Sport pericolosi e d’impatto: responsabilità legale per lesioni
Nella competizione sportiva, l’analisi della colpa assume un ruolo cruciale. Scopriamo come la legge si applica negli sport pericolosi e d’alto impatto.
Le competizioni sportive, in particolare quelle pericolose e ad alto impatto come il rugby, portano con sé il rischio di lesioni. Ma quando una lesione si trasforma da un incidente sfortunato in un atto penalmente rilevante? E quali sono i principi chiave che la legge considera in tali situazioni? Nella sentenza n.21452/2023, la Corte di Cassazione ha analizzato proprio questo argomento, quello cioè della responsabilità legale per lesioni in sport pericolosi d’impatto. La decisione ha sottolineato l’importanza di esaminare l’azione lesiva in rapporto alla situazione di fatto e al contesto agonistico. Ma che cosa significa esattamente questo?
Che cosa significa colpa sportiva?
L’attività sportiva – così come altre attività umane potenzialmente pericolose ma consentite per ragioni di utilità sociale – non si sottrae all’indagine di responsabilità colposa o dolosa in caso di eventi lesivi della vita o dell’integrità fisica delle persone, accaduti nel corso o in occasione del suo esercizio.
La colpa sportiva si riferisce alla responsabilità di un atleta per un’azione che ha causato danno ad un altro. Secondo la Corte, la valutazione della colpa non riguarda l’entità del danno in sé, ma piuttosto le modalità specifiche e oggettive dell’azione dell’atleta. Un elemento chiave in questa valutazione è la natura stessa della competizione sportiva in questione. Difatti, una scriminante nel caso di lesioni è quella del “consenso” della parte danneggiata. Quindi, ad esempio, chi si sottopone a un incontro di lotta libera già sa che potrebbe farsi male e pertanto non potrebbe poi dolersi di ciò nei confronti del rivale. Il consenso scrimina solo nei limiti della prevedibilità della condotta, o meglio di ciò che è possibile immaginare in base al tipo di attività. È verosimile prendere un calcio durante una partita di calcio ma non anche un pugno nell’occhio se volontario. Dunque, il punto nodale è il seguente: la responsabilità per attività pericolose scatta quando il comportamento è esorbitante rispetto alla normale attività sportiva o non trova causa in essa (come nell’ipotesi di una rissa a gioco fermo).
Cos’è il ‘rischio consentito’ negli sport?
Il “rischio consentito” si riferisce al rischio che un atleta accetta rispettando le regole tecniche per lo sport praticato. La violazione di tali regole può rendere l’azione penalmente rilevante e quindi la commissione del reato di lesioni.
È evidente, infatti, che per ciascun contesto, i singoli atleti faranno affidamento su atti degli avversari aventi caratteristiche ed intensità diverse – maggiore per i professionisti rispetto ai dilettanti, minore per gli allenamenti rispetto alle gare – cui potrà conseguire l’operatività di una diversa regola pertinente alla situazione sportiva acclarata.
Quali sono i criteri per stabilire la responsabilità di un atleta?
Per stabilire la responsabilità di un atleta per un danno commesso durante un’attività sportiva, si utilizzano criteri di accertamento della responsabilità penale nei reati caratterizzati dall’evento. Questi includono la verifica oggettiva del danno e la configurabilità della colpevolezza dell’atleta, sia sotto il profilo del dolo che della colpa.
La colpevolezza in un contesto sportivo viene valutata in base alla violazione della regola cautelare, generica o specifica. Sono cioè considerati illeciti i comportamenti che non sono riconducibili al gioco
- perché intenzionalmente diretti a procurare danno alla persona,
- perché sono in contrasto con il principio di lealtà sportiva.
Per illustrare, prendiamo un esempio tratto da una partita di rugby femminile. Durante la partita, un’atleta ha subito gravi lesioni e un indebolimento permanente della vista a seguito di un duro impatto con il gomito di un’avversaria. Dall’analisi dei fatti, si è stabilito che l’atleta che ha causato la lesione ha agito in modo colposo, violando le regole cautelari dello sport. In questo caso, la responsabilità penale è stata applicata.
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