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Spese condominio: si possono pagare presso lo studio dell’amministratore?

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(@mariano-acquaviva)
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Cosa sono le quote condominiali e come si dividono tra i proprietari? Gli oneri di condominio si possono pagare in contanti?

Tutti coloro che sono proprietari di almeno un’unità immobiliare all’interno di un edificio condominiale sono tenuti a contribuire al pagamento delle spese che sono necessarie per la manutenzione e la conservazione delle parti comuni, cioè di quei beni e servizi messi a disposizione di tutti (androne, scale, cortile, tetto, lastrico solare, ecc.). A proposito di questo argomento, è molto diffuso in rete il seguente quesito: le spese condominiali si possono pagare presso lo studio dell’amministratore?

La domanda non è di poco conto se solo si considera quanto previsto dalla legge in tema di conto corrente condominiale, obbligatorio per ogni compagine. In pratica, il quesito può essere posto anche nei seguenti termini: le quote condominiali si possono pagare in contanti? Oppure è necessario usare mezzi che garantiscano la tracciabilità, come bonifici e assegni? Vediamo cosa dice la legge.

Cosa sono le quote condominiali?

Le quote condominiali rappresentano le spese necessarie al mantenimento delle cose comuni all’interno dell’edificio condominiale.

Le quote (od oneri) condominiali costituiscono quindi un obbligo di pagamento conseguente all’uso e alla manutenzione delle parti comuni di un edificio.

Come si dividono le spese condominiali?

Solitamente, le spese condominiali vengono suddivise in base ai millesimi posseduti da ciascuno; solo in alcune circostanze è possibile seguire altri criteri, legati all’utilità che effettivamente si trae dal bene comune.

Ad esempio, secondo la legge [1], la manutenzione di scale e di ascensori è ripartita tra i condòmini per metà in ragione del valore delle singole unità immobiliari e per l’altra metà esclusivamente in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.

A chi si pagano le spese di condominio?

L’amministratore ha il compito di riscuotere il pagamento delle quote condominiali da ciascun proprietario. Per fare ciò, può avvalersi dei metodi che ritiene più opportuni.

Ad esempio, molti amministratori ricorrono a bollettini postali che periodicamente vengono recapitati ai singoli soggetti obbligati.

Nulla vieta tuttavia che si possa ricorrere anche ad altri strumenti. Ad esempio, è possibile fornire le coordinate bancarie del conto corrente condominiale presso cui ogni proprietario potrà effettuare il versamento periodico.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo Come pagare il condominio.

Le spese condominiali si possono pagare in contanti?

Le spese di condominio si possono pagare in contanti, magari recandosi presso lo studio dell’amministratore per consegnare il denaro?

Il quesito è piuttosto ricorrente in quanto è noto che il condominio debba dotarsi di un conto corrente per effettuare tutte le sue operazioni.

Quest’obbligo, però, non fa venir meno la possibilità, per i singoli condòmini, di pagare in contanti le quote dovute per le spese comuni.

La legge [2], infatti, dice che l’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condòmini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio.

Ciò significa che l’amministratore può senz’altro ricevere i pagamenti in contanti, purché provveda poi a versarli sul conto comune, ovviamente non prima di aver rilasciato la necessaria quietanza al soggetto che ha effettuato il pagamento.

Non è quindi vietato pagare il condominio in contanti a patto, però, che l’importo della singola rata non sia superiore alle soglie di tracciabilità fissate dalla legge (modificate praticamente ogni anno).

Spese condominiali: si possono pagare presso lo studio dell’amministratore?

È possibile pagare le spese condominiali presso lo studio dell’amministratore, direttamente in contanti oppure con altri metodi, ad esempio con assegno.

L’amministratore è tenuto ad accettare il pagamento, a rilasciare quietanza liberatoria e, infine, a versare quanto ricevuto sul conto corrente condominiale.

Se versasse le somme ricevute a titolo di pagamento delle spese condominiali sul proprio conto o su un altro diverso da quello del condominio, commetterebbe il reato di appropriazione indebita.

 
Pubblicato : 3 Novembre 2023 13:00