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Voyeurismo: quando è reato?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali crimini può commettere chi trae godimento dall’osservare altre persone intente in rapporti sessuali? Assistere a un crimine in corso è legale?

Nella vita bisogna scegliere se essere attori o spettatori, se partecipare attivamente oppure limitarsi ad assistere a ciò che fanno gli altri. In quest’ultima categoria rientrano coloro che, per un motivo o per un altro, preferiscono rimanere ai margini, senza lasciarsi coinvolgere troppo dalle situazioni e dalle emozioni. È il caso di chi non vuole mai assumersi un impegno serio per timore di doverlo poi portare sino in fondo. In un certo senso, anche se in maniera probabilmente più “patologica”, in questa categoria rientrano anche coloro che, con terminologia tutta italiana, vengono chiamati “guardoni”. Proprio di questo parleremo: il voyeurismo è reato?

Con questo termine si indicano le persone che non solo si limitano a osservare ma che traggono perfino piacere dal farlo. Il voyeurismo ha una connotazione prevalentemente sessuale, nel senso che il voyeur trae godimento dal guardare altre persone impegnate nel compiere atti sessuali. In rete molti si chiedono se una condotta del genere costituisce un illecito. Quando il voyeurismo è reato? Scopriamolo insieme.

Voyeurismo: cosa dice la legge?

La legge non dice nulla a proposito del voyeurismo. È questa una cosa importante da specificare sin da subito. Questo significa che, in linea di massima, il “guardone” non commette alcun illecito, purché la sua condotta non trascenda i limiti della decenza. In caso contrario, possono integrarsi alcuni reati. Vediamo quali sono i principali.

Voyeur: quando commette molestia?

Innanzitutto, il voyeur può commettere il reato di molestie [1] se la sua presenza diventa “ossessiva”. Ad esempio, il guardone che trae piacere a osservare una coppia di fidanzati che si bacia per strada commette il reato di molestie se comincia a seguire la suddetta coppia, arrecando così preoccupazione e disturbo.

Insomma: se il voyeur segue la persona (o le persone) oggetto delle sue morbose attenzioni senza alcuna discrezione, dando così nell’occhio, allora potrebbe integrarsi questo tipo di reato, punito con l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a 516 euro.

Voyeurismo: quando c’è violazione della privacy?

Se il voyeur si spinge, con la propria condotta inopportuna, a osservare una coppia intenta in effusioni o a consumare un rapporto sessuale all’interno della propria abitazione, allora commette una violazione della privacy che sfocia nel reato di interferenze illecite nella vita privata [2].

Si macchia di questo delitto chi, ad esempio, sbircia attraverso i vetri della finestra per vedere cosa succede in casa, oppure chi installa una telecamera nascosta nell’ufficio o nella dimora altrui.

Voyeurismo: quando c’è violenza privata?

Secondo la Cassazione [3], il voyeur che costringe una persona ad assistere ai suoi atti di autoerotismo può essere condannato per il reato di violenza privata, che punisce chi, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa [4].

Ad esempio, il voyeur che, dopo aver spiato una donna mentre faceva la doccia, le impedisce poi di uscire dal bagno costringendola ad assistere mentre si masturba, commette violenza privata in quanto impone alla vittima di fare qualcosa che non vuole.

Voyeur: quando compie atti osceni?

Quanto appena detto nel precedente paragrafo ci rimanda a un’ulteriore ipotesi di reato: quella di atti osceni.

In realtà, a seguito di alcune modifiche legislative, oggi il delitto di atti osceni scatta solamente se commesso in un luogo pubblico, aperto al pubblico o esposto al pubblico (si pensi all’abitacolo di un’auto), sempreché vi sia il pericolo che qualche minore possa assistervi. In caso contrario, gli atti osceni sono puniti solo a titolo amministrativo, con una sanzione pecuniaria da 5mila a 30mila euro [5].

Ad esempio, il guardone che compie atti di autoerotismo all’interno della propria auto mentre spia una coppietta nel parco, può essere incriminato per il reato di atti osceni se il luogo è abitualmente frequentato da minorenni.

È reato guardare chi commette una violenza sessuale?

Analizziamo infine l’ipotesi in assoluto più estrema e ributtante di voyeurismo: quella consistente nel godere da una violenza sessuale.

In linea di massima, chi trae piacere dall’assistere al compimento di uno stupro non commette alcun crimine; per quanto immorale possa essere questo tipo di condotta, la legge non prevede alcuna sanzione, né stabilisce l’obbligo di denunciare il violentatore.

In questo senso anche la Corte di Cassazione [6], secondo cui il “godimento visivo“, cioè la presenza compiaciuta ad atti sessuali costituenti reato, di per sé non costituisce reato né una forma di partecipazione al crimine in corso.

Le cose cambiano, però, se la presenza del voyeur è concordata con chi commette materialmente la violenza: in questa ipotesi il guardone, contribuendo a rafforzare il proposito criminoso dello stupratore, incide direttamente sul reato in corso di consumazione e rende, così, manifesta la sua piena condivisione.

Insomma: se il voyeur si mette d’accordo per assistere a una violenza sessuale, allora risponderà anche lui del reato a titolo di concorso morale, avendo la sua presenza rafforzato l’intento illecito del violentatore.

The post Voyeurismo: quando è reato? first appeared on La Legge per tutti.

 
Pubblicato : 15 Ottobre 2022 15:00