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Risarcimento del danno da sciacquone rumoroso

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(@adele-margherita-falcetta)
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Tutto quello che c’è da sapere sui propri diritti quando il rumore dello scarico proveniente dalla casa di un vicino supera i limiti della tollerabilità.

In un condominio apparentemente tranquillo, l’armonia di una famiglia viene turbata da un insolito problema: il continuo e fastidioso rumore proveniente dallo scarico del vicino di casa. Notte e giorno, il suono penetrante dell’acqua disturba la pace domestica, portando i residenti a interrogarsi sulla possibilità di un risarcimento del danno causato da questo sciacquone rumoroso. Questa situazione, sebbene possa sembrare banale, solleva importanti questioni legali sul diritto dei vicini di vivere senza fastidi eccessivi e sulle responsabilità che derivano dalla gestione della propria abitazione. Il risarcimento del danno in tali circostanze diventa un esempio significativo di come la legge intervenga nelle questioni di convivenza civile e rispetto reciproco.

Cosa sono le immissioni?

L’art. 844 del cod. civ. fornisce un riferimento normativo essenziale per comprendere e regolare le questioni legate alle immissioni, ossia le propagazioni di fumo, calore, esalazioni, rumori, scuotimenti dal fondo di un soggetto a quello del vicino. Questa norma stabilisce un principio fondamentale: il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni  provenienti dal fondo del vicino, a meno che queste non superino un livello di normale tollerabilità.

Il concetto di “normale tollerabilità” è cruciale: non si tratta di una misura assoluta, ma deve essere valutato tenendo conto delle specificità del contesto. Questo significa che ciò che potrebbe essere tollerabile in un’area, potrebbe non esserlo in un’altra, a seconda delle condizioni ambientali, delle caratteristiche della zona e delle abitudini degli individui coinvolti.

In pratica, questo articolo cerca di bilanciare i diritti del proprietario di un fondo con la necessità di mantenere una convivenza civile e rispettosa tra vicini, consentendo un certo livello di immissioni ma imponendo limiti quando queste diventano eccessive o insopportabili.

Sciacquone rumoroso: come difendersi?

Un condomino che subisce disturbi insopportabili a causa del bagno del vicino può intraprendere azioni legali, rivolgendosi al Tribunale per ottenere un giudizio definitivo sull’illiceità delle immissioni rumorose. Questo potrebbe includere sia la richiesta di modifiche strutturali necessarie per eliminare il problema, sia un risarcimento per i danni subiti, come previsto dall’art. 2043  cod. civ., secondo cui qualunque atto che cagioni, ingiustamente, un danno ad altra persona obbliga colui che ha commesso il fatto dannoso a risarcire il danno.

Nel contesto specifico di un sciacquone che causa rumore eccessivo, la parte che perde il processo potrebbe subire le seguenti conseguenze:

  • essere obbligata a realizzare modifiche precise, come indicate dal Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), un esperto nominato dal giudice; ad esempio, demolire e ricostruire il bagno seguendo specifiche indicazioni tecniche;
  • essere condannata a risarcire il danno subito dal vicino che ha patito i rumori.

 Sciacquone rumoroso: qual è il danno risarcibile?

Come abbiamo visto, può essere chiesto il risarcimento del danno da sciacquone rumoroso. Sicuramente è risarcibile il danno patrimoniale, ossia la perdita economica subita dalla persona vittima delle immissioni rumorose: ad esempio, la spesa sostenuta per dormire per un periodo in albergo, oppure per isolare acusticamente la camera da letto).

In aggiunta può essere richiesto anche il risarcimento dei danni non patrimoniali. La Corte di Cassazione con sentenza n. 21649/2021, ha chiarito che le emissioni eccessive di rumore da uno sciacquone possono arrivare a costituire una violazione dell’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

In situazioni del genere, è possibile richiedere un risarcimento del danno biologico, presentando in Tribunale un certificato medico che dimostri le conseguenze sulla salute causate dai rumori eccessivi provenienti dallo sciacquone del vicino.

Tuttavia, va considerato che anche in assenza di danni fisici comprovati, è possibile ottenere un risarcimento per danni non non patrimoniali a seguito di emissioni illegali, quando vengono violati il diritto a una normale vita familiare nella propria casa e il diritto a mantenere le proprie abitudini quotidiane, entrambi tutelati dalla Costituzione (Corte di Cassazione, Sezioni Unite, sentenza n. 2611/2017).

I suddetti principi sono stati di recente ribaditi dalla Suprema Corte con ordinanza n. 24741/2023.

 
Pubblicato : 1 Marzo 2024 19:00