Verifica fiscale a casa del contribuente: guida ai diritti e doveri
Guardia di Finanza: il fisco deve fornire i gravi indizi di evasione fiscale per la per l’accesso domiciliare.
Hai mai ricevuto una verifica fiscale a casa? Conosci già quali sono i tuoi diritti e, nello stesso tempo, i limiti che incontra l’amministrazione fiscale durante tale procedura? Un recente intervento della Cassazione definisce meglio i confini dell’attività ispettiva.
In questa guida ai diritti e doveri in caso di verifica fiscale a casa del contribuente illustreremo innanzitutto quali sono le prove che possono giustificare un accesso della Guardia di Finanza nella tua abitazione. Parleremo poi del “mandato”, ossia dell’autorizzazione che il giudice deve rilasciare per consentire la perquisizione. E vedremo infine quali sono le possibilità di impugnare il successivo accertamento fiscale se le regole procedurali non vengono rispettate. Ma procediamo con ordine.
Procedure e requisiti per l’accesso domiciliare della Guardia di Finanza
L’accesso domiciliare da parte delle autorità fiscali richiede il rispetto di precise normative. Ecco cosa devi sapere.
La Guardia di Finanza, prima di accedere ai luoghi di lavoro o abitazione di un contribuente, deve essere in possesso di una specifica autorizzazione scritta, rilasciata dal responsabile del loro reparto (sia esso Gruppo, Compagnia, Tenenza o Nucleo di Polizia Tributaria). Questo permesso è conosciuto come “foglio di servizio” o “ordine di servizio“.
Al momento dell’ingresso, i finanzieri sono tenuti a mostrare sia questo documento che le proprie credenziali al contribuente interessato. Quest’ultimo, a sua volta, ha il diritto di essere informato sulle ragioni specifiche dell’intervento, come potrebbe essere un controllo riguardante le imposte sui redditi o l’IVA per un periodo determinato.
È essenziale notare che molte proprietà hanno una duplice funzione: servono sia come residenze private sia come luoghi di lavoro, come uffici, negozi o laboratori. Questi sono noti come locali “ad uso promiscuo”. La procedura di accesso varia leggermente in base alla destinazione di questi luoghi:
- locali esclusivamente abitativi: l’accesso richiede anche un’autorizzazione del Procuratore della Repubblica, che viene fornita solo se ci sono “gravi indizi” di violazione fiscale. La Guardia di Finanza deve presentare tali indizi al magistrato quando richiede l’accesso;
- locali ad uso promiscuo: per questi spazi, utilizzati sia per abitazione che per lavoro, non è necessario dimostrare i “gravi indizi”. Tuttavia, è ancora richiesta l’autorizzazione del Procuratore, basata sulle informazioni fornite, come l’adeguamento tra il domicilio fiscale o la sede dell’attività e il luogo di accesso richiesto.
Indipendentemente dalla natura del locale, l’obiettivo principale dell’accesso rimane lo stesso: trovare evidenze, documenti, registrazioni o altre prove di potenziali violazioni fiscali, come ipotizzato dalla Guardia di Finanza o da altri enti dell’Amministrazione finanziaria.
Quando può avvenire un accesso domiciliare?
L’accesso domiciliare è uno degli strumenti a disposizione dell’amministrazione fiscale per esercitare i propri poteri di controllo. Tuttavia, non è una procedura semplice da attuare, poiché incide su diritti fondamentali del cittadino. Per questo motivo, l’attività deve seguire principi ben definiti come legalità, trasparenza, economicità ed efficienza, garantendo al contribuente rispetto e tutela.
Cosa dice la Cassazione sull’indicazione dei gravi indizi?
La recente ordinanza 27297/2023 ha sollevato la questione relativa alla necessità di indicare chiaramente i “gravi indizi” che legittimano una perquisizione domiciliare a casa del privato, quando la destinazione dell’immobile è a uso abitativo (e non promiscuo o lavorativo).
Secondo i giudici, la semplice indicazione di sospetti non è sufficiente per procedere con l’accesso al domicilio del contribuente. Per essere legittima, la richiesta di perquisizione dovrebbe indicare in modo chiaro e dettagliato quali sono le presunte violazioni che hanno dato origine all’indagine.
È ormai principio consolidato in giurisprudenza quello secondo cui l’obbligo motivazionale dell’autorizzazione all’accesso domiciliare deve ritenersi assolto nel caso in cui risultino indicate la nota e l’autorità richiedente, con la specificazione che il provvedimento trova causa e giustificazione nell’esistenza, anche in modo sintetico, di gravi indizi di violazione della legge fiscale.
Quali documenti devono essere forniti al contribuente durante un’ispezione?
Il contribuente ha il diritto di conoscere tutti i documenti e le motivazioni che hanno portato alla decisione di effettuare un’ispezione domiciliare. Questo comprende non solo la nota della Guardia di finanza, ma anche tutti gli altri documenti che hanno condotto a tale scelta, compresi quelli che attestano la legittimità dell’accesso.
Dunque il contribuente ha diritto di prendere visione e cognizione di tutta la documentazione al fine di verificare che gli atti e le procedure propedeutiche all’accertamento non siano affetti da vizi, ivi compresi anche quelli attinenti all’attendibilità e alla fondatezza delle informazioni raccolte.
Pertanto, se l’impulso alla verifica fiscale scaturisce dalla semplice indicazione dei gravi indizi, senza indicare a quali specifiche violazioni è incorso il contribuente, quest’ultimo ha diritto non solo di contestare la veridicità e l’affidabilità dell’informativa, ma anche quello di riscontrare la legittimità dei presupposti necessari per ottenere l’autorizzazione dalla Procura della Repubblica per l’accesso domiciliare.
Cosa succede se la procedura non è stata seguita correttamente?
Se, durante un giudizio, viene accertato che gli atti preliminari all’ispezione domiciliare sono invalidi, l’intera procedura potrebbe essere compromessa. Questo potrebbe portare all’annullamento dell’avviso di accertamento derivante da tale ispezione. In altre parole, se l’amministrazione fiscale non rispetta le procedure correttamente, tutto il processo potrebbe essere invalidato.
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa