Sinistro stradale: quando l’assicurazione non paga le spese legali?
Incidenti ed rc auto: avvocati pagati direttamente dall’assicurazione solo quando la gestione del sinistro ha presentato particolari difficoltà?
Hai subìto un sinistro stradale e hai deciso di incaricare un avvocato affinché curi la relativa pratica di risarcimento del danno (la lettera di diffida all’assicurazione, l’eventuale gestione dell’incidente con l’ispettore, i contatti col perito fiduciario, ecc.)? Di norma il tuo difensore, all’esito della liquidazione, verrà pagato direttamente dalla compagnia, per cui tu non dovrai sborsare neanche un euro per il suo intervento. Attenzione però: questo meccanismo non opera sempre; e, così, quando la compagnia non paga le spese legali, sarà il danneggiato a dover mettere mani al proprio portafogli e compensare il proprio difensore. Quando avviene ciò? Quando l’assicurazione non paga le spese legali del sinistro stradale? Vediamo cosa dice la giurisprudenza.
Quando l’assicurazione non paga le spese legali?
Secondo un orientamento della Corte di Cassazione [1], l’assicurazione è tenuta a risarcire le spese legali al danneggiato solo nel caso in cui la gestione del sinistro abbia presentato particolari difficoltà.
Insomma, solo l’effettiva necessità dell’intervento del difensore fa scattare il ristoro.
Secondo la Corte, le spese legali che l’assicurato abbia dovuto sostenere per far valere un proprio diritto, quello cioè al risarcimento nei confronti dell’assicurazione, devono essere liquidate solo quando vi sia un diretta e stretta dipendenza tra il sinistro e la spesa.
Dunque, le spese consistite in compensi professionali saranno risarcibili o meno solo in base alla loro effettiva necessità; dovrà perciò ritenersi sempre risarcibile la spesa per compensare un legale quando:
- il sinistro presenta particolari problemi giuridici, oppure
- quando la vittima non ha ricevuto la dovuta assistenza dalla propria assicurazione [2].
Al contrario, il compenso all’avvocato non va pagato dalla compagnia (e sarà l’assicurato a doverlo fare, con conseguente diminuzione di fatto dell’indennizzo ricevuto) quando la gestione del sinistro non presenti alcuna difficoltà, i danni da esso derivati siano modesti e, soprattutto, l’assicuratore abbia prontamente offerto la dovuta assistenza al danneggiato.
Tutte le volte in cui, a fronte della richiesta di risarcimento, l’assicurazione abbia prontamente avviato la procedura di liquidazione e inviato l’assegno all’assicurato, è verosimile che, nella somma corrisposta al danneggiato, non siano comprese anche le spese legali.
Spese stragiudiziali: quando paga l’assicurazione?
Si registra tuttavia un orientamento giurisprudenziale contrario a tenore del quale l’assicurazione dovrebbe sempre pagare le spese stragiudiziali sopportate dal danneggiato; ciò in ragione delle difficoltà che presenta la procedura che conduce alla liquidazione del danno.
Basti solo pensare agli oneri che la legge pone in capo al danneggiato, non rispettando i quali egli potrebbe perfino perdere il diritto al risarcimento.
Si pensi, ad esempio, all’obbligo di denunciare il sinistro entro tre giorni, oppure a quello di comunicare la presenza dei testimoni entro sessanta giorni, a mezzo raccomandata a/r.
In ragione di ciò, alcuni giudici ritengono che le spese legali debbano sempre essere liquidate al danneggiato [3].
Secondo questo orientamento, l’intervento stragiudiziale di un professionista è necessario non solo per dirimere eventuali divergenze su punti specifici della controversia, ma soprattutto per garantire già da questa prima fase la regolarità del contraddittorio, posto che l’istituto assicuratore non solo è economicamente più forte ma anche tecnicamente organizzato e professionalmente attrezzato per affrontare tutte le problematiche in materia di risarcimento del danno.
Spese legali sinistro stradale: approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si legga l’articolo dal titolo Causa per incidente stradale: l’assicurazione paga le spese legali?
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