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Affittare un appartamento a una prostituta è reato?

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(@mariano-acquaviva)
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Locazione alla escort, favoreggiamento della prostituzione, canone di locazione secondo i prezzi di mercato: ecco quando scatta il delitto.

Generalmente il proprietario non è responsabile di ciò che fa l’inquilino all’interno dell’appartamento preso in affitto. È il classico caso dei rumori molesti: salvo rare eccezioni, la Corte di Cassazione [1] ha stabilito che non è responsabile, né è tenuto a risarcire i danni, il proprietario dell’appartamento se l’inquilino rumoroso dà fastidio ai vicini di casa. Questa sorta di “separazione delle responsabilità” vale anche quando nell’appartamento dato in affitto si esercita la prostituzione?

Mettiamo il caso che il proprietario dia in locazione la propria abitazione a una donna che non nasconde l’intenzione di usare l’immobile per ricevere i suoi “clienti”. In un’ipotesi del genere, il locatore dovrebbe rifiutarsi di sottoscrivere il contratto per non incorrere in reato, oppure ciò che l’inquilino fa all’interno dell’appartamento non sono affari suoi? In buona sostanza: è reato dare in affitto a una prostituta?

Quando c’è sfruttamento della prostituzione?

La legge punisce lo sfruttamento della prostituzione, cioè l’attività di chi trae un vantaggio dalla prostituzione di un’altra persona [2].

Lo sfruttamento non presuppone l’esercizio della forza o della minaccia: in altre parole, c’è reato anche se ci si avvantaggia della prostituzione spontanea di qualcun altro. È il caso, ad esempio, del marito che vive dei soldi che la moglie ottiene vendendo le proprie prestazioni sessuali.

Quando si parla di sfruttamento della prostituzione, quindi, non occorre pensare necessariamente ai malviventi che sono a capo di una vera e propria tratta di persone.

Quando c’è favoreggiamento della prostituzione?

La legge punisce anche il favoreggiamento della prostituzione, che consiste nell’agevolare la prostituzione di qualcun altro.

A differenza dello sfruttamento, il favoreggiamento non richiede alcun vantaggio per il responsabile. È il caso, ad esempio, di chi procura appuntamenti ad una persona che offre prestazioni sessuali, oppure di chi accompagna la prostituta sul “luogo di lavoro”.

Affittare un appartamento a una escort è reato?

Secondo il pacifico insegnamento della giurisprudenza, dare in affitto il proprio appartamento a una prostituta non integra di per sé alcun reato; ciò vale anche se il proprietario è perfettamente a conoscenza dell’attività di meretricio dell’inquilino.

A tal proposito la Corte di Cassazione ha espressamente stabilito che il reato di favoreggiamento della prostituzione non si configura per il semplice fatto di dare in locazione un immobile ad una prostituta, ciò anche se il locatore sia a conoscenza che la conduttrice, oltre che utilizzarlo come abitazione, vi eserciterà l’attività di prostituzione [3].

Già in passato la Suprema Corte era passata sull’argomento precisando che, se manca un utile vero e proprio, da parte del locatore, sull’attività della prostituta, a questi non può essere attribuita alcuna responsabilità.

La semplice percezione del canone di locazione, infatti, non è diretta dipendenza di una partecipazione all’attività della escort, in quanto piuttosto finalizzata a garantire a quest’ultima un tetto, e quindi funzionale al diverso diritto all’abitazione.

I giudici supremi hanno stabilito che non integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la condotta di chi conceda, anche in sublocazione, ad una prostituta dietro corrispettivo della quota parte del canone di un immobile nella propria disponibilità ove i due convivano, sebbene in esso la donna vi eserciti per proprio conto la prostituzione [4].

Inoltre, qualora la locazione avvenga a prezzo di mercato, l’affitto di un appartamento a chi vi esercita la prostituzione non integra gli estremi del reato di favoreggiamento, nonostante il conduttore sia consapevole dell’uso cui l’immobile è destinato, dal momento che la stipulazione del contratto e la messa a disposizione del locale non rappresentano un effettivo ausilio al meretricio [5].

Al contrario, ove si voglia rilevare l’esistenza del reato, occorre che il locatore offra anche altri servizi che siano idonei ad agevolare l’attività di prostituzione, quali la ricezione dei clienti, la fornitura di profilattici o la predisposizione dei testi per le inserzioni pubblicitarie [6].

Laddove però il canone di locazione sia di gran lunga superiore ai prezzi di mercato, sì da far intuire che dietro tale sproporzione vi sia una partecipazione al business della donna, allora scatta il reato di sfruttamento della prostituzione.

Affitto a una prostituta: quando c’è reato?

In sintesi, possiamo affermare che affittare un appartamento a una prostituta è perfettamente legale, anche quando si è a conoscenza dell’attività svolta all’interno.

L’affitto è però illegale se:

  • il canone di locazione è irragionevolmente alto. In questo caso, se il prezzo eccessivo è stato imposto proprio in virtù del meretricio svolto all’interno, con l’intenzione quindi di lucrarvi sopra, scatta il reato di sfruttamento della prostituzione;
  • il proprietario agevola la prostituzione che si svolge all’interno dell’appartamento, ad esempio provvedendo a sistemare l’immobile in modo tale che ciascun inquilino possa avere la giusta privacy per ricevere i propri clienti (rimuovendo il citofono, frazionando il locale, ecc.) [7]. In questo caso l’affitto costituisce favoreggiamento della prostituzione.

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Pubblicato : 2 Dicembre 2022 11:59