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Testamento: è legale il patto di non pubblicazione?

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(@mariano-acquaviva)
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Cos’è e come funziona il testamento olografo? In cosa consiste la pubblicazione? Gli eredi possono mettersi d’accordo per mantenere segreto il testamento?

Il testamento è l’atto di ultima volontà con cui una persona dispone del proprio patrimonio per il tempo in cui non sarà più in vita. Con il testamento, in pratica, si stabilisce il “destino” dei rapporti patrimoniali che sopravvivranno alla morte del suo titolare. Proprio a causa della sua importanza la legge ha previsto un apparato di norme che disciplina tutto ciò che gli eredi devono fare perché l’atto di ultima volontà sia rispettato. È in questo contesto che si inserisce la seguente domanda: è legale il patto di non pubblicazione di un testamento?

Si tratta di un quesito molto cercato in rete e che si pongono soprattutto coloro che non vorrebbero portare dal notaio un testamento “inutile”, che non fa altro che ripetere ciò che già stabilisce la legge. Si pensi, ad esempio, all’atto di ultima volontà con cui il padre (vedovo) decide di lasciare tutto al suo unico figlio. Tanto premesso, è legale il patto di non pubblicazione stipulato tra gli eredi? Vediamo cosa ne pensa la giurisprudenza.

Cos’è il testamento olografo?

Il testamento olografo è l’atto di ultima volontà redatto, sottoscritto e datato di proprio pugno dal testatore.

Si tratta della forma in assoluto più diffusa di testamento, considerato che non richiede alcuna formalità; l’unico requisito richiesto è che il documento sia totalmente autografo, non essendo ammesso un testamento battuto a macchina o al computer e poi sottoscritto.

È quindi un testamento olografo perfettamente valido quello scritto su un foglio di carta qualsiasi, in un quaderno oppure su un blocchetto di appunti, purché ovviamente sia comprensibile la volontà del redattore.

Cos’è la pubblicazione del testamento?

Dopo la morte del testatore, il testamento deve essere pubblicato. La pubblicazione consiste in un atto notarile attraverso il quale il testamento viene reso conoscibile a chiunque.

In effetti, il testamento è efficace ancor prima della pubblicazione, ma solo a seguito di questo momento sarà possibile agire giudizialmente per l’esecuzione delle disposizioni contenute nel documento.

Il notaio procede alla pubblicazione del testamento in presenza di due testimoni, redigendo un verbale, nella forma di atto pubblico, nel quale descrive lo stato del testamento, ne riproduce il contenuto e fa menzione della sua apertura (se è stato presentato chiuso con sigillo). Il verbale è sottoscritto dalla persona che presenta il testamento, dai testimoni e dal notaio.

Il testamento olografo deve essere pubblicato?

La legge impone l’obbligo di pubblicare il testamento olografo. Secondo il Codice civile [1], chiunque è in possesso di un testamento olografo deve presentarlo a un notaio per la pubblicazione appena ha notizia della morte del testatore.

Insomma: il testamento olografo va pubblicato al più presto, per gli adempimenti notarili visti nel precedente paragrafo.

Cosa succede se non si pubblica il testamento?

Chi, pur avendone conoscenza, non pubblica il testamento olografo incorre in sanzioni sia civili che penali:

  • sul fronte civilistico, la legge dice che è escluso dalla successione per indegnità chi «ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata» [2]. Si pensi al figlio che ha nascosto il testamento a lui sfavorevole;
  • sul fronte penale, commette reato chi, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, distrugge, sopprime od occulta un testamento olografo [3].

Cos’è il patto di non pubblicazione del testamento olografo?

Il patto di non pubblicazione è l’accordo con cui tutti gli eredi decidono di non portare dal notaio il testamento olografo per farlo pubblicare.

In genere si ricorre a questo tipo di intesa per evitare spese notarili a fronte di un atto di ultima volontà sostanzialmente inutile.

Si pensi al testamento che si limita solo a richiamare le quote già stabilite dalla legge, oppure a quello con cui il testatore lascia dichiarazioni prive di conseguenze giuridiche, come ad esempio raccomandazioni morali o consigli.

Il patto di non pubblicazione potrebbe però servire anche a “disinnescare” un testamento potenzialmente dannoso: è il caso dell’atto con cui il padre attribuisce tutta la disponibile a un soggetto estraneo alla famiglia, indispettendo così i parenti.

Testamento: il patto di non pubblicazione è legale?

Giunti a questo punto, è inevitabile porsi la seguente domanda: il patto di non pubblicazione di un testamento olografo è legale?

Sul punto la giurisprudenza non è unanime. Secondo un risalente orientamento [4], l’accordo di non pubblicare il testamento sarebbe valido se sottoscritto da tutti gli eredi, nessuno escluso. In questo modo, sarebbero gli eredi stessi a decidere come dividersi l’eredità.

In questa ipotesi, nemmeno si incorrerebbe nella sanzione dell’indegnità, la quale presuppone invece il dolo di una (o più persone) a danno degli altri.

A parere di chi scrive, tale orientamento non tiene però in considerazione la possibilità che il testamento contenga disposizioni favorevoli anche ad altri soggetti, come ad esempio i legatari (sul punto, si legga l’articolo dal titolo differenza tra eredità e legato).

Pertanto, perché il patto di non pubblicazione possa ritenersi valido occorrerebbe che allo stesso partecipino non solo gli eredi ma anche i legatari, ovverosia tutti coloro che sono chiamati a prendere parte dell’asse ereditario così come disposto nel testamento.

Anche questa tesi, però, non terrebbe in considerazione un altro aspetto fondamentale del fenomeno successorio: il rispetto della volontà del de cuius (cioè, del defunto). Il patto di non pubblicazione, infatti, cancella l’atto del testatore, ponendo quindi nel nulla il suo volere. Risultato, quest’ultimo, che sembra porsi in contrasto con tutte le norme del Codice civile che, al contrario, esaltano il ruolo fondamentale del testamento, al di là dei soli aspetti patrimoniali.

In ogni caso, il patto di non pubblicazione sarebbe comunque sempre vietato se:

  • anche un solo erede non è d’accordo;
  • il testamento è nullo. In questa ipotesi, l’accordo avrebbe ad oggetto un atto improduttivo di effetti e, pertanto, sarebbe esso stesso privo di significato;
  • il testamento è già depositato presso il notaio, come avviene nell’ipotesi di testamento segreto o pubblico. Il notaio non può infatti sottrarsi al proprio dovere.
 
Pubblicato : 18 Agosto 2023 09:45