Sottrarre un bene per impedire che venga usato è furto?
Impossessarsi del telefono cellulare della vittima solo per impedirle di chiamare i carabinieri costituisce reato di furto?
Chi si impossessa di un bene altrui per trarne profitto commette il reato di furto. Gli esempi si sprecano: dal “topo di appartamento” che si intrufola in casa per rubare i gioielli al borseggiatore che sfila il portafogli dalla tasca dell’ignaro passante. È furto sottrarre un bene anche solo per impedire che venga usato?
È questo il quesito che si è posta la Suprema Corte davanti al caso di un uomo che, per impedire all’ex compagna di chiamare i carabinieri, le portava via il cellulare, non perché lo volesse per sé ma solo per ostacolare le intenzioni della vittima. Sul punto si sono recentemente espresse le Sezioni Unite della Cassazione [1]. Vediamo qual è stato il verdetto.
In cosa consiste il furto?
Secondo la legge [2], c’è furto quando ci si impossessa del bene mobile detenuto da altri, al fine di trarne profitto per sé o per altri.
Sono tre gli elementi principali del reato di furto:
- l’impossessamento, che consiste in qualsiasi condotta volta a fare proprio, per un apprezzabile lasso di tempo, un certo bene. Non c’è quindi furto se ci si limita a prendere un oggetto altrui solo per spostarlo, ad esempio per portarlo in un luogo diverso da quello in cui si trovava, senza però la volontà di portarlo via al legittimo titolare;
- la sottrazione ai danni di chi detiene il bene. L’impossessamento deve causare la privazione della cosa a danno del legittimo detentore dell’oggetto. Ciò significa che si ha furto anche quando si prende, per tenerlo con sé, un bene che, al momento della sottrazione, è nelle mani di persona diversa dal titolare. Si pensi a chi ruba l’auto guidata da un parente del proprietario;
- il profitto. Chi ruba deve farlo per un vantaggio, proprio o di altri. Questo punto merita un approfondimento specifico, in quanto riguarda proprio il quesito che fornisce il titolo all’intero articolo: sottrarre un bene per impedire che venga usato è furto?
Furto: in cosa consiste il profitto del ladro?
Normalmente, chi ruba lo fa per arricchirsi a danno della vittima. È il classico caso di chi sottrae soldi, oggetti di valore, ecc.
Secondo una parte della giurisprudenza, però, il profitto che integra il furto non deve riguardare necessariamente un vantaggio patrimoniale ma il soddisfacimento di qualsiasi tipo di bisogno, anche soltanto psichico, a nulla perciò rilevando la destinazione data alla cosa sottratta.
In questo senso, ci sarebbe furto anche se si rubano i progetti innovativi di un’impresa rivale, così da minarne la capacità di fare concorrenza, oppure se si sottrae il telefono cellulare alla vittima solo per impedirle di inviare un sms [3].
Secondo altra tesi, invece, chi sottrae un bene a un’altra persona solo per arrecarle un danno ma senza la volontà di trarne un profitto economico non risponderebbe del reato di furto ma, al più, di un altro tipo di fattispecie illecita, di volta in volta riscontrabile a seconda della concreta condotta realizzata.
Ad esempio, la Cassazione [4] ha ritenuto insussistente il reato di furto in capo al dipendente che asportava due fusibili dalla scatola di derivazione elettrica della saracinesca del magazzino ove lavorava, al fine di consentire ai colleghi di uscire e di protestare contro il datore di lavoro.
Nello stesso senso un’altra sentenza che ha escluso il reato di furto nel caso di impossessamento di alcuni cani fatta al sol fine di sottrarli allo stato di segregazione in cui si trovavano [5].
Sottrarre un bene solo per impedire che sia utilizzato è furto?
Chiamata a esprimersi sulla controversia, la Corte di Cassazione, con la sentenza a Sezioni Unite citata in apertura, ha accolto la prima tesi, quella per cui c’è furto in ogni caso di impossessamento del bene altrui, anche se lo scopo non è quello di trarre un profitto economico.
Il fine che si persegue con il reato di furto può quindi anche non avere natura patrimoniale: qualsiasi tipo di vantaggio, purché ottenuto mediante la sottrazione del bene a chi lo detiene legittimamente, è idoneo a integrare il delitto in questione.
La scelta delle Sezioni Unite, in linea con la giurisprudenza maggioritaria, valorizza quindi la condotta (elemento oggettivo del reato) rispetto all’intenzione (elemento soggettivo): non importa perché si ruba, ma il solo fatto dell’impossessamento a danno di altri.
Di conseguenza, integra il reato di furto (eventualmente aggravato dallo scippo) la condotta dell’uomo che sottrae alla vittima il suo telefono cellulare per impedirle di chiamare i carabinieri.
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