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Separazioni e divorzi: meno lavoro per gli avvocati

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(@raffaella-mari)
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Sempre più coppie in Italia scelgono di risolvere le questioni familiari legate alla separazione o al divorzio attraverso accordi stragiudiziali, come la negoziazione assistita e i patti in Comune. Il dato è in costante aumento, come dimostrano i numeri dell’ISTAT, e la tendenza sembra destinata a consolidarsi. Ma perché sempre più coppie scelgono questo percorso?

Negli ultimi anni, le separazioni e i divorzi in Italia hanno subito un’evoluzione importante, con un sempre maggiore ricorso alle vie stragiudiziali per la risoluzione delle controversie familiari. Secondo i dati Istat, nel 2021 il 27,8% delle separazioni consensuali si è concluso attraverso accordi fuori dal tribunale, un dato in aumento rispetto al 23,4% del 2015. Quasi un terzo del lavoro in meno per avvocati civilisti. Che si aggiunge all’attuale crisi del settore legale.

Questa tendenza sembra destinata a crescere, soprattutto alla luce della riforma del processo civile che ha previsto, a partire dal prossimo 30 giugno, la possibilità di farsi assistere con il patrocinio a spese dello Stato nelle convenzioni di negoziazione assistita da avvocati.

Nel 2021 le separazioni consensuali (in cui marito e moglie sono d’accordo sulle condizioni) sono state 60.452, mentre le separazioni giudiziali (dove l’accordo non c’è e quindi la soluzione è rimessa al giudice) sono state 14.194. 

Che cosa sono gli accordi stragiudiziali?

Gli accordi stragiudiziali sono delle intese che vengono raggiunte tra i coniugi senza ricorrere al tribunale. Si tratta di soluzioni consensuali che permettono alle coppie di risolvere le questioni legate alla separazione o al divorzio in maniera amichevole. 

Le vie stragiudiziali per separarsi e divorziare sono la negoziazione assistita e i patti in Comune. La negoziazione assistita è un’opzione che prevede l’assistenza degli avvocati delle parti, mentre i patti in Comune si concludono di fronte all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza o di quello in cui è stato iscritto o trascritto l’atto di matrimonio.

La legge ammette la separazione e il divorzio in Comune, senza bisogno dell’assistenza dell’avvocato, quando la coppia non ha figli minori, maggiorenni non autosufficienti o portatori di handicap grave. 

Si può ottenere la separazione o il divorzio in Comune a patto che i coniugi condividano un accordo e sempre che quest’ultimo non comporti accordi di trasferimento di patrimoni. È ammessa la previsione dell’assegno di mantenimento. A ratificare l’accordo è il Sindaco o l’ufficiale di Stato civile da lui delegato. Non essendo un giudice, questi non ha il potere di dirimere eventuali controversie tra le parti. Ecco perché questa procedura è possibile solo in caso di separazione consensuale.

Le coppie devono presentare l’accordo in Comune e poi tornare per confermarlo non prima di 30 giorni.

Perché sempre più coppie scelgono gli accordi stragiudiziali?

Le ragioni sono diverse. In primo luogo, gli accordi stragiudiziali permettono alle coppie di risolvere le proprie questioni in maniera più rapida ed economica rispetto alla giurisdizione, senza dover passare attraverso un contenzioso giudiziario che può protrarsi per anni e comportare costi elevati. In secondo luogo, la strada stragiudiziale consente alle coppie di mantenere il controllo sulla propria situazione e di prendere decisioni condivise, senza affidarsi al giudice. Infine, gli accordi stragiudiziali possono aiutare a preservare un buon rapporto tra i coniugi, soprattutto in presenza di figli.

In cosa consiste la negoziazione assistita?

La convenzione di negoziazione assistita è uno strumento introdotto dal decreto legge 132/2014, che permette alle parti di cooperare per risolvere in modo amichevole le loro controversie con l’assistenza degli avvocati. Questo strumento ha una portata generale e può essere utilizzato per le liti che riguardano diritti disponibili, ma ha una declinazione particolare per le separazioni e i divorzi. L’accordo raggiunto dalle parti, ciascuna assistita da un avvocato, ha lo stesso valore di una sentenza di separazione o di divorzio e deve essere inviato al tribunale per il controllo del procuratore della Repubblica.

Alle coppie, pertanto, è sempre più consigliato considerare l’opzione della negoziazione assistita da avvocati e degli accordi presso lo stato civile del Comune come soluzione preferibile per la risoluzione delle questioni familiari in seguito ad un addio. Questa scelta non solo evita i costi e la lentezza del processo giudiziario, ma consente anche di mantenere un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco, soprattutto quando ci sono figli coinvolti. Inoltre, con la riforma del processo civile che prevede la possibilità di farsi assistere con il patrocinio a spese dello Stato per la negoziazione assistita, la strada della negoziazione assistita da avvocati diventa sempre più accessibile a tutte le coppie.

 
Pubblicato : 24 Aprile 2023 05:57