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Auto in leasing: cosa rischia chi non si paga le rate?

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(@angelo-greco)
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Leasing a lungo termine: decreto ingiuntivo, ordine di restituzione del veicolo e reato di appropriazione indebita. Le conseguenze per il debitore. 

In generale, chi non paga un debito può essere citato in giudizio e condannato dal giudice civile. Se non paga neanche con la sentenza, può subire il pignoramento dei propri beni. A fronte di questa disciplina generale però ci sono casi in cui la legge prevede, a favore del creditore, delle garanzie ulteriori. Uno di questi casi è il leasing. 

Vediamo, più nel dettaglio, cosa rischia chi non paga le rate dell’auto in leasing e cosa succede se, dinanzi alla richiesta della restituzione del veicolo, non vi adempie. Di tanto si è occupata di recente la Cassazione spiegando le implicazioni penali che tale comportamento potrebbe avere.

Ma, prima di passare ad analizzare i presupposti del reato di appropriazione indebita e, quindi, il rischio di essere querelati, vediamo sotto il profilo civile le azioni che il creditore ha a disposizione. 

Auto in leasing: mancato pagamento delle rate e avvisi bonari

L’omesso pagamento della rata di leasing costituisce innanzitutto un inadempimento contrattuale. Dinanzi a tale situazione, il creditore invia all’utilizzatore dell’auto una diffida scritta con cui gli contesta il ritardo. Di solito viene concesso un periodo di tolleranza variabile per consentire al debitore di regolarizzare il pagamento. 

A volte, le società di leasing affidano il recupero del credito a call center esterni. Tuttavia si tratta di procedure informali che, non avendo strascichi giudiziari, non comportano neanche aggravi di spese per procedure legali. Peraltro non è detto che la società di leasing vi debba necessariamente ricorrere potendo rivolgersi direttamente al giudice per come di seguito vedremo.

Mancato pagamento delle rate di leasing: conseguenze

Se l’invito bonario non viene rispettato, il creditore può presentare in tribunale una richiesta di emissione di un decreto ingiuntivo. Questo ricorso, che per il momento non viene comunicato al debitore, culmina con l’emissione dell’ingiunzione di pagamento. Con tale provvedimento, il giudice intima al debitore il versamento delle rate non corrisposte, degli interessi e delle spese legali sostenute dal creditore. Il decreto ingiuntivo deve poi essere notificato al debitore entro 60 giorni. E quest’ultimo ha 40 giorni di tempo per pagare o per presentare un’opposizione al giudice che lo ha emesso, tramite il proprio avvocato (aprendo così un regolare giudizio di accertamento del credito).

In assenza di pagamento o di opposizione, il decreto ingiuntivo diventa definitivo e irrevocabile. Il creditore pertanto passerà alla fase successiva: quella del pignoramento dei beni del debitore.

Omesso pagamento del leasing e segnalazione alla Crif

La seconda, ma non meno importante, conseguenza per l’omesso pagamento delle rate di un leasing è la segnalazione del debitore nelle banche dati dei cattivi pagatori, quali ad esempio la Crif. Non dimentichiamo infatti che le società di leasing vengono trattate al pari di soggetti finanziatori come le banche. 

Prima però dell’iscrizione nelle banche dati, il debitore deve ricevere una comunicazione (anche tramite sms) per evitare il rischio delle segnalazioni effettuate a sua insaputa. 

Il rischio di pignoramento

Nel caso in cui il debitore non paghi neanche alla notifica del decreto ingiuntivo, il creditore – come anticipato sopra – potrà avviare le procedure di pignoramento dei beni del debitore stesso, partendo dal quinto dello stipendio o della pensione per arrivare al conto corrente bancario o alla stessa casa. Ma non solo. In caso di libero professionista è possibile pignorare i crediti che questi vanta nei confronti dei clienti. Oppure si può avviare un pignoramento dei canoni di locazione percepiti dal proprietario di un appartamento.

La risoluzione del contratto di leasing

Fin qui abbiamo detto che la società di leasing, in presenza anche di una sola rata non riscossa, può avviare il ricorso per decreto ingiuntivo e il pignoramento. Ma tale procedura si può riferire solo alle somme scadute e non versate.

Tuttavia, è anche diritto della società avvalersi della risoluzione del contratto e quindi chiedere all’utilizzatore dell’auto il pagamento di tutte le rate in un’unica soluzione, anche di quelle non ancora scadute. E ciò perché la risoluzione del contratto implica il diritto a pretendere l’immediata restituzione del debito finanziato. Con la conseguenza che il debitore sarà tenuto a versare l’intero importo a semplice richiesta del creditore. 

Tuttavia l’articolo 137 della legge 124/2017 stabilisce che la risoluzione del contratto può essere richiesta solo in caso di grave inadempimento ossia per il mancato pagamento di almeno sei canoni del leasing mensili o almeno due canoni trimestrali, anche non consecutivi. Mentre per il leasing immobiliare, è sufficiente il mancato versamento di importo equivalente a tale numero di canoni.

In tale ipotesi, il creditore potrà quindi chiedere al giudice un decreto ingiuntivo per l’intero capitale finanziato, oltre ovviamente alle spese legali e agli interessi. 

In ogni caso è bene leggere il contratto di leasing che potrebbe prevedere una disciplina ulteriore. Ad esempio, in alcuni contratti si stabilisce che il creditore possa avvalersi automaticamente della risoluzione del contratto, con una semplice comunicazione al debitore, previo invio di una diffida di pagamento e il decorso di almeno 15 giorni per adempiere. 

Omesso pagamento delle rate del leasing e la restituzione dell’auto

Nel caso in cui la società di leasing si avvalga della risoluzione del contratto, l’automobile deve essere immediatamente restituita. La richiesta dovrà essere formalizzata in un’apposita comunicazione inviata con raccomandata a/r o con Pec. 

La società, a questo punto, potrà mettere in vendita l’auto ma, in tal caso, è tenuta a corrispondere all’utilizzatore quanto ricavato dalla vendita, effettuata ai valori di mercato, sottratta la somma pari all’ammontare dei canoni scaduti e non pagati fino alla data della risoluzione, dei canoni a scadere, solo in linea capitale, e del prezzo pattuito per l’esercizio dell’opzione finale  di acquisto, nonché le spese anticipate per il recupero  del  bene, la stima e la sua conservazione per il tempo necessario alla  vendita.

Mancata restituzione auto in leasing: quali rischi?

Cosa rischia chi, nonostante la richiesta della società di leasing, non restituisce l’auto? Secondo la Cassazione, non pagare le rate del leasing e non restituire l’auto fa scattare il reato di appropriazione indebita [1].  

Per poter sporgere querela la società di leasing deve aver inviato all’utilizzatore almeno una diffida ove si evinca l’intenzione della società stessa di avvalersi della risoluzione del contratto, con esplicita richiesta di restituzione del mezzo in caso di perdurante inadempimento.

La giurisprudenza della Suprema corte, ha sostenuto che «l’inottemperanza alla richiesta di restituzione di un bene preso a noleggio, a fronte dell’inadempimento dell’utilizzatore, implica la rilevanza penale della condotta nonostante il mancato esercizio della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto» [2].

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Pubblicato : 14 Febbraio 2023 09:59