Imposta sulle donazioni: come funziona?

L’imposta sulle donazioni è completamente equiparata all’imposta sulle successioni ereditarie. Il legislatore ha voluto così per impedire facili aggiramenti della tassazione: ad esempio, se l’imposta fosse applicata solo ai trasferimenti mortis causa, si potrebbe eludere l’imposta sulle successioni semplicemente donando i propri beni mentre si è ancora in vita. Invece i presupposti impositivi e le aliquote sono uguali, quindi sotto questo profilo non c’è alcuna convenienza. Anche le esenzioni sono le stesse, sia per le successioni che per le donazioni.

Imposta sulle donazioni: a cosa si applica?

L’imposta sulle donazioni si applica ai trasferimenti gratuiti inter vivos (tra persone vive) di beni immobili ed anche di beni mobili (oggetti, arredi, collezioni, opere d’arte, ecc.), compresi quelli immateriali, come il denaro, le azioni, le obbligazioni, le quote di partecipazione societaria, la costituzione di fondi patrimoniali, trust e la stipula di patti fiduciari.

È tassata anche la costituzione di rendite o di diritti reali di godimento, come l’usufrutto, l’uso e l’abitazione, e la rinuncia a diritti di credito (ad esempio, l’abbuono di un debito).

Il presupposto per applicare l’imposta sorge alla data dell’atto di donazione.

Imposta sulle donazioni: quando non è dovuta?

L’imposta sulle donazioni non è dovuta per i trasferimenti di modico valore (le cosiddette “piccole donazioni“, come i regali e le elargizioni d’uso, fatte in occasione di ricorrenze: compleanni, matrimoni, lauree, ecc.) e per le erogazioni liberali in favore di enti pubblici o assistenziali, comprese le Onlus, le fondazioni, i partiti politici e le organizzazioni del Terzo settore.

Sono considerate di modico valore le donazioni che, in relazione all’importo e al valore, non impoveriscono eccessivamente il donante. La legge non fissa una soglia limite, ma impone di tenere conto delle condizioni economiche delle parti.

Perciò la stessa cifra potrebbe essere modica per un donante ricco e non, invece, per una persona di modeste condizioni, che donandola darebbe fondo alle sue sostanze. In tal caso è richiesto l’atto pubblico notarile, in modo che il donante possa rendersi conto delle conseguenze del gesto di liberalità che sta per compiere.

Imposta sulle donazioni: quanto si paga?

L’imposta sulle donazioni è dovuta dal beneficiario – quindi da chi riceve la somma di denaro o i beni mobili ed immobili dal donante – ed è commisurata al valore di quanto ricevuto.

Le aliquote dipendono dal rapporto tra donante e donatario, e quella massima è dell’8%.

Vi sono tuttavia ampie fasce di esenzione – le cosiddette franchigie – in base al rapporto di parentela intercorrente tra il donante e il donatario, ed aliquote ridotte, del 4% e del 6%. Ora esaminiamo tutti i possibili casi.

Donazione a coniuge, figli e nipoti

La donazione fatta al coniuge (cui è equiparato il membro dell’unione civile), ai figli e ad altri ascendenti e discendenti diretti (nonni e nipoti, bisnonni e bisnipoti, ecc.) gode di una franchigia di un milione di euro a testa.

La soglia limite, quindi, non è cumulativa, bensì è rapportata ad ogni beneficiario. Ciò significa che se, ad esempio, un padre dona a ciascuno dei suoi tre figli beni per 990.000 euro, tutti potranno ottenere l’esenzione completa dall’imposta sulle donazioni.

Altrimenti, la donazione al coniuge e ai parenti in linea retta viene tassata al 4%, limitatamente all’eccedenza sulla franchigia di un milione di euro. Ad esempio, su un importo donato di 1.300.000 euro si pagherà il 4% su 300.000 euro, quindi 12.000 euro.

Donazione a fratelli e sorelle

La donazione tra fratelli e sorelle è soggetta all’imposta con aliquota del 6% e con una franchigia di 100.000 euro per ogni beneficiario. Ad esempio, un fratello dona alla sorella una casa del valore di 250.000 euro: la tassazione sarà di 9.000 euro (il 6% su 150.000 euro, cioè l’eccedenza rispetto alla franchigia).

Donazione ad altri parenti e ad estranei

La donazione compiuta in favore di parenti fino al 4° grado compreso, o ad affini in linea retta e collaterale fino al 3° grado, è tassata al 6% senza franchigia, quindi sull’intero importo.

La donazione a parenti più lontani (oltre il 4° grado) o ad estranei al nucleo familiare soggiace all’aliquota d’imposta massima, pari all’8%, senza alcuna franchigia, quindi l’imposta si applica sull’intero ammontare dei beni donati.

Donazione a portatore di handicap

In caso di donazioni fatte a una persona portatrice di handicap, la franchigia di esenzione dall’imposta è di 1.500.000 euro, a prescindere dal rapporto di parentela. Pertanto, se la donazione viene fatta ad un figlio disabile la consueta franchigia di un milione di euro viene elevata ad un milione e mezzo; così come se la donazione viene compiuta in favore di un estraneo al nucleo familiare – che altrimenti non avrebbe diritto ad alcuna esenzione.

Donazioni indirette: sono tassate?

Le cosiddette “donazioni indirette”, come quella del padre che dà al figlio i soldi necessari per acquistare una casa (o paga direttamente il costruttore) non sono tassate con l’imposta sulle donazioni, in quanto manca la stipula dell’atto tra donante e donatario (normalmente vengono fatte con bonifico bancario, o mediante assegni; in contanti il limite massimo è di 4.999,99 euro).

Tuttavia, il notaio, quando stipula l’atto di acquisto della proprietà (ad esempio, dell’appartamento pagato con i soldi provenienti dal donante), deve ricevere dal donatario la dichiarazione sulla provenienza delle somme da una donazione, e riportarla nel rogito.

Approfondimenti

 
Pubblicato : 12 Luglio 2023 08:15