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Un nonno può lasciare l’eredità al nipote?

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(@angelo-greco)
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Testamento in favore del nipote: si può diseredare il figlio?

Il legame speciale che si crea tra nonni e nipoti può, in alcune circostanze, superare in intensità e affetto quello tra genitori e figli. Immaginiamo una situazione in cui un nonno, a causa di divergenze o incomprensioni, non mantenga più un rapporto armonioso con il proprio figlio, ma abbia invece instaurato una connessione profonda e significativa con il nipote, figlio di quest’ultimo. In tale situazione, sorge spontanea la domanda: è possibile per il nonno scegliere di devolvere l’intera propria eredità al nipote, escludendo di fatto il figlio dalla successione? E qual è il quadro normativo che regolamenta una simile decisione?

La legislazione italiana offre diverse strade per coloro che desiderano pianificare la propria successione in maniera non convenzionale, rispettando i legami affettivi e le preferenze personali. Il nostro articolo si dedica all’analisi di queste possibilità: vedremo cioè se un nonno può lasciare l’eredità al nipote, in che termini, entro quali limiti e con quali modalità. Ma procediamo con ordine.

Un genitore può diseredare un figlio?

Il figlio è un erede legittimario e, come tale, non può mai essere diseredato, neanche in favore del figlio di quest’ultimo, nipote del de cuius.

In mancanza di testamento, il figlio ha diritto a:

  • metà del patrimonio se concorre con il coniuge del defunto;
  • un terzo se concorre con il coniuge e almeno un fratello o sorella;
  • tutto il patrimonio se non concorre né con il coniuge del defunto, né con fratelli o sorelle. Se questi ultimi invece dovessero sussistere, dovrà dividere con loro l’eredità in parti uguali.

In presenza di un testamento, invece il figlio ha diritto alla quota di legittima (ossia una quota indisponibile del patrimonio del de cuius) che è pari a:

  • un terzo se concorre col coniuge superstite del defunto;
  • un quarto se concorre col coniuge superstite ed almeno un fratello o una sorella;
  • un mezzo se è erede unico, ossia non vi sono né il coniuge né i fratelli e/o le sorelle;
  • due terzi se non vi è il coniuge ma vi è almeno un fratello o una sorella. La quota andrà divisa in parti uguali.

Il genitore non può evitare di lasciare la propria legittima al figlio sapendo che a questi provvederà l’altro genitore con la propria eredità. Il fenomeno successorio infatti non investe la coppia in sé, ma ogni singolo soggetto, indipendentemente dalle decisioni del coniuge.

Ad esempio, un padre non potrebbe diseredare il figlio sapendo che la propria moglie gli lascerà comunque la casa a lei intestata.

Cosa può fare il nonno per lasciare l’eredità al nipote?

L’unico modo per il nonno di lasciare l’eredità al nipote è di fare testamento e di riconoscergli la cosiddetta quota disponibile. Questa è costituita dalla parte di eredità restante dopo aver soddisfatto le quote di legittima spettanti agli eredi legittimari (coniuge e figli).

Ad esempio:

  • in presenza del coniuge e di un figlio, il nonno può lasciare un terzo del proprio patrimonio al nipote;
  • in presenza del coniuge e di due o più figli, il nonno può lasciare al nipote un quarto del patrimonio;
  • in presenza di un solo figlio, gli potrà lasciare metà del patrimonio;
  • in presenza di due o più figli, gli potrà lasciare un terzo dell’eredità.

Il nonno può nominare il nipote “erede universale”?

Se invece il nonno nominasse il nipote come erede universale, il figlio potrebbe impugnare il testamento per tale motivo e conseguire la quota di legittima che gli spetta per legge a seguito di una causa da intraprendere però entro 10 anni dall’apertura della successione (ossia dal decesso del genitore).

Tuttavia, il figlio che lamenta la lesione dei propri diritti di erede deve imputare, alla propria quota di legittima, tutte le donazioni ricevute dal genitore quando ancora era in vita. Sicché, se quest’ultimo gli ha già intestato immobili o regalato delle consistenti somme di denaro, potrebbe ben succedere che, avendo così soddisfatto già la legittima, non gli debba alcunché. In tale ipotesi il nonno potrebbe lasciare il proprio patrimonio al nipote.

Altri provvedimenti in favore del nipote

Il nonno potrebbe effettuare, quando ancora è in vita, delle donazioni al nipote. Anche queste però non possono andare a svuotare il suo patrimonio e sottrarre al figlio la quota di legittima. Diversamente, le stesse donazioni saranno da quest’ultimo impugnabili entro 10 anni dall’apertura della successione.

Infine, il nonno potrebbe rilasciare una procura notarile per gli affari al nipote (sempreché quest’ultimo sia maggiorenne) e redigere le disposizioni anticipate di trattamento (art. 4 Legge 219/2017), nominando il giovane quale fiduciario, che potrà, quindi, rappresentarlo nelle relazioni con il medico e le strutture sanitarie. Oppure potrebbe, in via precauzionale, designare il giovane quale futuro amministratore di sostegno (Ads), mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata, come previsto dall’art. 408 del Codice civile. Un’ulteriore alternativa sarebbe quella di promuovere già la nomina dell’Ads nel proprio interesse, dichiarando di essere già parzialmente impossibilitato a provvedere ai propri interessi e indicando la persona desiderata. In merito, va precisato che il giudice tutelare può discostarsi dalla designazione operata solo se ciò conviene al soggetto in questione.

 
Pubblicato : 27 Marzo 2024 07:00