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Scontrini elettronici: come funziona il ravvedimento?

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(@mariano-acquaviva)
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Come funziona la sanatoria per le partite iva che non hanno dichiarato le proprie entrante al fisco? Quali sono i vantaggi di regolarizzare le violazioni?

Al fine di combattere l’evasione fiscale lo Stato chiede a imprenditori e lavoratori autonomi di dichiarare i propri redditi trasmettendo telematicamente all’Agenzia delle Entrate il fatturato prodotto. Si pensi, ad esempio, all’obbligo di fatturazione elettronica per tutti i professionisti. Questo dovere si estende anche ai titolari degli esercizi commerciali, come ad esempio ristoranti, bar, negozi di abbigliamento, ecc. È in questo preciso contesto che si pone il seguente quesito: come funziona il ravvedimento per gli scontrini elettronici?

Come diremo, si tratta di un’opportunità offerta dall’Agenzia delle Entrate per sanare gli errori, le omissioni e i versamenti carenti relativi ai corrispettivi elettronici, garantendo una riduzione delle sanzioni. In questo articolo, esploreremo come funziona il ravvedimento operoso per gli scontrini elettronici, le scadenze da rispettare e i vantaggi che offre.

Cos’è il ravvedimento operoso e a cosa serve?

Il ravvedimento operoso è un istituto che consente ai contribuenti di regolarizzare le violazioni relative ai corrispettivi elettronici commesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 [1].

Questo strumento permette di correggere errori, omissioni e versamenti carenti pagando l’imposta dovuta, gli interessi e le sanzioni, con una riduzione in base al tempo trascorso per la regolarizzazione.

Poniamo il caso di Tizio, titolare di partita IVA che ha commesso errori nei suoi scontrini elettronici. Utilizzando il ravvedimento operoso, può pagare l’imposta dovuta con una sanzione ridotta, risparmiando notevolmente rispetto a una regolarizzazione successiva.

Qual è la scadenza per il ravvedimento operoso?

Il ravvedimento operoso deve essere effettuato entro il 15 dicembre 2023 per le violazioni commesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023.

Inoltre, è possibile applicarlo alle violazioni constatate non oltre il 31 ottobre 2023, a condizione che non siano state già oggetto di contestazione prima della data di ravvedimento.

Sanatoria scontrini elettronici: quali vantaggi?

Aderire al ravvedimento operoso dedicato agli scontrini elettronici ha un duplice vantaggio:

  • il primo interviene direttamente sull’ammontare della sanzione, in quanto l’accesso al ravvedimento determina la riduzione della sanzione ad un quinto del minimo applicabile;
  • il secondo è riguarda l’esclusione della rilevabilità delle violazioni sanate dall’applicazione delle sanzioni accessorie.

È proprio questo uno degli aspetti più interessanti del ravvedimento riguardante gli scontrini elettronici: le violazioni regolarizzate non rilevano ai fini del computo per l’irrogazione della sanzione accessoria della sospensione dell’attività, della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio della stessa, prevista per un periodo da tre giorni a un mese, ovvero da un mese a sei mesi, se l’importo complessivo dei corrispettivi oggetto di contestazione supera i 50.000 euro.

Sempre Tizio, nel caso in cui avesse ricevuto una sanzione accessoria di sospensione dell’attività, utilizzando il ravvedimento operoso può evitare questo inconveniente e continuare la sua attività imprenditoriale senza interruzioni.

Scontrini elettronici: come fare il ravvedimento?

Con lo scopo di promuovere l’adempimento spontaneo dei titolati di partita iva, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione ai soggetti per i quali sono emerse differenze tra:

  1. l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate con strumenti di pagamento elettronico (pos), comunicate telematicamente all’Agenzia delle Entrate dagli istituti di credito;
  2. l’importo complessivo delle fatture elettroniche emesse per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi e dei corrispettivi giornalieri memorizzati elettronicamente e trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate.

In buona sostanza, l’Agenzia delle Entrate segnala al titolare di partita iva che quanto ha dichiarato non corrisponde a quanto risulta gli sia stato effettivamente pagato.

In altre parole, il fisco fa emergere le discrepanze tra quanto risulta dalle trasmissioni telematiche dei corrispettivi e quanto risulta dalle transazioni finanziarie che gli intermediari (banche, ecc.) sono tenuti a comunicare alla Agenzia delle Entrate

Il contribuente, a seguito di tale comunicazione, può:

  • richiedere informazioni o segnalare eventuali fatti e circostanze non conosciuti dall’Agenzia delle Entrate, in modo da discolparsi ed evitare la sanzione; oppure
  • regolarizzare eventuali errori od omissioni mediante, appunto, l’istituto del ravvedimento operoso e beneficiare della riduzione delle sanzioni.

La particolarità del ravvedimento operoso degli scontrini elettronici, quindi, sta nel fatto di potervi fare ricorso anche a seguito della formale constatazione della violazione avvenuta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

 
Pubblicato : 16 Ottobre 2023 17:15