Selfie con l’amante: conseguenze legali
Cosa succede al coniuge che pubblica sui social le foto con l’amante? Separazione, addebito, risarcimento: rischi legali della relazione extraconiugale.
L’amore spesso rende imprudenti. È ciò che accade alle persone che, pur essendo sposate, non nascondono la loro relazione adulterina, pubblicando sulle bacheche dei social network foto in cui sono ritratti con il loro nuovo partner. Questa mossa potrebbe però costare cara. Quali sono le conseguenze legali del selfie con l’amante?
Sul punto si è espressa più volte la giurisprudenza con pareri non sempre concordanti. In linea di massima può dirsi che, secondo i giudici, la foto che ritrae il coniuge con l’amante in atteggiamenti amorevoli può essere considerata idonea prova per dimostrare la relazione o il tradimento, ma non anche la convivenza. Approfondiamo meglio l’argomento.
Foto con l’amante: cosa succede se si pubblica?
Pubblicare una foto con l’amante può avere serie conseguenze legali, se dall’immagine si evince chiaramente che tra i due c’è una relazione sentimentale.
La fotografia potrebbe infatti essere utilizzata dal coniuge per dimostrare il tradimento e, di conseguenza, per chiedere l’addebito della separazione.
Ma non solo: in teoria, il selfie reso pubblico potrebbe anche violare la dignità del coniuge tradito, il quale sarebbe pertanto legittimato a chiedere il risarcimento dei danni. Vediamo cosa ne pensa la giurisprudenza.
Selfie con l’amante: è prova del tradimento?
Il selfie con l’amante può costituire prova della relazione adulterina solo se assolutamente inequivocabile.
Secondo la giurisprudenza [1], il selfie con l’amante non prova l’adulterio se la fotografia non mostra alcun atteggiamento intimo e di particolare vicinanza tra i soggetti ritratti.
Insomma: per poter provare il tradimento mediante un selfie occorre che le foto compromettenti non si prestino ad altre interpretazioni.
Ad esempio, un autoscatto tra il marito e un’altra donna con il mare come sfondo non significa necessariamente che i due si siano concessi una vacanza romantica; al contrario, il selfie che rappresenta un bacio o un abbraccio particolarmente affettuoso possono essere sintomatici della relazione.
Spetta chiaramente al giudice valutare il “grado di intimità” tra i soggetti ritratti che si evince dalle foto prodotte in giudizio dal coniuge che ritiene di essere stato tradito.
Va peraltro ricordato come, per giurisprudenza costante, il tradimento rilevante ai fini dell’addebito non è solo quello sessuale ma anche quello di tipo platonico: pertanto, per la legge la relazione può essere adulterina anche se tra i due presunti amanti non è mai stato consumato alcun rapporto.
Foto con l’amante: giustifica l’addebito?
Secondo la Cassazione [2], per la pronuncia della separazione con addebito sono sufficienti le foto che ritraggono il coniuge in atteggiamenti intimi con l’amante che, per la comune esperienza, dimostrano l’esistenza tra i due, di una relazione extraconiugale.
Va tuttavia precisato che, anche se il selfie con l’amante dimostra inequivocabilmente la relazione adulterina, il giudice non deve concedere necessariamente l’addebito della separazione: perché ciò avvenga, il tradimento deve essere la causa della crisi coniugale e non la conseguenza.
Da tanto deriva che farsi un selfie con l’amante e poi pubblicarlo non avrà sostanziali ripercussioni sulla separazione se i coniugi conducevano già da tempo vite separate o, comunque, non andavano più d’accordo.
Per ulteriori approfondimenti, si rinvia alla lettura dell’articolo Foto sui social con l’amante: si rischia l’addebito?
Selfie con l’amante: è prova della convivenza?
Secondo la Cassazione [3], il selfie con il presunto amante non è prova della convivenza tra i due; ciò significa che la foto non può essere utilizzata in giudizio per chiedere la revoca del mantenimento o dell’assegno divorzile.
Per la Suprema Corte, gli estratti dai profili social e le foto su Facebook possano essere idonei a dimostrare il legame sentimentale fra l’ex coniuge e il nuovo fidanzato, ma non la convivenza ai fini della revoca dell’assegno mensile.
Tale convincimento può derivare solo tramite ulteriori elementi probatori, ad esempio per mezzo di testimoni o di altro tipo di documentazione.
Foto con l’amante: si può chiedere il risarcimento?
Va infine valutato l’ultimo aspetto: quello inerente al risarcimento dei danni. Per pacifico orientamento giurisprudenziale [4], ha diritto al risarcimento il coniuge la cui dignità e il cui onore siano stati lesi dal tradimento dell’altro.
Ciò significa che la relazione adulterina pubblicata sui social e ostentata senza alcuna remora può comportare non solo l’addebito della separazione ma anche l’obbligo di dover risarcire i danni al coniuge tradito e umiliato.
Nel caso del selfie, deve ritenersi che un’unica foto pubblicata sui social sia inidonea a giustificare il risarcimento dei danni; diverso è invece il caso di un intero album di immagini ostentato in rete e visibile a tutti.
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa