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Che succede se il tasso del mutuo è usuraio

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(@paolo-florio)
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Conseguenze legali se una banca applica tassi di interesse usurari su un finanziamento.

È sempre sotto i riflettori della giurisprudenza il tema dell’usura nei contratti di mutuo. Numerose pronunce della Cassazione e dei vari tribunali hanno fornito un’ampia panoramica delle conseguenze che scaturiscono dalla previsione di interessi oltre la soglia trimestralmente stabilita dal ministero dell’Economia. Vediamo dunque che succede se il tasso del mutuo è usurario.

A riguardo si scontrano diverse tesi: il mutuo è nullo o semplicemente gratuito? Non bisogna restituire gli interessi? Ma quali interessi: quelli di mora o quelli corrispettivi? Cerchiamo di fare chiarezza sul punto.

Come si stabilisce se un mutuo è usurario

Non è un calcolo agevole quello che serve per stabilire se un mutuo è usurario o meno. Proprio per questo si incarica un commercialista o un ragioniere che possa effettuare le verifiche, coadiuvato da appositi software.

Chi tuttavia è curioso di sapere qual è la soglia dell’usura deve partire da un indice pubblicato, ogni tre mesi, dal Ministero del Tesoro. Si tratta del TEGM, il Tasso Effettivo Globale medio, che indica la media degli interessi praticati dalle banche. Questo indice va incrementato del 25% e al risultato si sommano ulteriori quattro punti percentuali. Il risultato corrisponde al tasso che, per legge, è da ritenersi usurario.

In ogni caso, la differenza tra il tasso medio e l’usura non può superare otto punti percentuali.

Facciamo un esempio. Ipotizziamo un TEGM al 5%. Il calcolo del tasso di usura si effettuerà come segue:

5% (TEGM) aumentato del 25% (che è 1,25%) a cui si aggiungono 4 punti percentuali. Questo porterà a un tasso di usura di 10,25%.

Quali sono gli interessi da prendere in considerazione?

Una volta che abbiamo individuato qual è il tasso di usura, bisogna verificare qual è il tasso applicato dalla banca al nostro mutuo. A tal fine bisogna considerare non solo gli interessi praticati mail TAEG. Si tratta di un indice che comprende tutti i costi del mutuo:

  • gli interessi corrispettivi e gli interessi di mora;
  • i costi accessori, ossia tutte le spese direttamente connesse al finanziamento (istruttoria, assicurazione, ecc.).

La Cassazione, per quanto includa gli interessi moratori all’interno dei costi del credito, esclude che si debba procedere a una sommatoria tra interessi corrispettivi e moratori ai fini della verifica del superamento del tasso soglia, trattandosi di due tassi distinti e alternativi tra loro.

Gli interessi corrispettivi sono quelli normalmente dovuti su ogni rata, come controprestazione normale del prestito.

Gli interessi di mora scattano invece quando il mutuatario non adempie entro la scadenza dei termini concordati. Essi si calcolano quindi sulla rata scaduta e non sul capitale residuo, come quelli corrispettivi. Pertanto non possono essere sommati a quest’ultimi perché riferiti a una base di calcolo diversa.

Il Taeg, quindi, viene elaborato tenendo conto di tutti gli oneri connessi al rapporto contrattuale, ovvero interessi corrispettivi, moratori, nonché di tutte le commissioni, spese e provvigioni derivanti dalle clausole, comunque denominate, che prevedano una remunerazione a favore del mutuante, escluse soltanto quelle per imposte e tasse.

Che cosa succede se un mutuo ha tassi usurari?

Secondo la giurisprudenza, se una banca applica tassi usurari su un mutuo, il contratto si converte in un mutuo gratuito, ovvero senza interessi. In questo caso, il debitore è tenuto a restituire solo il capitale avuto in prestito, senza gli interessi aggiuntivi.

Il debitore ha pertanto il diritto di recuperare qualsiasi somma versata in eccesso, ovvero gli interessi pagati oltre il tasso capitale. Questo significa che può richiedere alla banca la restituzione degli interessi che sono stati pagati indebitamente.

Che succede se sono usurari solo gli interessi moratori?

Partendo dal presupposto che la disciplina dell’usura trova applicazione anche agli interessi moratori, va tuttavia tenuta in debita considerazione la differenza tra gli interessi moratori e quelli corrispettivi.

Se ad essere superiori all’usura sono solo gli interessi moratori e non anche quelli corrispettivi, questi ultimi sono dovuti mentre i primi no perché illeciti (Cass. sent. n. 8103/2023, C. App. Napoli, sent. n. 4175/2023).

Viceversa, se l’usura colpisce tutto il mutuo, il mutuatario è obbligato solo al rimborso del capitale residuo, escludendo gli interessi. Inoltre, il mutuatario ha il diritto di richiedere il rimborso degli interessi già versati.

 
Pubblicato : 20 Dicembre 2023 07:45