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Riscatto anticipato Inps: come funziona

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(@paolo-remer)
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A cosa servono e come si versano all’Inps i contributi da riscatto ai fini previdenziali e pensionistici.

Molti lavoratori alle soglie dell’età pensionabile scoprono amaramente di essere rimasti scoperti con i versamenti contributivi per lunghi periodi. E in un’epoca di Quota 41 o Quota 103 questo può costare molto caro, perché significa non raggiungere il numero di anni necessario per ottenere la pensione. Per fortuna esiste un rimedio: è il riscatto anticipato Inps. I contributi possono essere riscattati, su domanda dell’interessato, ma ciò non avviene gratuitamente: bisogna pagare un determinato importo. E in questo sta la differenza con i contributi figurativi, come quelli per malattia o per congedo di maternità, che vengono accreditati senza alcun onere per il lavoratore.

Vediamo come funziona il riscatto anticipato dei contributi presso l’Inps: a quali ipotesi si applica, chi può usufruirne, quando conviene e quanto costa.

Riscatto contributi: a cosa serve

Il riscatto dei contributi serve a recuperare i periodi privi di versamenti previdenziali, operando dei versamenti aggiuntivi e integrativi, in modo che diventino utili ai fini del conseguimento della pensione e della determinazione del suo importo.

I contributi riscattati, a seguito del pagamento, sono considerati come se fossero stati versati tempestivamente e vengono collocati nel periodo ai quali si riferiscono. Perciò sono utili per conseguire il diritto a tutte le prestazioni previdenziali e pensionistiche, compresa la pensione di anzianità.

Riscatto anticipato contributi: in quali casi?

L’ipotesi più frequente di riscatto anticipato dei contributi è quella degli anni del corso di studi finalizzato al conseguimento della laurea, ma esistono numerosi altri casi, che riguardano, precisamente:

  • i periodi di lavoro compiuti all’estero;
  • i periodi di lavoro non coperti da contribuzione;
  • i periodi di lavoro per contributi omessi o prescritti (leggi “Pensione: come recuperare i contributi non versati“);
  • il servizio civile successivo al 1° gennaio 2009;
  • l’aspettativa per gravi motivi di famiglia;
  • i periodi di assenza facoltativa per maternità al di fuori del rapporto di lavoro (la maternità obbligatoria è coperta da contributi figurativi gratuiti).

Inoltre, con la cosiddetta “pace contributiva” introdotta (ma solo in via sperimentale, dal 2019 al 2021) in favore dei lavoratori più giovani, privi di contributi antecedenti al 1996, c’è la possibilità di riscattare, con onere agevolato, i periodi per i quali non sussiste l’obbligo contributivo, sino a un massimo di 5 anni. Possono, invece, essere riscattati solo se successivi al 31 dicembre 1996 i contributi per:

  • sospensione o interruzione del rapporto di lavoro, con diritto alla conservazione del posto, per un massimo di 3 anni;
  • formazione, studio, ricerca o inserimento, se i periodi sono risultati utili all’acquisizione di titoli, attestati o competenze professionali richieste per l’assunzione o per la progressione in carriera;
  • intervalli tra lavori discontinui, stagionali o temporanei: è richiesto il possesso dello stato di disoccupazione durante i periodi scoperti da recuperare;
  • periodi part time durante i quali non risulti svolta attività lavorativa.

Riscatto anticipato contributi: domanda all’Inps

La domanda per il riscatto anticipato dei contributi va presentata – personalmente o tramite gli Enti di patronato – all’Inps territorialmente competente in base al luogo di residenza del richiedente, presso l’ufficio o anche tramite il servizio online. Per ulteriori dettagli leggi “Pensione: come chiedere il riscatto“.

L’Inps comunica l’importo da pagare – tecnicamente chiamato onere di riscatto – mediante raccomandata o tramite Pec, indicando anche le modalità ed i termini previsti per i versamenti.

Riscatto anticipato contributi: costo e pagamento

Il costo del riscatto anticipato dei contributi si calcola con il metodo della riserva matematica se il periodo da recuperare non va oltre il 31 dicembre 1995 (o entro il 31 dicembre 2011, per coloro che possedevano almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995), o con il sistema percentuale per i rimanenti e per tutti coloro che si avvalgono dell’opzione contributiva o del computo presso la gestione separata Inps.

Il pagamento dei contributi riscattati avviene online sul portale Inps nel servizio “Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite”, al quale si accede con il codice fiscale ed il numero di pratica indicato nel provvedimento di accoglimento della domanda, o usando gli di pagamento PagoPA, che si possono stampare dal medesimo portale del sito Inps.

Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione, entro 60 giorni dalla data di ricezione del provvedimento, oppure in forma rateale (fino a un massimo di 60 rate, che possono arrivare a 120 nel caso di pace contributiva), ma la dilazione è concessa solo se il richiedente non è già pensionato e se i contributi riscattati non sono da utilizzare immediatamente per il diritto a un trattamento pensionistico.

 
Pubblicato : 14 Agosto 2023 08:15