forum

Sblocco conto corre...
 
Notifiche
Cancella tutti

Sblocco conto corrente cointestato pignorato

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
59 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2341
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Cosa deve fare il contitolare del conto pignorato a causa del debito altrui? La banca deve congelare tutte le somme o solo la quota del debitore?

Il creditore può ottenere l’espropriazione dei beni del debitore, anche se questi dovessero trovarsi presso terzi, ad esempio in banca o alle poste. È ciò che accade quando a essere pignorati sono i soldi presenti sul conto corrente.

Accade molte volte, però, che il conto sia intestato anche ad altre persone, totalmente estranee al debito. In casi del genere, il pignoramento potrebbe pregiudicare anche le ragioni di questi soggetti, i quali nulla c’entrano con l’obbligazione che occorre pagare. Si pensi al conto bancario cointestato tra madre e figlio: per i debiti di quest’ultimo non deve rispondere il genitore. È in questo contesto che si pone il problema dello sblocco del conto corrente cointestato pignorato. Vediamo cosa prevede la legge.

Pignoramento conto corrente: come funziona?

Il pignoramento del conto corrente è la classica ipotesi di espropriazione presso terzi, cioè di esecuzione forzata sui beni del debitore che si trovano però nella disponibilità di altri soggetti (nella fattispecie, dell’istituto di credito).

Per procedere a tanto il creditore deve innanzitutto essere in possesso di un titolo, cioè di un atto formale che riconosca il proprio diritto (sentenza, decreto ingiuntivo definitivo, cambiale, ecc.); successivamente, deve notificare l’atto di precetto con cui intima al debitore di adempiere entro il termine massimo di dieci giorni.

Solo in seguito è possibile procedere con la notifica del pignoramento vero e proprio, che è l’atto con cui si pone un vincolo sui beni del debitore, i quali devono essere conservati per soddisfare le ragioni del creditore medesimo.

Il pignoramento deve essere affidato all’ufficiale giudiziario, il quale provvede alla notifica dell’atto al debitore e, nel caso di pignoramento presso terzi, anche ai soggetti che risultano debitori dell’obbligato, come ad esempio il datore di lavoro che paga lo stipendio, l’Inps che versa la pensione oppure l’istituto di credito che custodisce i soldi del debitore.

Con il pignoramento del conto corrente il denaro rimane bloccato, nel senso che la banca non può consentirne il prelievo al titolare.

Pignoramento conto cointestato: come funziona?

Per legge [1], possono essere pignorati i beni indivisi anche quando non tutti i comproprietari sono obbligati verso il creditore.

In tal caso, il pignoramento è notificato anche ai proprietari diversi dal debitore, ai quali è fatto divieto di lasciare separare dal debitore la sua parte delle cose comuni senza ordine di giudice.

In pratica, è possibile pignorare il conto corrente cointestato, anche se gli altri proprietari non sono debitori.

In questi casi, la banca deve bloccare i soldi depositati sul conto (nei limiti dell’importo richiesto dal creditore) impedendo che gli stessi possano essere prelevati, anche qualora la richiesta provenisse dal contitolare estraneo al debito.

La giurisprudenza [2] ritiene che, una volta ricevuto il pignoramento del conto nella sua totalità, la banca debba comunicare al creditore che si tratta di un conto cointestato in modo che possa fare l’avviso al cointestatario e quest’ultimo possa far valere i propri diritti anche mediante opposizione di terzo (di cui parleremo nel prossimo paragrafo).

Ad ogni modo, anche in assenza di opposizione, in sede di assegnazione delle somme il giudice deve tenere in considerare che gli importi presenti sul conto cointestato si presumono equamente divisi tra tutti i titolari, salva prova contraria fornita dal creditore.

Se il conto è cointestato a marito e moglie, i soldi depositati si presumono divisi al 50%, con la conseguenza che, se il creditore volesse l’assegnazione di tutto quello c’è, dovrebbe dimostrare che il denaro presente sul conto appartiene in realtà solamente a uno di essi (ad esempio, all’unico dei due che percepisce lo stipendio).

In sintesi: il pignoramento del conto corrente cointestato comporta il blocco totale delle somme, le quali non possono essere ritirate nemmeno dall’intestatario che non è debitore, mentre l’assegnazione può avvenire solo per la quota riferibile al debitore.

Come sbloccare il conto cointestato pignorato?

L’intestatario che voglia sbloccare il conto pignorato per un debito non proprio deve proporre opposizione contro il pignoramento, dimostrando di essere titolare delle somme congelate.

Per la precisione, la legge [3] dice che l’opposizione si propone con ricorso al giudice dell’esecuzione, prima che sia disposta la vendita o l’assegnazione dei beni.

In alternativa, va precisato che il cointestatario può ottenere lo sblocco del conto corrente (relativamente alle sue somme) presentandosi all’udienza che gli è stata comunicata dal creditore procedente.

Come ricordato in precedenza, il creditore che agisce su beni indivisi deve darne avviso ai comproprietari che non sono debitori, invitandoli a comparire davanti al giudice dell’esecuzione [4].

A questo punto il magistrato, sentiti tutti gli interessati, ivi compresi i contitolari del conto, provvede alla separazione della quota spettante al debitore [5].

Se, infine, il contitolare non dovesse ricevere alcun avviso e le somme sul conto cointestato venissero assegnate per intero, egli potrebbe sempre agire contro il creditore per ottenere la restituzione delle somme riscosse in eccesso.

 
Pubblicato : 12 Settembre 2023 05:00