Nonostante l’intenzione di Intesa San Paolo di mandare in soffitta gli assegni, ci sono ancora molte operazioni finanziarie che richiedono l’utilizzo di tali strumenti di pagamento e diverse banche stanno continuando a offrire questo servizio ai loro clienti.

La digitalizzazione sta rapidamente cambiando il modo in cui effettuiamo i pagamenti, rendendo il caro vecchio assegno bancario sempre meno necessario. Quasi tutti pagano con carte di credito, bancomat, smartphone o bonifici online fatti anche tramite il cellulare. I più giovani probabilmente non sanno neanche com’è fatto un assegno e come si compila. 

Ecco perché ha colpito la notizia comunicata da Intesa San Paolo: da maggio addio assegni! 

L’alternativa all’assegno che Intesa intende adottare è il bonifico istantaneo senza commissioni aggiuntive, allo stesso costo del bonifico ordinario, quello cioè che puoi “vedere” dopo circa tre giorni.

Quali banche non emetteranno più assegni?

Come dicevamo, IntesaSanPaolo ha recentemente annunciato che a partire dal mese di maggio eliminerà completamente l’assegno bancario a favore di strumenti digitali. Questo non significa che il cliente di Intesa che abbia ricevuto da un’altra persona un assegno tratto su un’altra banca non possa cambiarlo allo sportello o versarlo sul conto. Significa solo che i correntisti di Intesa non riceveranno più il blocchetto degli assegni com’è stato fino a ieri (il cosiddetto carnet).

Tuttavia, non tutti i clienti della banca sembrano pronti ad abbandonare gli assegni: l’istituto ha infatti dichiarato che è disposto a fare marcia indietro se un cliente esprime la volontà di continuare a utilizzarli.

Non tutte le banche stanno seguendo l’esempio di IntesaSanPaolo. Credem, Bpm, UniCredit, Bper, Mps e Banca Sella hanno deciso di mantenere l’opzione dell’assegno bancario per i loro clienti, almeno per il momento.

Quando l’assegno è necessario?

Anche se il ricorso agli assegni si è ridotto notevolmente negli ultimi anni a favore di metodi di pagamento digitali come l’app e l’home banking, ci sono ancora alcune operazioni finanziarie che richiedono l’uso dell’assegno, come l’acquisto di una casa o la caparra confirmatoria per formalizzare l’intenzione di procedere al negozio giuridico.

L’assegno è ancora valido?

Il fatto che qualche banca potrebbe abbandonare gli assegni non significa che questi siano “fuori commercio” anche per la legge. Gli assegni bancari restano infatti ancora titoli esecutivi di pagamento e sono regolati dalla legge sull’assegno. Pertanto chi non li onora e si vede protestato non solo subisce le sanzioni della Prefettura e viene segnalato alla Centrale Rischi, ma per di più può subire un pignoramento diretto. Difatti nei primi sei mesi dall’emissione, l’assegno ha la stessa forza di una sentenza: legittima cioè l’esecuzione forzata senza bisogno di una causa o di un decreto ingiuntivo. 

Quindi, anche se la digitalizzazione sta spingendo i clienti verso soluzioni di pagamento più innovative, come il bonifico istantaneo o la carta di credito, gli assegni rimangono un’opzione importante e necessaria in alcuni casi.

Inoltre, come sottolinea UniCredit, la scelta di non utilizzare gli assegni può anche essere vista come un’opzione di sostenibilità, poiché la riduzione del loro utilizzo può contribuire a ridurre la produzione di carta e, quindi, l’impatto ambientale.

Conclusioni

In sintesi, sebbene la digitalizzazione stia cambiando il modo in cui effettuiamo i pagamenti, gli assegni bancari continuano ad essere un’opzione importante e necessaria in alcuni casi. Molti istituti finanziari stanno ancora offrendo questo servizio ai loro clienti, e sembrano essere pronti a farlo anche in futuro. Tuttavia, la scelta di utilizzare o meno gli assegni può anche essere vista come un’opzione di sostenibilità, poiché la riduzione del loro utilizzo può contribuire a ridurre l’impatto ambientale.