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Si possono detrarre le spese di ristrutturazione casa in comodato?

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(@paolo-florio)
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Casa in prestito: condizioni per la detrazione fiscale dei costi della ristrutturazione edilizia e degli interessi passivi.

La ristrutturazione di un immobile rappresenta un investimento significativo, ma diverse agevolazioni fiscali possono alleggerire questo onere. Una domanda frequente è se si possono detrarre le speseper la ristrutturazione di una casa detenuta in comodato. Questo articolo si propone di chiarire le condizioni e le modalità per beneficiare dei numerosi bonus edilizi nel caso in cui, a sostenere le spese, non sia il proprietario ma appunto il comodatario, colui cioè che ha ricevuto in prestito l’uso dell’unità abitativa. Ma procediamo con ordine.

Che cos’è il comodato e come influisce sulla detrazione delle spese di ristrutturazione?

Il comodato è un contratto mediante il quale una parte (comodante) consegna gratuitamente all’altra (comodatario) una cosa affinché se ne serva per un certo tempo o per un dato scopo, con l’impegno di restituirla. Il comodato si distingue dalla locazione per il fatto di non prevedere il pagamento di un canone.

Il comodato, di norma, non richiede né la registrazione né tantomeno la forma scritta ma, come vedremo a breve, ai fini delle detrazioni fiscali tali adempimenti sono necessari.

Ci si ti trova a ristrutturare un’abitazione ottenuta in comodato, ha diritto a godere degli incentivi fiscali. E ciò perché le spese di ristrutturazione dell’immobile possono essere detratte non solo dal proprietario ma anche dal soggetto che la detiene in base ad un valido titolo formale quale, ad esempio, un contratto di comodato.

Tuttavia, per accedere a questi benefici, è essenziale che il contratto di comodato sia registrato al momento dell’inizio dei lavori e che sia ancora valido quando le spese vengono materialmente sostenute.

Quali sono i requisiti per la detrazione delle spese?

Il comodatario che voglia portare in dichiarazione dei redditi le spese di ristrutturazione dell’immobile ricevuto in prestito deve dimostrare l’inizio dei lavori tramite titoli abilitativi se previsti, oppure da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata in base al Dpr 445/2000.

È necessario ottenere il consenso scritto del proprietario per l’esecuzione dei lavori. Tale consenso può essere anche espresso dopo l’inizio dei lavori purché sia formalizzato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale si intende fruire della detrazione.

È possibile detrarre gli interessi passivi?

Gli interessi passivi sul mutuo contratto per l’acquisto dell’immobile possono essere detratti se l’immobile è destinato ad abitazione principale del proprietario o dei suoi familiari, come i genitori, entro un anno dall’acquisto.

Se il proprietario si trasferisce per motivi non lavorativi, può continuare a detrarre gli interessi solo se i familiari continuano a utilizzare l’immobile come abitazione principale.

 
Pubblicato : 4 Gennaio 2024 10:45