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Usura bancaria: come si dimostra?

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(@paolo-remer)
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Quando si può fare causa alla banca per interessi usurari; come si prova il superamento dei tassi soglia; cosa fare se mancano alcuni documenti ed estratti conto.

Molti imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani, ed anche alcuni lavoratori dipendenti o pensionati, ritengono di essere taglieggiati dalla propria banca, che pretende interessi troppo alti su mutui, depositi, finanziamenti, prestiti e fidi. Ma in questa materia contano le cifre, non le supposizioni: bisogna essere esatti. E allora come si dimostra l’usura bancaria?

I tassi soglia

L’art. 644 del Codice penale stabilisce che il reato di usura si configura al superamento dei cosiddetti “tassi soglia“, che vengono determinati periodicamente in relazione all’andamento dei costi medi di mercato per le operazioni di finanziamento.

Per configurare l’usura, quindi, tutto dipende dal superamento o meno dei limiti stabiliti dalla legge per i cosiddetti tassi effettivi globali medi (Tegm) e dei conseguenti tassi soglia massimi, che vengono determinati con una percentuale di aumento sui tassi medi secondo la “forbice” stabilita dalla legge per ogni categoria (mutui, conti correnti, prestiti al consumo, ecc.). Questi valori vengono rilevati trimestralmente dalla Banca d’Italia per ciascuna categoria di operazioni, e sono riportati in appositi decreti del ministero dell’Economia e Finanze, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione [2] ha affermato, contrariamente all’orientamento sinora dominante, che i decreti ministeriali di rilevazione trimestrale dei tassi sono atti amministrativi di carattere generale, e pertanto sono fonti normative che – in base al principio “iura novit curia” [3] – il giudice è tenuto a conoscere, anche se la parte non li ha prodotti nel processo.

La perizia contabile

Il calcolo concreto degli interessi usurari non è sempre agevole, perché bisogna tenere conto delle varie movimentazioni avvenute, della tipologia contrattuale e di tutte le eventuali spese accessorie, che ovviamente vanno tenute presenti perché incidono nella quantificazione globale e finale delle voci di costo poste a carico del cliente.

Così il più delle volte è necessario rivolgersi ad un esperto, in grado di elaborare una perizia contabile per considerare tutte queste variabili ed arrivare al risultato del tasso di interesse effettivamente praticato per ciascun periodo. Questo valore deve essere confrontato con quello espresso dai tassi soglia corrispondenti: a volte lo sforamento emerge, e dunque si configura l’usura bancaria.

Gli estratti conto

Quando l’indagine sui tassi di interesse praticati riguarda un rapporto continuativo, come un conto corrente (ordinario o affidato, con possibilità di sconfinamento grazie all’apertura di credito concessa), per stabilire se c’è usura bancaria non basta il contratto iniziale di apertura, come invece accade per i mutui e per i prestiti concessi una tantum, dopodiché parte la restituzione del capitale, più gli interessi, secondo il piano di rate programmato: in questo caso servono tutti gli estratti conto relativi al periodo considerato.

Il problema pratico sorge dal fatto che a volte il correntista non li ha più, o non li ha tutti; perciò diventa impossibile ricostruire in maniera puntuale l’andamento del rapporto. Ma questo non preclude di poter dimostrare l’usura con altri mezzi: vediamo come si fa.

Come ottenere gli estratti conto mancanti

Se mancano alcuni estratti conto, è possibile richiederli alla banca: una norma di legge [4] dispone che il correntista ha diritto di ottenere, a proprie spese, entro un termine massimo di 90 giorni, la copia di tutta «la documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni». Se la banca non ottempera o comunque non riscontra la richiesta del cliente entro i termini, si può chiedere un ordine di esibizione al giudice [5].

Dimostrazione dell’usura senza estratti conto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione [6] ha affermato che gli estratti conto non sono l’unico mezzo di prova attraverso cui si può ricostruire il rapporto: si possono utilizzare anche altri elementi idonei a rappresentare le movimentazioni avvenute e gli addebiti praticati dall’istituto di credito al correntista, come le contabili bancarie riferite alle singole operazioni. Nei casi dubbi, il giudice può nominare un consulente tecnico d’ufficio (Ctu) per compiere un accertamento tecnico sui tassi di interesse praticati, in base alla documentazione disponibile.

La Suprema Corte ha ricordato che l’incompletezza della serie degli estratti conto si ripercuote negativamente sul cliente, che, a causa di questi “buchi”, talvolta non riesce a provare compiutamente l’indebita applicazione degli interessi usurari da parte della banca nel corso del tempo. Ma questo non è un pregiudizio insuperabile, se è possibile ricostruire la cronologia delle operazioni iniziando dal saldo a debito risultante dal primo estratto conto disponibile (e, eventualmente, da quelli successivi dopo gli intervalli non coperti), oppure dal cosiddetto «saldo zero» a partire dal quale vengono elaborati i conteggi per i periodi seguenti. Leggi per esteso a fondo pagina la sentenza che ti abbiamo sintetizzato.

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Pubblicato : 2 Gennaio 2023 17:15