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Che succede se il cane morde un passante che lo accarezza?

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(@mariano-acquaviva)
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Responsabilità civile e penale del proprietario e del custode dell’animale che aggredisce una persona in strada.

Il cane è senza dubbio il migliore amico dell’uomo; tuttavia, può diventare fonte di grattacapi qualora le cose non vadano per il verso giusto. È ciò che accade nell’ipotesi in cui l’animale aggredisca un’altra persona. È proprio in questo contesto che si pone il seguente quesito: che succede se il cane morde un passante che lo accarezza?

Sul punto la legge prevede una specifica norma che disciplina la responsabilità delle persone per gli animali che hanno in custodia. Come diremo, tale regola si applica non solo ai formali proprietari ma a tutti coloro che avrebbero potuto evitare il danno. Ma procediamo con ordine.

Danno provocato da animali: cosa dice la legge?

La legge [1] attribuisce la responsabilità per i danni causati dagli animali ai loro padroni ovvero alle persone che ne avevano la custodia al momento in cui è avvenuto il fatto dannoso. Facciamo un paio di esempi.

Carlo lascia libero per strada il suo cane il quale, dopo poco tempo, morde un passante.

Matteo è in strada con il cane di un suo amico. In un attimo di distrazione, non si accorge che un bambino, avvicinatosi troppo al quadrupede, viene aggredito da quest’ultimo.

In pratica, secondo la legge la responsabilità dei danni causati dagli animali è del soggetto che, nel momento in cui il fatto è avvenuto, aveva il controllo dell’animale stesso.

Il proprietario dell’animale è tuttavia ugualmente responsabile se la custodia del cane era stata affidata a una persona evidentemente incapace di controllare l’animale.

Si pensi al padrone che decide di affidare il cane a un suo nipotino di dieci anni: se questi dovesse perdere la custodia dell’animale, a risponderne sarebbe sempre il proprietario.

Danno provocato da un cane fuggito: chi è responsabile?

Le cose non cambiano nell’ipotesi in cui l’animale sia fuggito o smarrito. Secondo la legge, anche in questa circostanza a risponderne è il proprietario ovvero colui che ne aveva la custodia in quanto gli era stato affidato.

Giacomo affida il suo cane al veterinario. Questi per sbaglio lo lascia scappare. Durante la fuga, il cane morde Tiziano. In questa ipotesi, la responsabilità è del veterinario al quale l’animale era stato affidato.

Danno causato da un cane: cos’è il caso fortuito?

L’unico modo affinché il proprietario o il custode possa andare esente da responsabilità è quello di dimostrare che il danno si è verificato per un evento imprevedibile e inevitabile. Si tratta del cosiddetto caso fortuito. Anche in questa ipotesi un esempio può giovare.

Angelo ha regolarmente chiuso il suo cane nel recinto in cui è custodito. Durante la notte, una violenta tromba d’aria scardina il cancello, lasciando l’animale libero di fuggire. Se dovesse mordere qualcuno, Angelo non ne risponderebbe in quanto aveva adottato ogni precauzione per evitare che il proprio cane scappasse.

Cane morde un passante: che succede?

È dunque chiaro cosa succede se un cane morde un passante: la responsabilità è del proprietario ovvero della persona che, in quel momento, si trova con l’animale (ad esempio, colui che lo porta al guinzaglio).

Le cose potrebbero però essere diverse nell’ipotesi in cui il passante sia stato poco accorto. Vediamo perché.

Cane morde un passante che lo accarezza: che succede?

La responsabilità è sempre del proprietario o del custode anche nell’ipotesi in cui il cane morde un passante che ha tentato di accarezzarlo.

Tuttavia, se il passante ha fatto un movimento scomposto o repentino che ha indotto il cane all’aggressione, allora potrebbe configurarsi quel “caso fortuito” che esonera il proprietario o il custode dell’animale da ogni responsabilità. Ecco un esempio.

Un passante, senza alcun preavviso e senza chiedere il permesso al padrone, tira la coda a un cane che passeggia tranquillamente al guinzaglio. Il quadrupede, istintivamente, morde la mano all’incauto passante.

Il caso fortuito di cui parla la legge è infatti costituito da ogni fattore esterno imprevedibile; non si tratta, perciò, solamente di calamità naturali ma anche di comportamenti umani che hanno causato la reazione dell’animale.

In buona sostanza, non potrà lamentarsi chi, con la propria condotta, ha “istigato” il cane a morderlo. Secondo la giurisprudenza, infatti, occorre tener conto anche delle caratteristiche naturali dell’animale, il quale è portato istintivamente a difendersi nel caso in cui una persona estranea gli si avvicini troppo.

Oltre all’esempio della persona che tira la coda all’animale, si pensi a colui che, improvvisandosi veterinario, decida di vedere la dentatura del cane e, quindi, di mettergli praticamente le mani in bocca: è chiaro che, se morso, non potrà poi chiedere i danni.

Responsabilità penale per morso del cane

Sinora abbiamo considerato la responsabilità civile derivante dall’aggressione del cane. La stessa condotta, però, può avere risvolti di tipo penale.

Secondo la legge [2], risponde del reato di lesioni colpose chi, non custodendo l’animale, causa un danno fisico a un’altra persona.

È il classico caso, appunto, del cane particolarmente aggressivo che azzanna un passante: in un’ipotesi del genere la vittima potrà sporgere querela entro tre mesi e, allo stesso tempo, chiedere il risarcimento dei danni, magari costituendosi parte civile all’interno del processo penale.

 
Pubblicato : 19 Novembre 2023 09:15