Si può denunciare la ditta addetta alla raccolta rifiuti?
Cos’è la Tari e quando si può chiedere la riduzione del pagamento? In quali casi scatta il reato per disservizi della nettezza urbana?
La raccolta dei rifiuti urbani è un servizio fondamentale che ogni Comune deve eseguire incaricando una ditta che abbia i mezzi adeguati per assolvere a tale compito. Non a caso, ogni cittadino paga la Tari, la tassa sui rifiuti. Spesso, però, la raccolta della nettezza urbana non viene fatta oppure viene fatta male. In ipotesi del genere, si può denunciare la ditta addetta alla raccolta rifiuti?
Fare una denuncia significa segnalare all’autorità competente (cioè, alla Procura della Repubblica) un fatto che costituisce reato. Pertanto, chiedersi se si può denunciare la ditta addetta alla raccolta dei rifiuti significa domandarsi se questa condotta integra qualche tipo di crimine. Come vedremo, è più facile ricorrere a una lettera per disservizi che sporgere querela. Se l’argomento t’interessa, prenditi cinque minuti di tempo e prosegui nella lettura: vedremo insieme se si può denunciare la ditta addetta alla raccolta rifiuti.
Tari: che cos’è?
La raccolta rifiuti è pagata dai cittadini tramite la Tari.
La Tari (cioè, la tassa sui rifiuti) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Al riguardo, la Corte di Cassazione ha in più occasioni evidenziato come ciò che rileva ai fini del sorgere dell’obbligo tributario è la potenzialità del locale o dell’area a produrre rifiuti, precisando che la semplice mancata utilizzazione, di fatto, dei locali o delle aree, che dipenda da una decisione soggettiva dell’occupante, non è sufficiente per escludere la Tari.
Quindi, chi è proprietario di una casa disabitata dovrà comunque pagare il tributo.
Ditta non raccoglie rifiuti: che fare?
Se la ditta addetta alla raccolta dei rifiuti urbani non adempie al proprio obbligo, ad esempio perché non ritira la nettezza oppure perché lo fa saltuariamente, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi. Vediamo quali.
Tari: quando chiedere la riduzione?
In caso di disservizi della raccolta rifiuti, è possibile ottenere la riduzione della Tari. Nello specifico, si può chiedere la riduzione per:
- mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti;
- effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento. È il caso della ditta che effettua la raccolta dell’immondizia in orario notturno anziché di giorno, come invece prevede il regolamento comunale;
- interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione, riconosciuta dall’autorità sanitaria, di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente.
In queste ipotesi, la Tari è dovuta nella misura massima del 20%. Ciò significa che è possibile ottenere uno sconto dell’80% sul normale importo dovuto.
È poi possibile chiedere la riduzione per le zone in cui non viene effettuata la raccolta. In questi casi, la Tari è dovuta nella misura massima del 40% (sconto del 60%, in pratica).
Diffida per raccolta rifiuti: come farla?
In caso di disservizi legati alla raccolta dei rifiuti, è possibile diffidare il Comune che, come detto, è il responsabile del servizio (anche se poi lo fa eseguire a una ditta incaricata). È infatti il Comune a percepire la Tari.
La diffida dovrà essere inviata mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o, in alternativa, mediante posta elettronica certificata.
Un’altra soluzione, efficace ed economica, è quella di consegnare di persona la lettera per disservizi della raccolta rifiuti, recandosi presso l’ufficio protocollo del Comune.
In questo caso, bisognerà portare con sé due copie della lettera, di modo che su quella che resta al cittadino potrà essere apposto il timbro dell’avvenuta protocollazione come prova del deposito.
Ditta raccolta rifiuti: si può denunciare?
Nel caso di disservizi della ditta addetta alla raccolta dei rifiuti urbani è possibile sporgere denuncia alle forze dell’ordine?
Di per sé, il non corretto funzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti non costituisce reato. Tuttavia, il grave e perdurante inadempimento potrebbe essere fonte dei seguenti crimini:
- getto pericoloso di cose [1], se i problemi riguardano la dispersione di sacchetti della spazzatura lungo le strade, con conseguente imbrattamento del suolo o degli edifici;
- disturbo della quiete pubblica [2], se il servizio di nettezza urbana si svolge in modo tale da impedire il riposo ai cittadini. Si pensi alla ditta che utilizza veicoli rumorosi nel cuore della notte;
- rifiuto od omissione di atti d’ufficio [3], in quanto i dipendenti della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti urbani possono essere qualificati come incaricati di un pubblico servizio [4].
In ipotesi del genere, si potrebbe sporgere denuncia presso qualsiasi presidio delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, ecc.), verificando però che i disservizi lamentati integrino in effetti almeno una delle fattispecie sopra elencate.
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