forum

Si può criticare il...
 
Notifiche
Cancella tutti

Si può criticare il Presidente della Repubblica?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
91 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2341
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

In cosa consiste il diritto di esprimere giudizi negativi? Quando scatta la diffamazione? Quando c’è offesa all’onore o al prestigio del Capo di Stato?

La Costituzione difende la libertà di pensiero, nella quale è compreso anche il diritto di criticare secondo il proprio giudizio. Ciò tuttavia non autorizza le offese gratuite, tant’è vero che, secondo il pacifico orientamento della giurisprudenza, anche per le recensioni negative può esserci diffamazione. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: si può criticare il Presidente della Repubblica?

La domanda è solo apparentemente banale, considerato che il Codice penale punisce con la reclusione fino a cinque anni l’offesa all’onore o al prestigio del Capo dello Stato. Cosa significa tutto ciò? È possibile giudicare negativamente l’operato del Presidente della Repubblica? Se sì, fino a che punto? Vediamo cosa dice la legge.

Cos’è il diritto di critica?

Come detto in premessa, il diritto di critica rientra nella più ampia libertà di manifestare il proprio pensiero tutelata direttamente dalla Costituzione [1] e consistente nell’esprimere il proprio giudizio (solitamente negativo).

Si pensi al giudizio di un critico d’arte oppure a quello di un giornalista che condanna una determinata azione politica.

È appena il caso di precisare che il diritto di critica spetta a chiunque: non occorre quindi una particolare qualifica per poterlo esercitare. Ogni persona è dunque libera di criticare qualcuno o qualcosa, nei limiti che vedremo di qui a un istante.

In quali casi criticare è reato?

La critica deve rispettare alcuni limiti, altrimenti scatta il reato di diffamazione. La critica legale è solo quella espressa in maniera da non trascendere l’oggetto del giudizio e terminare nell’offesa personale.

Ad esempio, una cosa è dire che una certa opera non è piaciuta (un libro, un film, un dipinto, ecc.), altro è dare dell’incompetente o dell’ignorante all’autore.

Insomma: l’offesa personale non è mai giustificata perché oltrepassa i limiti del diritto di critica sfociando nella diffamazione.

Perché possa parlarsi di “critica” e non di “diffamazione”, però, occorre che le espressioni pronunciate siano pertinenti e proporzionali al fatto che si contesta.

È quindi senz’altro possibile, ad esempio, criticare l’amministratore del condominio, ma senza andare sul personale, limitandosi alle scelte compiute nell’esercizio delle funzioni.

Criticare il Presidente della Repubblica è legale?

Quanto detto sinora vale anche nelle ipotesi in cui i giudizi negativi siano rivolti nei confronti del Capo dello Stato. È quindi legale criticare il Presidente della Repubblica, purché non si trascenda nell’offesa personale.

In quest’ultimo caso, peraltro, non scatterebbe nemmeno il reato di diffamazione bensì quello più grave di offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica, punito con la reclusione da uno a cinque anni [2].

Secondo la giurisprudenza, mentre l’ingiuria e la diffamazione ledono l’onore e il prestigio di un comune cittadino, lo specifico reato previsto per le offese al Capo dello Stato tutela non solo il prestigio del Presidente della Repubblica (e quindi dell’istituzione della Nazione che egli rappresenta) ma anche il sereno svolgimento delle funzioni connesse alla carica: tale specificità giustifica pertanto il trattamento più severo [3].

Peraltro, mentre la diffamazione presuppone necessariamente la presenza di almeno due persone che abbiano percepito l’espressione ingiuriosa nei confronti di terzi, il delitto di offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica prescinde da tali condizioni.

È dunque sufficiente qualunque espressione o rappresentazione idonea a ledere il prestigio del Capo dello Stato ed è irrilevante, perciò, accertare se l’offesa sia arrecata al Presidente della Repubblica in rapporto all’istituzione che rappresenta o piuttosto in relazione alla sua persona privata poiché, anche in quest’ultima ipotesi, si avrebbe una lesione del decoro protetto dalla norma.

 
Pubblicato : 28 Agosto 2023 17:00