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L’indecente informazione anti israeliana sull’ospedale di Gaza (colpito da Hamas)

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(@iuri-maria-prado)
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Potevamo aspettarcelo. L’entità sionista non ha esitato a censurare l’evidenza definitiva delle responsabilità giudaiche: il missile che ha distrutto l’ospedale di Gaza aveva la punta adunca. Questa verità inoppugnabile, che avrebbe potuto fare piazza pulita della propaganda dell’imperialismo usuraio, è stata scientificamente oscurata dalla coltre di fake news che nel giro di pochi minuti si è addensata a copertura di quella risultanza imbarazzante.

E una volta che la stampa asservita, con solerte unanimità, si è data a cacciare in clandestinità una simile prova del nove, non c’è stato più nulla da fare. Si è insinuata con irrefrenabile capacità pervasiva l’ipotesi satanica e controrivoluzionaria secondo cui la paternità del disastro potesse essere dubbia: e addirittura – si è giunti perfino a questo! – che la responsabilità di tutti quei morti potesse essere addebitata a quelli che il 7 ottobre avevano magari ecceduto un po’, ma certamente senza decapitare nessun bambino e in ogni caso reagendo in modo ben comprensibile a una sopraffazione che nessuno, si spera, vorrà negare.

Si può capire allora perché la notizia circa le inequivocabili fattezze ebraiche di quel missile sia stata censurata. Se così non fosse stato, sarebbe emerso quel che solo la potenza della cospirazione sionista ha potuto finora nascondere, mentre purtroppo nessuno, ma proprio nessuno, neppure in un trafiletto, ha avuto il coraggio di dirlo: che sul pretesto delle finte decapitazioni e della giusta sanzione a un rave party organizzato senza l’autorizzazione dell’Anpi, Israele ha deliberatamente ucciso centinaia di persone in un ospedale.

Se ci fosse ancora qualcuno che legge i giornali, saprebbe che quella fatta qui sopra non è la messa in vignetta di certa informazione, ma una descrizione addirittura edulcorata dello scempio civile, morale e professionale in cui si è esercitato un buon numero di plenipotenziari del giornalismo democratico fondato sulla Resistenza, sull’Atac, sul reddito da 25 aprile e sulla denazificazione dell’Ucraina.

Sperare che quei poveri innocenti uccisi avessero diritto a una giustizia diversa, fondata su un dovere di verità ormai in desuetudine, e su un’informazione meno indecente rispetto a quella del Porcaio Unico Televisivo e della stampa pro-sgozzatori, era quel che si dice speranza vana.

 
Pubblicato : 20 Ottobre 2023 04:45
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