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Si può essere sospettati senza essere indagati?

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(@mariano-acquaviva)
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Notizia di reato: in cosa consiste? Cos’è e come funziona il registro degli indagati? Le persone sospettate hanno gli stessi diritti di quelle indagate?

Il nominativo della persona denunciata per aver commesso un reato viene iscritto all’interno del registro degli indagati conservato presso la Procura della Repubblica. A partire da questo momento prendono avvio le indagini preliminari, cioè la fase durante la quale la polizia giudiziaria compie i propri atti investigativi per fare luce sul caso. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: si può essere sospettati senza essere indagati?

Si tratta di un quesito piuttosto ricorrente in rete, posto da quanti si chiedono se le autorità, al fine di non far sapere nulla alla persona sospettata di aver commesso un crimine, possono omettere l’iscrizione all’interno del registro degli indagati. Approfondiamo la questione.

Cos’è la notizia di reato?

Per notizia di reato si intende la rappresentazione di un fatto che presenta, almeno apparentemente, i connotati dell’illecito penale.

Un uomo con un passamontagna è stato visto entrare con fare furtivo in un’abitazione.

Solitamente la notizia di reato è contenuta in una denuncia o in una querela; essa può tuttavia evincersi anche altrove, ad esempio dalla lettura di un documento amministrativo da cui si comprende la possibilità che sia stato commesso un reato.

Il consiglio comunale ha approvato un bando di concorso al quale può partecipare solo il figlio del sindaco.

Secondo l’articolo 333 del codice di procedura penale, ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile d’ufficio può farne denuncia.

In pratica, chiunque assiste a un crimine può farne segnalazione alle autorità, purché non si tratti di reato procedibile a querela di parte, per il quale occorre necessariamente la denuncia della vittima.

Chi sono gli indagati?

Gli indagati sono coloro il cui nominativo è stato iscritto nel registro delle notizie di reato; si tratta di un elenco custodito dalla Procura della Repubblica al cui interno sono riportati i nomi dei soggetti a cui è attribuito un crimine.

In buona sostanza, all’interno del registro delle notizie di reato vengono iscritti tutti i soggetti che sono stati denunciati o querelati, sempreché la segnalazione abbia un minimo di verosimiglianza.

A partire dal giorno dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato, si acquisisce formalmente lo status di indagato.

Chi sono i sospettati?

I “sospettati” sono coloro che, pur non essendo formalmente indagati, si trovano sotto la lente degli inquirenti per un reato che è stato commesso.

Dal punto di vista tecnico-giuridico, una persona o è indagata oppure non è niente; non c’è spazio, quindi, per la figura del “sospettato”.

Ciononostante, nella prassi si suole far riferimento a tale nozione per indicare quelle persone che, sebbene non iscritte nel registro delle notizie di reato, sono comunque attenzionate dalle forze dell’ordine.

Carlo è stato denunciato per furto. Poiché la polizia non trova la refurtiva, sospetta che i familiari l’abbiano aiutato a nasconderla.

Marco è riuscito a sfuggire a un arresto. La polizia si rivolge alla moglie la quale nega di sapere dove si trovi il marito. Seppur contro di lei non ci siano prove concrete, i carabinieri sospettano un suo coinvolgimento.

Matteo viene visto dalla polizia mentre si trova in un vicolo buio di una nota piazza di spaccio. Fermato, gli agenti non trovano nulla che possa incriminarlo, ma decidono comunque di continuare a controllarlo.

Maria sporge denuncia contro ignoti per il furto in abitazione che ha subito. Seppur non abbia prove, indica come persona sospetta il vicino di casa, il quale è in lite con lei e, poco tempo prima, le aveva giurato di fargliela pagare.

La polizia può ritardare l’iscrizione nel registro delle notizie di reato?

La polizia, una volta ricevuta la notizia di reato (tramite denuncia o querela, ad esempio), è obbligata a trasmetterla in Procura affinché si proceda con l’iscrizione nel registro degli indagati.

Non è quindi possibile tardare tale formalità, ad esempio per non destare allarme nell’indagato il quale, tramite il suo avvocato, potrebbe venire a conoscenza dell’iscrizione e, di conseguenza, adottare delle “contromisure”, come ad esempio darsi alla fuga.

Non a caso, la legge [1] afferma che il pubblico ministero deve iscrivere immediatamente, nell’apposito registro custodito presso l’ufficio, ogni notizia di reato che gli perviene o che ha acquisito di propria iniziativa.

Pertanto, se ci sono elementi tali da ritenere che una persona abbia commesso un crimine, occorre tempestivamente procedere alla sua iscrizione nel registro degli indagati.

Tardare tale adempimento solo per non allertare l’indagato oppure per avere più tempo per le indagini è una pratica scorretta, a cui il giudice può porre rimedio ordinando al pubblico ministero l’iscrizione ogniqualvolta ritiene che il reato per cui si procede debba essere attribuito a una determinata persona che non è stata ancora iscritta.

Ma non solo: a seguito della riforma Cartabia, l’indagato può chiedere al giudice di accertare la tempestività dell’iscrizione della notizia di reato che la riguarda e del suo nome, con richiesta di retrodatazione che indichi, a pena di inammissibilità, le ragioni che la sorreggono e gli atti del procedimento dai quali è desunto il ritardo [2].

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dedicato a come funziona l’iscrizione nel registro delle notizie di reato.

Sospettati senza essere indagati: è legale?

Alla luce di quanto detto sinora, possiamo affermare che è possibile essere sospettati senza però essere formalmente indagati.

Questa situazione si verifica allorquando le autorità hanno dei dubbi sull’innocenza di persone che, seppur non denunciate né querelate, possono essere state coinvolte nella commissione del reato per cui si indaga.

Nel momento in cui il sospetto diventa qualcosa di più fondato, allora la polizia deve immediatamente chiedere alla Procura della Repubblica di iscrivere il nominativo all’interno del registro delle notizie di reato.

Sospettati e indagati: differenza

La differenza tra sospettati e indagati è fondamentale: sono per questi ultimi, infatti, la legge prevede una serie di diritti insopprimibili, come ad esempio quello di nominare un avvocato e di rimanere in silenzio nel caso di interrogatorio.

Al contrario, il sospettato può essere trattato come una persona qualsiasi, con la conseguenza che avrà l’obbligo di rispondere alle domande della polizia qualora questa ritenga opportuno che venga sentito in qualità di persona informata sui fatti, senza peraltro potersi giovare dell’assistenza di un avvocato.

 
Pubblicato : 21 Dicembre 2023 16:00