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Si può obbligare un anziano al ricovero in una RSA?

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(@angelo-greco)
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Chi è soggetto all’amministrazione di sostegno ha diritto all’autodeterminazione e alla partecipazione nella vita sociale: non può essere limitato da un obbligato ricovero in una casa per anziani.

È lecito obbligare un anziano al ricovero in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) soloperché è stato sottoposto ad amministrazione di sostegno? Quali sono i diritti delle persone più deboli, incapaci di badare a sé stessi, in relazione alla propria autodeterminazione? E cosa dice la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo in merito? L’articolo affronta queste domande, discutendo i principi legali, gli obblighi degli Stati e i diritti fondamentali delle persone anziane, basandosi su una recente sentenza di Strasburgo.

Può un anziano essere obbligato al ricovero in RSA senza il suo consenso?

La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (ricorso 46412/21) ha stabilito che il ricovero coatto in una RSA, determinato dall’amministratore di sostegno e dall’autorità giudiziaria, è una violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Tale decisione implica un’ingerenza nel diritto al rispetto della vita privata dell’individuo, benché la nomina dell’amministratore di sostegno possa avere uno scopo legittimo di protezione. Ma, come ricorda la Corte, una misura così incisiva dovrebbe essere “riservata a circostanze eccezionali”.

Italia condannata

La CEDU ha detto che gli Stati hanno l’obbligo di promuovere la partecipazione di disabili e anziani alla vita della comunità, evitando la segregazione. L’isolamento forzato di un individuo, soprattutto se in grado di esprimere la propria volontà, è pertanto in contrasto con il quadro normativo europeo.

La corte di Strasburgo ritiene infatti che “qualsiasi misura di protezione nei confronti di una persona in grado di esprimere la propria volontà deve rispecchiare il più possibile tale volontà”.

L’Italia è stata quindi condannata dalla CEDU per non aver predisposto, nel caso concreto, le misure necessarie a garantire il rispetto del diritto all’autodeterminazione e alla partecipazione nella vita sociale del soggetto fisicamente e/o psicologicamente più fragile che, nonostante l’infermità, non ha meno diritti degli altri cittadini.

Cosa deve fare il giudice nel decidere un ricovero in RSA?

Nella sentenza presa in considerazione, l’autorità giudiziaria ha mancato di prendere in considerazione tutti i fattori necessari per valutare la proporzionalità della misura. Non solo, non sono state adottate misure atte a mantenere le relazioni sociali dell’individuo, né è stato agevolato il suo ritorno a casa. Il rischio di arbitrarietà non è stato ridotto e, nel complesso, la dignità e l’autodeterminazione dell’individuo non sono state adeguatamente rispettate.

Come si dovrebbero prevenire gli abusi in tali situazioni?

La Convenzione di Strasburgo richiede agli Stati di assicurare garanzie efficaci nel procedimento nazionale per prevenire gli abusi. Pertanto, nel decidere un ricovero in RSA, le autorità devono conciliare la necessità di protezione dell’anziano con il rispetto della sua dignità e autodeterminazione.

Conclusioni

La recente sentenza di Strasburgo ha sottolineato l’importanza del diritto all’autodeterminazione per gli anziani, anche in relazione al possibile ricovero in una RSA. Questa decisione mette in luce l’equilibrio delicato tra protezione e rispetto dell’autonomia personale, e invita gli Stati a garantire sempre l’effettivo godimento dei diritti essenziali, evitando interventi troppo rigidi o arbitrari.

 
Pubblicato : 8 Luglio 2023 08:00