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Se perdo al gioco sono obbligato a pagare?

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(@angelo-forte)
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Quando le perdite maturate giocando devono obbligatoriamente essere pagate al creditore

Da sempre il gioco può essere una passione insana. A maggior ragione quando la crisi economica è pesante, molti ricorrono ai giochi, anche d’azzardo, per tentare di vincere e magari svoltare nella vita. E se invece si dovesse perdere?  Se perdo al gioco sono obbligato a pagare? Questa è l’inquietante domanda che si pongono le persone che, sperando di vincere al gioco, si ritrovano invece con nuovi e talvolta pesanti debiti di gioco da onorare.

Inquadrando il discorso sotto un profilo legale, giocare e scommettere danno vita a contratti definiti aleatori. Sono infatti detti aleatori quei contratti nei quali non si può stabilire, quando vengono stipulati, quale parte ne trarrà vantaggio e se esista un equilibrio tra quanto si gioca o si scommette e quanto poi eventualmente si potrà vincere.

Per quanto riguarda in particolare i giochi e le scommesse essi hanno anche uno scopo di lucro per le parti. E occorre dire che se in un gioco la vincita e la perdita é interamente (o quasi interamente) casuale e se esiste un fine di lucro (cioè di volersi arricchire), il gioco è considerato d’azzardo ed è vietato dalla legge [1] (tranne che sia autorizzato dalla legge come avviene per le lotterie).

Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere analizzeremo cosa deve fare il creditore, cioè colui che abbia vinto al gioco, per ottenere dal perdente il pagamento della posta e cosa abbia stabilito di recente la giurisprudenza sui debiti da gioco.

Quando si può agire per incassare una vincita al gioco?

La legge precisa che chi ha vinto una somma partecipando ad un qualsiasi gioco o ad una scommessa non può agire in giudizio per avere dal giudice una sentenza che condanni il giocatore perdente a pagare il corrispondente importo (nel caso che lo sconfitto non voglia spontaneamente onorare il debito di gioco) e questo principio vale anche nel caso di giochi leciti [2].

Vedremo di seguito le indicazioni fornite dalla giurisprudenza relativamente ai debiti da gioco.

Illustreremo cioè le indicazioni che le sentenze hanno fornito sui debiti sorti a seguito della partecipazione a giochi o scommesse.

Occorre puntualizzare che sempre la legge ha cura di stabilire che [3] se il perdente ad un gioco ha provveduto spontaneamente a pagare il dovuto al vincitore, non potrà successivamente agire in giudizio per chiedere la restituzione di quanto versato a meno che nel gioco ci sia stata frode e inganno.

Invece la restituzione di quanto pagato è sempre consentita (anche in assenza di frode) se chi ha perso è un soggetto per legge incapace cioè un minore d’età oppure un maggiorenne interdetto a seguito di sentenza.

Se Carlo, di quindici anni, scommette 1.000 euro e perde, potrà poi pretendere ed ottenere la restituzione del 1.000 euro che aveva già spontaneamente pagato a chi aveva vinto la scommessa

Se il gioco è una frode posso chiedere la restituzione di quanto ho perso

La giurisprudenza sui debiti da gioco

Alcune sentenze hanno trattato aspetti particolari relativi ai debiti da gioco.

Ad esempio la giurisprudenza ha chiarito se una persona che ha dato in prestito dei soldi, poi persi al gioco, può successivamente chiederne la restituzione.

La risposta è questa:

  • anche se chi ha prestato i soldi sapeva che il denaro sarebbe servito per giocare o per scommettere potrà poi chiederne il rimborso a chi poi ha perso al gioco quell’importo [4].

La giurisprudenza consente al vincitore al gioco di chiedere al giudice il pagamento della posta vinta nel caso di contratti nei quali si presta denaro alla persona che poi lo utilizza per giocare o scommettere (come accade nella consegna manuale di denaro o nel caso di fiches) [5].

Per applicare questa regola è però necessario:

  • che chi presta il denaro non stia partecipando anche lui al gioco insieme a chi ha avuto il prestito e non abbia interesse ad agevolare la partecipazione al gioco della persona che ha ricevuto il prestito [6].

Se do delle fiches in un casinò, avrò poi il diritto di andare dal giudice per ottenere la restituzione della somma che corrisponde al loro valore (e che il giocatore ha perso) se con la consegna delle fiches non c’era alcuna intenzione di partecipare al gioco da parte di chi ha consegnato le fiches al giocatore

Il gioco d’azzardo è vietato salva autorizzazione della legge

 

 
Pubblicato : 17 Dicembre 2023 11:30