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Si può portare cibo in locali, cinema, concerti e lidi?

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(@raffaella-mari)
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Il gestore del locale, dell’area aperta al pubblico o di uno stabilimento balneare non può imporre di acquistare il mangiare solo all’interno dell’esercizio commerciale.

Una delle dispute più comuni tra consumatori e gestori di locali aperti al pubblico come cinema, teatri e stabilimenti balneari riguarda la possibilità di portare e consumare, all’interno di tali strutture, cibo proveniente dall’esterno. Questa pratica è spesso vietata dai titolari dei locali o dagli organizzatori di eventi, come concerti in stadi o arene. Così, non di rado, per assicurarsi che le regole vengano rispettate, i gestori dispongono vere e proprie perquisizioni, con tanto di apertura di zaini e borse. Ma chi ha ragione in casi del genere e cosa dice la legge? Si può portare cibo in locali, cinema, concerti e lidi balneari? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Cibo da casa nei cinema, teatri e aree di concerto

In generale, tutto ciò che non è vietato da una legge o da un regolamento locale (o, pur senza una esplicita norma, dai principi generali del nostro ordinamento) si considera lecito. Sul punto dobbiamo dunque riscontrare l’assenza di qualsiasi disposizione di carattere pubblico che vieti di portare cibo da casa nei locali o nelle aree aperte al pubblico (con la sola eccezione delle bottigliette d’acqua chiuse con il tappo in determinati contesti come i concerti, per ragioni di pubblica sicurezza).

Dall’altro lato però la nostra Costituzione e il Codice civile riconoscono all’esercente di un’attività commerciale una piena autonomia negoziale: questi cioè può stabilire le condizioni del contratto col cliente (anche se verbale) secondo le sue preferenze. Con l’unico divieto di non violare diritti costituzionali o stabilire discriminazioni. Ad esempio, il titolare di una discoteca potrebbe imporre un dress code per mantenere un certo “tono” del locale o limitare l’ingresso solo alle coppie, ma non può vietare l’accesso a persone in base alla loro provenienza geografica o a coloro che non sono italiani.

Torniamo ora al cibo nei cinema, nei teatri, nelle aree di concerti e in qualsiasi altro luogo pubblico o privato aperto al pubblico. Come abbiamo già spiegato in Cinema: si possono portare cibi e alimenti da casa?, alla luce del fatto che tanto le bevande quanto gli alimenti rappresentano beni di prima necessità, collegati quindi a diritti costituzionali, riteniamo – pur in assenza di una esplicita previsione normativa – che non possa essere imposto alcun generale divieto di consumare cibo acquistato all’esterno. A patto però che nell’area sia consentito mangiare o bere. Invece, qualora il regolamento contrattuale preveda restrizioni per motivi di pulizia e decoro, è necessario rispettare tali norme anche per le pietanze comprate all’interno dell’area gestita dall’imprenditore.

Cibo da casa nei lidi

Allo stesso modo un lido non può obbligare i clienti a usufruire di servizi aggiuntivi a pagamento, come ad esempio quelli offerti dal ristorante dello stabilimento, che non sono inclusi nella concessione balneare. Questo significa che non si può costringere i clienti ad acquistare acqua e alimenti presso la struttura balneare. Ma potrebbe vietare di mangiare sulla sabbia per ragioni di pulizia, allestendo aree dedicate.

Dunque non possono essere ritenuti validi eventuali cartelli che vietino genericamente l’accesso con cibo proprio, posti all’ingresso dello stabilimento. I consumatori hanno sempre il diritto di portare le proprie vivande in spiaggia, anche se frequentano uno lido dotato di servizio di ristorazione. È tuttavia fondamentale mantenere un comportamento rispettoso del decoro degli spazi pubblici, evitando di sporcare o di organizzare vere e proprie tavolate che potrebbero contrastare con l’immagine di eleganza che l’imprenditore è legittimato ad imprimere all’area da lui gestita.

Perquisizioni all’ingresso di zaini e borse

I soggetti privati non possono mai imporre perquisizioni personali o di zaini e borse dei propri clienti, neanche se sussistono ragioni di pubblica sicurezza. Potrebbero però chiedere l’apertura di tali oggetti come condizione per l’accesso, lasciando poi al cliente la scelta se sottoscrivere o meno il contratto. Ciò potrebbe succedere, ad esempio, in quei luoghi ove è assolutamente vietato portare qualsiasi cibo per regolamento interno, per motivi di pulizia o decoro. Tuttavia, laddove sia consentito mangiare ciò che viene acquistato all’interno dell’area dai locali “autorizzati”, non si può né vietare di portare cibo da casa né tantomeno effettuare perquisire per verificare il rispetto di tale condizione.

 
Pubblicato : 24 Luglio 2024 06:45