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Smart working: a chi spetta e come richiederlo

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(@giordana-liliana-monti)
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Fino al 31 marzo 2023 i lavoratori fragili potranno godere dello smart working senza che siano necessari accordi individuali con il datore di lavoro.

La garanzia statale che nel periodo più buio del Covid aveva consentito (e imposto) a molti lavoratori di lavorare in smart working per arginare il diffondersi del virus, è ormai agli sgoccioli. Se fino al 31 dicembre il lavoro agile era garantito ai lavoratori genitori di under 14 e ai lavoratori fragili, la Manovra di Bilancio ha disposto la proroga solo per questi ultimi. Una proroga di cui, per altro, si vede già la fine: il 31 marzo 2023, così come stabilito dall’articolo 1, comma 306, della legge 197/2022.

Per chi ancora ne può godere, la comunicazione relativa allo smart working potrà essere presentata con la modalità semplificata fino al 31 gennaio 2023 (che avrebbe dovuto essere dismessa il 1° gennaio ma che è stata invece appositamente prorogata) per periodi di lavoro agile con durata “collocata” non oltre il termine della proroga. Con questa modalità non è necessario aver stipulato alcun accordo con il datore di lavoro, essendo garantito il diritto al lavoro agile.

Grazie alla proroga dello smart working appositamente prevista per i lavoratori fragili, infatti, per loro non sarà necessario contrattare col capo per ricevere l’ok al lavoro da casa, costituendo un diritto per il lavoratore la possibilità di effettuare le proprie prestazioni da remoto, oltreché rappresentare un obbligo per il datore di lavoro, il quale non potrà opporsi fino a fine marzo.

Il fatto che dal 1° febbraio 2023 per comunicare il lavoro agile anche i lavoratori fragili dovranno utilizzare la procedura ordinaria di comunicazione, la quale richiede di indicare la data di sottoscrizione dell’accordo individuale che è intercorso tra le parti – che però nel caso specifico però non sussiste proprio in virtù della proroga – rende difficile comprendere come si debba agire.

Eppure sul suo sito il Ministero del Lavoro è chiaro: da febbraio si procede con la procedura ordinaria. Ma che senso ha per i lavoratori fragili, per i quali è stata appositamente approvata una proroga fino alla fine del mese successivo? Lo scopo della proroga voluta dal Governo è proprio quella di legittimare la prestazione da remoto senza che sia necessario concordare e sottoscrivere un accordo con il datore di lavoro. È possibile che, durante il mese di gennaio, il Ministero monitori la situazione per poi agire nel senso più utile: non ci resta che aspettare e vedere.

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Pubblicato : 3 Gennaio 2023 17:43