In che modo è possibile recuperare un credito se il debitore ha sottoscritto una scrittura privata? A cose serve l’istanza di verificazione?

Quando si fa un prestito, ad esempio a un parente o a un amico, è bene avere prova della somma di denaro che è stata concessa, in modo tale che, se il debitore dovesse rifiutarsi di restituire quanto ricevuto, si potrà agire contro di lui intentando una causa. È in circostanze del genere che è importante sapere qual è la differenza tra cambiale e scrittura privata.

Chi concede un prestito è solito far sottoscrivere un documento in cui il debitore dichiara di aver ricevuto una somma di denaro, impegnandosi a restituirla. Un atto del genere è sicuramente importante, ma non quanto una cambiale, per la redazione della quale occorre rispettare qualche formalità in più. Approfondiamo meglio l’argomento.

Che cos’è una scrittura privata?

La scrittura privata è un documento in cui una o più persone manifestano una certa volontà, attribuendole valore mediante la sottoscrizione finale.

Classico esempio di scrittura privata è il contratto.

Firmando l’atto, ci si attribuisce la dichiarazione contenuta nella scrittura privata, che diventa quindi giuridicamente vincolante.

Che valore ha una scrittura privata?

Secondo la legge [1], la scrittura privata fa piena prova delle dichiarazioni in essa contenute, a meno che non se ne disconosca la firma.

In altre parole, chi vuole far valere gli impegni assunti all’interno di un documento (il pagamento di un debito, ad esempio) deve utilizzare la scrittura privata in tribunale, mostrandola al giudice.

La controparte, cioè colui che ha firmato il documento, può tuttavia paralizzare tale pretesa disconoscendo la sottoscrizione apposta in calce all’atto, affermando cioè che è falsa.

In questa ipotesi, perché la scrittura privata possa essere fatta valere occorre fare un’istanza di verificazione: il giudice nominerà un consulente grafologo che accerti l’autenticità o meno della firma apposta sul documento.

In breve: chi firma una scrittura privata si assume gli impegni in essa contenuti. Per “disinnescare” le dichiarazioni riprodotte nell’atto è possibile disconoscere la firma apposta su di essa; in questo caso, chi è interessato ad avvalersi ancora del documento dovrà fare istanza di verificazione per accertare l’autenticità della sottoscrizione.

Che cos’è la cambiale?

La cambiale è un titolo di credito che attribuisce al suo possessore il diritto a ottenere il pagamento della somma indicata, nella scadenza e nel luogo che sono in essa previsti.

A differenza della scrittura privata, quindi, la cambiale può contenere solamente un diritto di credito.

Come la scrittura privata, anche la cambiale è un documento scritto, anche se la legge gli conferisce un valore ben diverso: come meglio diremo, infatti, la cambiale regolarmente compilata costituisce un titolo esecutivo da poter azionare direttamente, senza dover chiedere al giudice di accertare il credito in essa contenuto. Ma di tanto diremo meglio nel prosieguo.

Tipologie di cambiali

Le cambiali possono essere essenzialmente di due tipi:

• cambiale tratta, in cui il soggetto che emette il titolo (cosiddetto “traente”) ordina a un altro soggetto (il “trattario”) di pagare una certa somma al beneficiario, il quale può essere il traente stesso;
• pagherò o vaglia cambiario, il quale contiene la promessa che l’emittente effettua nel pagare al beneficiario la somma indicata nel titolo. Insomma: il pagherò o vaglia cambiario è una promessa di pagamento.

Come si compila una cambiale?

Perché la cambiale possa valere da titolo di credito occorre rispettare alcune formalità.

Secondo la legge [2], la cambiale deve contenere:

• l’espressa denominazione “cambiale” inserita nel contesto del titolo;
• l’ordine incondizionato di pagare una somma determinata;
• le generalità complete (nome, luogo e data di nascita, oppure il codice fiscale) di chi deve pagare (cosiddetto “trattario”);
• l’indicazione della scadenza;
• l’indicazione del luogo in cui dovrà avvenire il pagamento (ad esempio, la casa del creditore);
• il nome di colui che deve ricevere il pagamento;
• l’indicazione della data e del luogo dove la cambiale è emessa;
• la sottoscrizione di colui che emette la cambiale (cosiddetto “traente”).

Solo al ricorrere di queste condizioni la cambiale può costituire un titolo esecutivo da azionare nei confronti del debitore inadempiente. In tutti gli altri casi, essa assumerà il valore di una semplice scrittura privata contenente l’impegno a pagare una certa somma.

Differenze tra cambiale e scrittura privata

Sia la scrittura privata che la cambiale sono documenti vincolanti per chi li sottoscrive: mentre però l’inadempimento agli impegni assunti con la prima devono essere accertati dal giudice prima che il creditore possa mettere in esecuzione il proprio diritto, la cambiale costituisce già di per sé un titolo esecutivo, esattamente come se fosse una sentenza.

Per capire quanto appena detto, facciamo due esempi.

Carlo fa un prestito a Matteo, il quale si impegna alla restituzione sottoscrivendo una scrittura privata. Se Matteo non paga, Carlo dovrà chiedere al giudice di accertare il proprio diritto sulla base della scrittura privata. Solo successivamente, ottenuto il provvedimento (sentenza o decreto ingiuntivo) potrà mettere in esecuzione il proprio credito, ad esempio pignorando i beni di Matteo.

Paolo sottoscrive una cambiale impegnandosi a restituire a Giacomo il prestito concessogli. Se non rispetta il termine previsto per la restituzione, Giacomo può direttamente mettere in esecuzione la cambiale, potendo intraprendere sin da subito il pignoramento.

Insomma: la cambiale costituisce già titolo esecutivo, a differenza della scrittura privata, che necessita invece del riconoscimento del giudice. In questo senso, è come se la cambiale rappresentasse una “super-scrittura privata”.

Inoltre, come ricordato in precedenza, mentre il contenuto della scrittura privata può essere il più vario (può trattarsi di un riconoscimento del debito, ma anche di un accordo a realizzare un’opera, a rappresentare una persona, ecc.), la cambiale può riguardare solamente un credito.