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Strade comunali o statali: quale differenza?

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(@mariano-acquaviva)
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Regolamento di attuazione del codice della strada: definizione delle strade urbane di scorrimento, di quartiere, locali, statali, regionali e provinciali.

Non tutte le vie che percorriamo con i nostri veicoli sono uguali. Le differenze non riguardano solamente le caratteristiche del manto o della carreggiata, bensì la titolarità giuridica delle stesse. Con il presente articolo cercheremo di capire qual è la differenza tra strade comunali e statali.

Si tratta di una questione che diventa di fondamentale importanza nel momento in cui occorre chiedere il risarcimento per un sinistro causato dalle cattive condizioni della via. Se la strada è comunale, infatti, non sarà di certo possibile citare in causa la provincia oppure lo Stato. Approfondiamo la questione.

Quali sono le strade comunali?

Sono comunali:

  • le strade urbane di scorrimento,
  • le strade di quartiere,
  • le strade locali che ricadono all’interno del centro abitato delimitato con popolazione superiore ai 10mila abitanti.

Quali sono le strade statali?

Sono invece tratti di strade statali, regionali e provinciali le strade delimitate all’interno di un centro abitato con popolazione inferiore ai 10mila abitanti.

Strade comunali e statali: differenza

Le normali strade urbane sono sempre di proprietà del Comune quando siano situate nell’interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a 10mila abitanti.

Secondo il Consiglio di Stato [1], si considerano “centri abitati” gli agglomerati di almeno 25 edifici, sebbene intervallati da strade, giardini od altro.

La delimitazione del centro abitato contenuta nel codice della strada è finalizzata ad individuare l’ambito territoriale in cui, per le interrelazioni esistenti tra le strade e l’ambiente circostante, è necessaria, da parte dell’utente della strada, una particolare cautela nella guida, con conseguente imposizione di specifiche norme di comportamento.

A tal proposito, si legga l’articolo dal titolo È vietato il sorpasso nei centri abitati?

Centri abitati e codice della strada

La delimitazione del centro abitato individua altresì, lungo le strade statali, regionali e provinciali che attraversano i centri medesimi, i tratti di strada che:

  • per i centri con popolazione non superiore a 10mila abitanti costituiscono “i tratti interni”;
  • per i centri con popolazione superiore a 10mila abitanti costituiscono “strade comunali”, ed individua, pertanto, i limiti territoriali di competenza e di responsabilità tra il comune e gli altri enti proprietari di strade.

È irrilevante che il Comune si sviluppi in maniera disordinata, articolandosi in agglomerati di case sparse lungo le arterie principali, atteso che il concetto di centro abitato adottato dal codice della strada risponde solamente a criteri funzionali alla circolazione stradale.

Significativo in tal senso è la norma contenuta nel Regolamento del Codice della Strada: «Nel caso in cui l’intervallo tra due contigui insediamenti abitativi, aventi ciascuno le caratteristiche di centro abitato, risulti, anche in relazione all’andamento planoaltimetrico della strada, insufficiente per un duplice cambiamento di comportamento da parte dell’utente della strada, si provvede alla delimitazione di un unico centro abitato, individuando ciascun insediamento abitativo con il segnale di località.

Nel caso in cui i due insediamenti ricadano nell’ambito di comuni diversi si provvede a delimitazioni separate, anche se contigue, apponendo sulla stessa sezione stradale il segnale di fine del primo centro abitato e di inizio del successivo centro abitato» [2].

 
Pubblicato : 28 Settembre 2023 11:05