forum

Si può bocciare per...
 
Notifiche
Cancella tutti

Si può bocciare per il voto in condotta

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
72 Visualizzazioni
(@redazione)
Post: 739
Noble Member Registered
Topic starter
 

Insufficienza in condotta: quando può influire il comportamento dell’alunno sulla pagella finale. 

Il voto in condotta rappresenta un elemento determinante nella valutazione degli studenti delle scuole superiori, ma fino a che punto può influire sulla bocciatura? La recente stretta annunciata dal ministro dell’Istruzione (che vorrebbe reintrodurre il voto in condotta anche alle scuole medie e prevedere di attività socialmente utili in aggiunta alla sospensione in caso di atti di bullismo) ha sollevato una serie di interrogativi sulle conseguenze che eventuali comportamenti negativi possono avere sul percorso scolastico degli studenti. Famiglie e insegnanti si trovano spesso in contrasto su questo tema, con opinioni divergenti riguardo all’importanza del voto in condotta. In questo articolo, vedremo se si può bocciare per il voto in condotta.

Partiremo col comprendere chi decide il voto in condotta e quanto conta oggi. Esaminando le leggi, i casi precedenti e le decisioni dei giudici amministrativi. Inoltre, analizzeremo come il comportamento durante le gite scolastiche e le attività extracurriculari possa influenzare il voto in condotta.

Chi decide il voto in condotta?

L’articolo 2 della legge 169/2008 stabilisce che il comportamento degli studenti delle scuole superiori deve essere valutato dal Consiglio di classe, il quale attribuisce un voto in condotta che contribuisce alla valutazione complessiva dello studente.

La bocciatura può essere determinata solo se il voto in condotta è inferiore alla sufficienza. Tuttavia, è importante sottolineare che i casi di bocciatura dovuti al voto in condotta sono rari e generalmente riguardano comportamenti particolarmente gravi.

Dunque: alla ricorrente domanda “cosa si rischia con 6 in condotta” si deve rispondere certamente “non la bocciatura”.

Come si decide il voto in condotta?

Le scuole, nell’ambito della propria autonomia, possono stabilire alcuni criteri specifici all’interno dei propri regolamenti e dei piani formativi di istituto al fine di valutare il comportamento degli studenti. Questi indicatori possono includere assenze ingiustificate, grado di maturità dimostrato e rispetto delle regole e delle scadenze. Il Consiglio di classe attribuisce un voto in condotta in base a tali indicatori, evitando così eccessive discrezionalità e fornendo una motivazione più dettagliata per l’abbassamento della valutazione.

In generale, si tiene conto della personalità complessiva dell’alunno e del suo complessivo modo di confrontarsi con insegnanti e compagni. Non basta ad esempio un singolo comportamento negativo durante una gita ad abbassare a sei la valutazione in condotta.

Se però il fatto è considerato grave il voto può scendere a sette anche per un singolo episodio di danneggiamento. Incidono anche gli atteggiamenti «di indifferenza e di impassibilità rispetto ai rimproveri» o il fatto «di non chiedere scusa, non salutare e non relazionarsi con gli altri». (Tar Puglia, Sezione I, sentenza del 2 dicembre 2021).

Quali comportamenti influiscono sul voto in condotta?

La gravità delle violazioni comportamentali può determinare l’abbassamento del voto in condotta. Ad esempio, un singolo episodio di danneggiamento può portare a un voto di sette, mentre comportamenti di indifferenza o mancanza di relazioni positive possono influire negativamente sulla valutazione complessiva.

Il comportamento degli studenti durante le gite scolastiche e le attività extracurriculari può essere preso in considerazione per la valutazione del voto in condotta. Secondo l’articolo 7 del Dpr 122/2009, la valutazione del comportamento degli alunni deve favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza dei doveri, dei diritti personali e del rispetto delle regole che governano la convivenza civile. Pertanto, atteggiamenti di indifferenza, comportamenti dannosi, mancanza di scuse o di relazioni positive con gli altri possono influenzare negativamente il voto in condotta.

La giurisprudenza ritiene legittimo il 6 in condotta per lo studente spesso assente o che reiteri ritardi ingiustificati (Consiglio di Stato, Sezione I, parere del 9 novembre 2022). Ad influire possono essere anche le assenze durante le verifiche in classe Tar Lazio, terza sezione bis, ordinanza del 6 dicembre 2021).

Cosa si rischia con 6 in condotta?

Chi riceve 6 in condotta subisce un debito scolastico in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

Quanto conta il comportamento di uno studente con disturbi dell’apprendimento?

Anche per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento che seguono piani didattici personalizzati, il comportamento può avere conseguenze significative sul voto in condotta. Se tali studenti commettono violazioni gravi che mettono in pericolo l’incolumità degli altri e non mostrano miglioramenti nel loro percorso di crescita e maturazione personale, potrebbero non essere ammessi alla classe successiva (Tar Marche provvedimento del 6 settembre 2022). È essenziale considerare sia le condotte vessatorie degli studenti nei confronti dei compagni che l’atteggiamento della famiglia nel rispondere ai richiami dei docenti.

Conclusioni

Il voto in condotta può influire sulla bocciatura degli studenti, ma le decisioni in tal senso sono basate su norme specifiche, indicatori valutativi e giudizi del Consiglio di classe.

È fondamentale considerare l’importanza di un comportamento responsabile, rispettoso delle regole e delle altre persone per evitare conseguenze negative sul percorso scolastico. Gli studenti, le famiglie e gli insegnanti devono collaborare per promuovere un ambiente scolastico sano e favorevole alla crescita personale e accademica degli studenti.

 
Pubblicato : 17 Luglio 2023 14:45