Cause senza bisogno degli avvocati
Quando il cittadino può difendersi da solo in un processo senza l’assistenza dell’avvocato: tutti i limiti aggiornati.
Di norma, il cittadino non può difendersi da solo, né in un giudizio civile, né in uno penale, amministrativo o tributario. Egli infatti ha sempre l’obbligo di avvalersi di quella che la legge chiama “difesa tecnica” ossia di un avvocato. L’avvocato è un professionista che conosce le procedure: sicché la sua assistenza è una garanzia per la parte che, in tal modo, evita di commettere errori in grado di pregiudicare la tutela dei suoi diritti. Ma la legge prevede anche la possibilità di cause senza bisogno di avvocati: di norma sono quelle di valore economicamente più basso.
Scopo di questo articolo è spiegare in quali casi una persona può difendersi da sola dinanzi al giudice, quali sono cioè le cause per le quali non è necessario l’avvocato. Il fatto che non sia obbligatorio non significa comunque che l’interessato non possa avvalersi del legale per una maggiore garanzia di risultato.
Peraltro, c’è anche da sottolineare che, di norma, la parcella dell’avvocato è sempre rapportata al valore della controversia e alla sua complessità: pertanto, più è di scarso rilievo il giudizio minore sarà il costo che la parte dovrà sopportare per la sua difesa tecnica. Ma procediamo con ordine.
Lettere e contestazioni
L’obbligo della difesa tramite avvocato vale solo per la fase giudiziale ossia per la causa vera e propria. Eventuali attività anteriori al giudizio (cosiddette attività stragiudiziali) possono essere svolte dall’interessato personalmente o a mezzo di un procuratore.
Ad esempio, la parte può:
- inviare lettere di diffida, messa in mora, contestazioni varie;
- inviare al datore di lavoro la comunicazione di opposizione al licenziamento;
- partecipare a conciliazioni dinanzi all’Ispettorato del lavoro per le questioni attinenti al proprio rapporto di lavoro;
- partecipare a mediazioni definite dalla legge “non obbligatorie”, ossia che non sono “condizione di procedibilità” per procedere in causa;
- trattare un sinistro stradale con l’assicurazione per ottenere il risarcimento;
- partecipare al contraddittorio preventivo con l’Agenzia delle Entrate dinanzi a eventuali contestazioni di irregolarità tributaria;
- separarsi o divorziare in Comune;
Contratti e testamenti
Per redigere un contratto non è necessario un avvocato ma è assolutamente consigliabile. Scaricare un modulo da Internet può essere estremamente pericoloso attesa la singolarità che ogni situazione possiede.
Anche la firma di un contratto, anche quando si tratta di un atto pubblico (ossia un atto notarile), non necessita dell’avvocato. Così, ad esempio, quando si procede alla sottoscrizione di un contratto di locazione, di usufrutto o di comodato non c’è bisogno di assistenza legale.
Il cittadino è libero di scrivere da solo il testamento olografo, quello cioè redatto senza l’assistenza del notaio.
Mediazioni senza avvocato
Veniamo finalmente al capitolo delle mediazioni. Qui è necessaria una premessa. La legge ha previsto una serie di materie in cui la mediazione è “condizione” senza la quale la causa non può essere esperita. Tali sono, ad esempio, le questioni in materia condominiale o immobiliare, successioni ereditarie, risarcimento da responsabilità medica, contratti con assicurazioni e banche, diffamazione a mezzo stampa, ecc.
Ebbene in questi casi la legge prescrive l’obbligatoria presenza sia dell’avvocato che del suo assistito. Tuttavia, la Corte di Giustizia dell’UE sostiene una linea parzialmente diversa: quando la parte è un consumatore (colui cioè che agisce per esigenze personali e non lavorative), l’assistenza del legale non può essere imposta.
Sono poi liberamente eseguibili dalla parte le mediazioni in materia di controversie aventi ad oggetto contratti per la luce, acqua, gas, telefono. In tali casi esistono servizi dedicati online, come Conciliaweb.
Ricorsi all’ABF
Un altro tipo di mediazione liberamente eseguibile dal privato è quella dinanzi all’Arbitro Bancario e Finanziario per le contestazioni nei confronti delle banche. La procedura è ormai tutta telematica ed informale.
Cause davanti al Giudice di Pace senza avvocato
Veniamo finalmente alla fase giudiziale, al processo vero e proprio. Qui la legge prevede dei limiti di valore entro i quali il cittadino può difendersi da solo, senza avvocato.
Dinanzi al Giudice di Pace, la parte non necessita di assistenza tecnica nelle controversie fino a 1.100 euro (lo stabilisce l’articolo 82 del codice di procedura civile). Così, ad esempio, è possibile richiedere un decreto ingiuntivo fino a 1.100 euro da soli.
Inoltre, è possibile difendersi da soli dinanzi al Giudice di Pace per le violazioni del codice della strada ossia per i ricorsi contro le multe stradali (che appunto vanno presentati dinanzi al Giudice di Pace).
Ricorsi contro atti dell’Agenzia delle Entrate e cartelle esattoriali
Anche per le questioni di carattere fiscale è possibile difendersi da soli dinanzi alla cosiddetta Corte di Giustizia Tributaria per controversie e ricorsi fino a 3.000 euro. Così, ad esempio, è possibile entro tale limite presentare un ricorso contro una cartella esattoriale o contro un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Cause contro il datore di lavoro senza avvocato
Anche dinanzi al Tribunale ordinario, sezione lavoro, il cittadino può difendersi senza bisogno dell’avvocato se la controversia ha un valore non superiore a 129,11 euro.
Cause in materia di previdenza (pensioni)
Anche le controversie contro l’Inps per questioni previdenziali consentono la difesa diretta della parte fino a 129,11 euro.
Cause in materia di locazione, comodato, affitto di azienda
Le controversie in commento non necessitano dell’avvocato se il valore della causa non supera 129,11 euro.
Cause di sfratto
In caso di mancato pagamento dei canoni di locazione, l’inquilino – citato per una procedura di sfratto per morosità – può partecipare personalmente all’udienza iniziale, senza un avvocato, durante la fase preliminare del procedimento, che si focalizza sulla convalida dello sfratto.
Tuttavia, se il conduttore decide di opporsi allo sfratto, è obbligatorio avere l’assistenza di un avvocato, poiché l’opposizione dà inizio alla fase ordinaria del processo, che si svolge come un vero e proprio processo giudiziario.
Sono dunque previste due fasi distinte in un procedimento di sfratto per morosità o per finita locazione. Nella fase iniziale, chiamata “fase sommaria”, si tratta principalmente della convalida dello sfratto. Durante questa udienza, il conduttore (cioè il soggetto che ha in affitto l’immobile) ha la possibilità di presentarsi in tribunale personalmente senza essere assistito da un avvocato per dichiarare se ha pagato o meno. Questo è perché la fase sommaria è di solito più semplice e diretta, focalizzata principalmente sull’accertamento della morosità e sulla legittimità dello sfratto.
Tuttavia, se il conduttore decide di contestare lo sfratto, cioè di “opporvisi”, la situazione si complica. L’opposizione allo sfratto fa entrare il procedimento nella cosiddetta “fase ordinaria”, che è più complessa e assimilabile a un normale processo giudiziario. In questa fase, è richiesta la presenza e l’assistenza di un avvocato, dato che si affronteranno questioni giuridiche più complesse, spesso legate all’interpretazione delle leggi e alla presentazione di prove dettagliate. L’assistenza legale diventa quindi essenziale per navigare correttamente in queste acque giuridiche più intricate.
Separazioni e divorzi senza avvocato
Per separarsi, divorziare o chiedere la modifica delle condizioni di separazione o o divorzio è sempre necessario l’avvocato, sia che ciò avvenga in modo consensuale o giudiziale.
È tuttavia prevista la possibilità di procedere direttamente in Comune, senza assistenza dell’avvocato, dinanzi al Sindaco o ad altrui ufficiale di Stato civile da lui delegato, quando le parti non hanno figli minori, portatori di grave handicap o maggiorenni non ancora autosufficienti.
Il patto che si firma dinanzi al Sindaco non deve prevedere il trasferimento di beni, salvo solo l’assegno di mantenimento.
Denunce e querele senza avvocato
In materia penale, le denunce e le querele possono essere presentate dinanzi alla polizia, ai carabinieri o direttamente alla Procura della Repubblica senza bisogno dell’avvocato indipendentemente dal valore e dalla materia.
Denunce all’Ispettorato del Lavoro senza avvocato
Stesso discorso per le segnalazioni depositate all’Ispettorato del Lavoro contro il proprio datore: anche in questo caso il lavoratore non necessita dell’assistenza del proprio avvocato potendo fare tutto da solo.
Richiesta di nomina di amministratore di sostegno senza avvocato
Per la richiesta di nomina di un amministratore di sostegno per persone fragili, con disabilità o altre patologie, è possibile presentare il ricorso e partecipare all’udienza senza bisogno di un avvocato.
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