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Rubare password wifi del vicino: cosa si rischia

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(@mariano-acquaviva)
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Tutte le conseguenze di chi accede alla rete del vicino: il reato può scattare anche se la connessione è priva di misure di sicurezza.

“In questo mondo di ladri”, cantava qualche anno fa Antonello Venditti. Niente di più vero. Anche oggi che quasi tutto è diventato virtuale e telematico, i malintenzionati non si fanno mancare nulla e ne inventano di ogni tipo pur di sgraffignare qualcosa, perfino per scroccare la rete internet di altri. È proprio ciò di cui ci occuperemo con il presente articolo, allorquando vedremo cosa si rischia a rubare la password wifi del vicino.

Sin da subito possiamo dire che questa condotta costituisce un illecito che può essere punito anche con diversi anni di reclusione. Eh sì: utilizzare la rete internet di qualcun altro senza il suo consenso può integrare gli estremi di un reato; anzi, più di uno, a seconda del tipo di connessione di cui ci si approfitta. Se quindi hai intenzione di non pagare la rata mensile di internet perché pensi di “attaccarti” alla rete dell’inquilino che abita sul tuo stesso pianerottolo, fermati un attimo per leggere questo articolo: scoprirai cosa si rischia a rubare la password wifi del vicino.

Rubare il wifi del vicino è reato?

Partiamo sin da subito con una certezza: rubare il wifi del vicino è sicuramente reato se la connessione è protetta da una password. In questa ipotesi, infatti, l’attività criminale è evidente in quanto il reo aggira le misure di sicurezza per sfruttare la rete altrui.

Rubare il wifi del vicino quando la connessione è sprovvista di password costituisce invece reato solamente se la connessione dati è a pagamento, cioè se il titolare della rete ha sottoscritto una tariffa a consumo. Approfondiamo quanto detto sinora.

Wifi del vicino: quando scatta l’accesso abusivo?

Usare la wifi del vicino rubandogli la password costituisce il reato di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, punito con la reclusione fino a tre anni [1].

Il delitto scatta per il solo fatto di essere entrato nella rete privata di un’altra persona, anche se dalla condotta non è derivato alcun danno per il titolare.

La legge, infatti, punisce l’accesso abusivo a prescindere dalle conseguenze, e cioè per il solo fatto di aver violato un sistema protetto da misure di sicurezza.

In effetti, l’accesso abusivo è l’equivalente, sul piano informatico o telematico, alla violazione di domicilio: infatti, chi entra in casa altrui senza rubare o danneggiare nulla commette ugualmente reato.

Lo stesso dicasi per l’accesso abusivo, il quale si configura come una sorta di violazione del domicilio digitale.

Ma c’è di più: il reato scatta anche se inizialmente era stato concesso il permesso di utilizzare il wifi oppure se tale autorizzazione era stata accordata per un tempo determinato.

La legge, infatti, punisce non solo chi abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza, ma anche chi si mantiene contro la volontà, espressa o tacita, di chi ha il diritto di escluderlo.

Wifi del vicino: quando scatta il furto?

Se la connessione wifi prevede una tariffa a consumo, cioè legata all’effettivo utilizzo dei dati, allora chi ruba la password di internet non solo commette il reato di accesso abusivo ma anche quello di furto, in quanto la vittima subisce un danno economico a tutti gli effetti.

Peraltro, poiché chi si macchia di questo tipo di azione ricorre in genere a sotterfugi o altri mezzi subdoli (software in grado di catturare le credenziali segrete, ecc.), un po’ come fa chi si allaccia abusivamente al contatore altrui, nel caso di specie si configurerà una forma di furto aggravato dall’uso di mezzi fraudolenti, punito con la reclusione da due a sei anni [2].

Se, invece, si ruba il wifi del vicino privo di password o di altro tipo di misura di sicurezza, si commetterà ugualmente il reato di furto, ma questa volta senza il ricorrere di alcuna aggravante. La conseguenza è una pena decisamente ridotta: da sei mesi a tre anni [3].

In effetti, rubare la connessione priva di password costituisce comunque un illecito, in quanto l’assenza di protezione non autorizza allo sfruttamento della risorsa. È un po’ come se una persona lasciasse incustodito il portafogli: il furto scatterebbe comunque, anche se nella sua forma non aggravata.

Si noti che, se il wifi è privo di password, si commetterà solo il delitto di furto semplice e non anche quello di accesso abusivo, il quale come detto presuppone una misura di sicurezza.

Rubare wifi del vicino: quando non è reato?

Sfruttare il wifi del vicino non è reato se:

  • non è protetto da password;
  • la tariffa non è a consumo ma “flat”, nel senso che consente un utilizzo illimitato di dati.

Al ricorrere di queste circostanze non si integra né il reato di accesso abusivo, per mancanza di misure di sicurezza da aggirare, né il furto, in quanto il titolare della connessione non subisce alcun danno.

 
Pubblicato : 14 Luglio 2023 17:00