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Risarcimento danno incidente stradale: ultime sentenze

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Risarcimento del danno da incidente stradale; costituzione in giudizio dell’assicuratore del danneggiato; assegno d’invalidità erogato dall’Inps.

Se la domanda di risarcimento del danno da sinistro stradale ha ad oggetto il costo di riparazione si considera richiesta di risarcimento in forma specifica. Il trasportato può agire direttamente verso l’assicurazione del veicolo su cui viaggiava? Scoprilo nelle ultime sentenze.

Prescrizione del diritto al risarcimento del danno: presupposti

Per l’applicabilità della prescrizione breve, ai sensi del 2° comma dell’art. 2947 c.c. non è necessario che si tratti di danni derivanti dalla circolazione dei veicoli, nel senso dello stretto rapporto di causa ad effetto, ma è sufficiente che vi sia un nesso di dipendenza per il quale l’evento si colleghi, nel suo determinismo, alla circolazione medesima.

La ragione di tale interpretazione estensiva va ricercata nella stessa ratio della disposizione che nell’ipotesi di danni derivanti dalla circolazione stradale prevede la prescrizione breve biennale, e che risulta generalmente ricollegata all’esigenza di procedere all’accertamento della dinamica di un incidente stradale che può proficuamente avvenire solo se ed in quanto la relativa azione sia sollecitamente proposta, il che spiega perché essa debba trovare applicazione non solo nel caso in cui il danno non sia prodotto direttamente dalla circolazione stradale ma neanche determini un incidente tra veicoli.

Tribunale Benevento, 11/10/2022, n.2183

Domanda di risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale

Ai fini dell’individuazione del giudice munito di giurisdizione, sulla domanda di risarcimento del danno extracontrattuale da perdita del rapporto parentale, per “luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto”, ai sensi dell’art. 5, n. 3, reg. Ce n. 44/2001, deve intendersi quello in cui si è verificato il fatto generatore della responsabilità a carico della vittima “primaria” dell’illecito (nella specie, un incidente stradale mortale avvenuto in Germania), senza che rilevi, invece, il luogo ove si sono verificate le conseguenze pregiudizievoli ai danni dei congiunti che agiscono in giudizio.

Cassazione civile sez. un., 29/09/2022, n.28427

L’azione diretta del terzo trasportato

Il terzo trasportato che agisce ai sensi dell’art. 141 del codice delle assicurazioni con azione diretta nei confronti dell’impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro è tenuto a provare solo di avere subito un danno a seguito dello scontro, ma non anche le modalità dell’incidente allo scopo di individuare la responsabilità dei rispettivi conducenti, trattandosi di accertamento irrilevante ai fini dell’azione diretta.

Tribunale Sciacca sez. I, 31/08/2022, n.372

Risarcimento del danno subito da un veicolo per incidente stradale

In materia di risarcimento del danno subito da un veicolo per incidente stradale, la domanda di volta ad ottenere la somma necessaria per effettuare la riparazione dei danni, deve considerarsi una richiesta di risarcimento in forma specifica, con connesso potere del giudice di non accoglierla, ai sensi dell’art. 2058, comma 2, c.c., e di condannare il danneggiante al risarcimento per equivalente (somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo).

Tribunale Milano sez. X, 29/08/2022, n.6952

Rapporti tra giudizio penale e civile

In materia di rapporti tra il giudizio penale e quello civile per il risarcimento del danno, la decisione con cui il giudice civile ravvisi un concorso del soggetto danneggiato nella causazione del pregiudizio dallo stesso lamentato non viola l’art. 651 c.p.p., a norma del quale, nel processo civile, ha efficacia di giudicato l’accertamento, contenuto nella sentenza penale di condanna, in ordine alla sussistenza del fatto, alla sua illiceità penale e alla commissione dello stesso da parte dell’imputato.

(Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva ravvisato il concorso di colpa della vittima di un incidente stradale e del conducente dell’ambulanza che l’aveva investita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, il quale era stato precedentemente condannato, per il reato di cui all’art. 589 c.p., nel processo penale in cui i congiunti del pedone si erano costituiti parte civile).

Cassazione civile sez. III, 06/07/2022, n.21402

Danni riportati da veicolo di valore commerciale notevolmente inferiore al costo delle riparazioni

La domanda di risarcimento del danno subìto da un veicolo a seguito di incidente stradale, quando abbia ad oggetto la somma necessaria per effettuare la riparazione dei danni, deve considerarsi come richiesta di risarcimento in forma specifica, con conseguente potere del giudice, ai sensi dell’art. 2058, c. 2, c.c. di non accoglierla e di condannare il danneggiante al risarcimento per equivalente, ossia alla corresponsione di una somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo.

Cassazione civile sez. VI, 30/03/2022, n.10196

Danni rappresentati dalla sofferenza interiore conseguente alla lesione della salute

In tema di danno non patrimoniale da lesione della salute, il danno morale consiste in uno stato d’animo di sofferenza interiore del tutto prescindente dalle vicende dinamico relazionali della vita del danneggiato (che pure può influenzare) ed è insuscettibile di accertamento medico-legale, sicché, ove dedotto e provato, deve formare oggetto di separata valutazione ed autonoma liquidazione rispetto al danno biologico.

(In applicazione del suddetto principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che, nel liquidare il danno non patrimoniale subito dalla vittima di un incidente stradale sulla base delle Tabelle di Milano del 2018, aveva negato il riconoscimento del danno morale quale autonoma voce di pregiudizio, ritenendo che la considerazione della sofferenza interiore patita dal danneggiato potesse incidere unicamente sulla personalizzazione del risarcimento del danno biologico).

Cassazione civile sez. III, 21/03/2022, n.9006

Valore della confessione resa a seguito di interrogatorio formale in caso di sinistro stradale

In caso di sinistro statale, la confessione resa in giudizio dall’assicurato al danneggiato, a seguito di interrogatorio formale, fa piena prova contro colui che l’ha fatta, ma non può avere efficacia nei confronti di persone diverse dal confitente, in quanto quest’ultimo non ha il potere di disposizione in relazione a posizioni giuridiche di soggetti distinti e, pertanto, nel giudizio di risarcimento danni da incidente stradale proposto nei confronti della società assicuratrice e del conducente del veicolo la confessione resa da quest’ultimo è liberamente apprezzata, ai sensi dell’art. 2733, comma 2, c.c., dal giudice, che può altresì liberamente apprezzare il comportamento processuale ed extraprocessuale di detta parte e, quindi, non trarre dallo stesso elementi di giudizio sfavorevoli in danno della società assicuratrice.

Tribunale Livorno sez. I, 07/03/2022, n.207

Correttezza e buona fede in tema di RCA

“Affinché la procedura di risarcimento descritta dall’art. 145 Cod. Ass. possa operare è indispensabile che la Compagnia assicuratrice sia posta in condizione di adempiere al dovere e, cioè, di formulare un’«offerta congrua»; ciò richiede sia un presupposto formale, ovvero la trasmissione di una richiesta contenente elementi sufficienti a permettere all’assicuratore di accertare le responsabilità, stimare il danno e formulare l’offerta, sia un requisito sostanziale, integrato dalla collaborazione tra danneggiato e assicuratore della RCA nella fase stragiudiziale alla luce dei principi di correttezza (art. 1175 c.c.) e buona fede (art. 1375 c.c.); viene meno, dunque, a tale dovere di collaborazione – subendone, come conseguenza, l’improponibilità della domanda risarcitoria – il danneggiato che si è sottratto all’ispezione del mezzo, attività utile alla ricostruzione della dinamica dell’incidente e alla formulazione di una congrua offerta risarcitoria”.

Cassazione civile sez. VI, 20/01/2022, n.1756

Presunta pericolosità della strada

La deduzione di omissioni, violazione di obblighi di legge, di regole tecniche o di criteri di comune prudenza da parte del custode rileva ai fini della sola fattispecie dell’art. 2043 c.c., salvo che la deduzione non sia diretta soltanto a dimostrare lo stato della cosa e la sua capacità di recare danno, e a sostenere allegazione e prova del rapporto causale tra quella e l’evento dannoso (respinta, nella specie, la richiesta di risarcimento avanzata da un’automobilista nei confronti dell’ANAS. Alla guida della propria vettura la donna era rimasta vittima di un incidente dovuto alla presenza di un canale naturale di deflusso delle acque meteoriche; la mancata installazione del guard-rail non era sufficiente per addebitare ad ANAS la responsabilità dell’incidente stradale).

Cassazione civile sez. VI, 23/12/2021, n.41408

Incidente stradale: risarcimento al proprietario del veicolo che viaggiava come trasportato

In tema di Rc auto, in caso di incidente in cui il proprietario del veicolo viaggiava come soggetto trasportato, la qualità di vittima prevale su quella di assicurato, con la conseguenza che il proprietario ha diritto al risarcimento del danno. A dirlo è la Cassazione, secondo cui il proprietario che al momento del sinistro si trovava in macchina senza essere alla guida deve ottenere l’indennizzo pieno per il danno derivante dalla circolazione non illegale del mezzo, senza che assuma rilevanza la sua eventuale corresponsabilità nell’incidente.

Cassazione civile sez. III, 13/05/2021, n.12901

Morte della zia in un incidente stradale: i nipoti vanno risarciti?

In tema di danno da perdita di un congiunto non appartenente al “nucleo familiare ristretto”, la convivenza non è condicio sine qua non per poter accedere al risarcimento, rappresentando, invece, un elemento probatorio utile per dimostrare, insieme ad altri elementi, l’ampiezza e la profondità del vincolo affettivo – presupposto dell’an debeatur – nonché per determinare il quantum debeatur.

Cassazione civile sez. VI, 24/03/2021, n.8218

L’assenza del requisito della convivenza

In tema di danno parentale, l’assenza del requisito della convivenza non può essere di per sé considerato un elemento sufficiente per escludere il risarcimento del danno per la morte di un parente in un incidente stradale. Sussiste il danno parentale, pertanto, anche in assenza di convivenza. A precisarlo è la Cassazione accogliendo con rinvio il ricorso dei nipoti di una donna deceduta dopo essere stata travolta da un’auto mentre attraversava la strada, nei confronti del conducente, del proprietario e dell’assicurazione.

Per la Suprema corte va superata l’aprioristica esclusione del risarcimento nei confronti dei parenti che non abitano con la vittima. Va sempre accordata, invece, la possibilità di provare in concreto l’esistenza di rapporti costanti e caratterizzati da reciproco affetto e solidarietà con il familiare defunto.

Cassazione civile sez. VI, 24/03/2021, n.8218

Richiesta di risarcimento al Fondo di Garanzia per le vittime della strada

In tema d’azione diretta proposta, ai sensi della L. n. 990 del 1969, art. 19, lett. a) nei confronti dell’impresa designata dal Fondo di garanzia, il danneggiato ha in primo luogo l’onere di provare che il sinistro si è verificato per condotta dolosa o colposa del conducente di un altro veicolo. Opportuno precisare che l’onere di tale prova non deroga ai criteri generali posti dall’art. 2054 c.c. e che, pertanto, anche in tali casi, trova piena applicazione l’art. 2054 cod. civ., commi 1 e 2, secondo il quale la colpa del conducente, o quella paritetica dei conducenti in caso di scontro tra veicoli, si presume fino alla prova contraria che ciascuno abbia fatto tutto il possibile per evitare il danno

Tribunale Imperia, 30/09/2020, n.496

Risarcimento dei danni da incidente mortale con veicolo sconosciuto

In caso di incidente mortale con veicolo rimasto sconosciuto ai familiari della vittima non può essere riconosciuto alcun risarcimento per la perdita della vita, non costituendo danno risarcibile né per di più in via ereditaria; né il danno biologico temporaneo quando tra il sinistro e il decesso siano intercorse meno di 24 ore; né il danno morale della vittima se questa è risultata essere sempre in stato comatoso e priva di coscienza. Trova invece riconoscimento il danno non patrimoniale da perdita del familiare per i genitori ed i fratelli, stante lo stretto rapporto di parentela.

Corte appello Napoli sez. VII, 29/09/2020, n.3298

Sinistro stradale e valore probatorio del Cid

In tema di risarcimento del danno derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, con riferimento alla disciplina del modello di constatazione amichevole dell’incidente, le affermazioni confessorie sottoscritte dal conducente nel modello vanno liberamente apprezzate nei confronti dell’assicuratore e del proprietario del veicolo. Tale “libero apprezzamento” non può che significare negazione di una qualsivoglia valenza precostituita dalla legge e concreta valutazione da parte del giudice di merito dell’elemento di prova, unitamente agli altri elementi istruttori ritualmente acquisiti.

Tribunale Crotone, 14/09/2020, n.757

Esperibilità dell’azione diretta del trasportato

In tema di risarcimento del danno da incidente stradale, la persona trasportata può avvalersi dell’azione diretta nei confronti dell’impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro anche se quest’ultimo sia stato determinato da uno scontro in cui sia rimasto coinvolto un veicolo immatricolato all’estero assicurato con una compagnia che non abbia aderito alla convenzione terzi trasportati (cd. CTT), parte della convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto (cd. CARD), atteso che l’art. 141 del d.lgs. n. 209 del 2005, di derivazione comunitaria, assegna una garanzia diretta alle vittime dei sinistri stradali in un’ottica di tutela sociale che fa traslare il “rischio di causa” dal terzo trasportato, vittima del sinistro, sulla compagnia assicuratrice del trasportante.

Cassazione civile sez. III, 21/01/2020, n.1161

Risarcimento danni da incidente stradale con lesioni colpose

In tema di risarcimento danni da incidente stradalecon lesioni colpose, il termine prescrizionale non è quello previsto dall’art. 2947, comma 2  c.c., bensì quello del reato di lesioni colpose. (Nel caso di specie, la prescrizione era stata validamente interrotta da parte attrice con la notifica dell’ATP in data 13.04.2010 e con le missive del 2012 e del 2014 ricevute dalla Compagnia di Assicrazione).

Tribunale Milano sez. VI, 14/01/2020, n.290

Sinistro avvenuto all’estero

In tema di risarcimento del danno derivante da incidente stradale avvenuto all’estero, la vittima del sinistro può convenire in giudizio il mandatario designato dalla compagnia straniera assicuratrice del responsabile civile, essendo il mandatario titolare di una legittimazione passiva sostanziale non limitata alla fase stragiudiziale.

Cassazione civile sez. III, 13/11/2019, n.29352

Danni micropermanenti: i limiti della risarcibilità

L’articolo 32 del decreto-legge n. 1 del 2012, ai commi 3-ter e 3-quater, non pone limiti ai mezzi di prova, come pure alla risarcibilità del danno, bensì ribadisce un principio già insito nel sistema: il risarcimento di qualsiasi danno presuppone che chi lo invoca nei dimostri la sussistenza ‘al di là di ogni ragionevole dubbio’.

Cassazione civile sez. III, 28/11/2019, n.31072

Costituzione in giudizio dell’assicuratore del danneggiato

In tema di risarcimento del danno da incidente stradale, è ammissibile la costituzione in giudizio dell’assicuratore del danneggiato, in posizione antagonista con il medesimo, sulla base del mandato cd. “card” o “di rappresentanza”, in forza del quale l’assicuratore del danneggiato può operare come mandatario di quello del responsabile del sinistro.

Cassazione civile sez. III, 18/04/2019, n.10816

Risarcimento del danno in favore dei congiunti della vittima

In materia di responsabilità civile, in caso di mancata adozione delle cinture di sicurezza da parte di un passeggero, poi deceduto, di un veicolo coinvolto in un incidente stradale, verificandosi un’ipotesi di cooperazione nel fatto colposo, cioè di cooperazione nell’azione produttiva dell’evento, è legittima la riduzione proporzionale del risarcimento del danno in favore dei congiunti della vittima.

Cassazione civile sez. III, 27/03/2019, n.8443

Danno patrimoniale da illecito

In tema di danno patrimoniale patito dalla vittima di un illecito, dall’ammontare del risarcimento deve essere detratto il valore capitale dell’assegno di invalidità erogato dall’INPS, attese la funzione indennitaria assolta da tale emolumento e la possibilità per l’ente previdenziale di agire in surrogazione nei confronti del terzo responsabile o del suo assicuratore. (Principio affermato in relazione all’assegno ordinario di invalidità corrisposto, ex art. 1 della l. n. 222 del 1984, dall’INPS alla vittima di un incidente stradale).

Cassazione civile sez. III, 19/02/2019, n.4734

Risarcimento del danno, rivalsa e azione di regresso

In tema di risarcimento del danno da incidente stradale, la persona trasportata può avvalersi dell’azione diretta nei confronti dell’impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro anche se quest’ultimo sia stato determinato da uno scontro in cui sia rimasto coinvolto un veicolo assicurato con una compagnia che non abbia aderito alla convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto, c.d. CARD, atteso che l’art. 141 del d.lgs. n. 206 del 2005, di derivazione comunitaria, assegna una garanzia diretta alle vittime dei sinistri stradali in un’ottica di tutela sociale che fa traslare il “rischio di causa” dal terzo trasportato, vittima del sinistro, sulla compagnia assicuratrice del trasportante.

Cassazione civile sez. III, 18/01/2019, n.1279

Decesso della vittima di incidente stradale: danno alla salute e danno morale

Va confermata la sentenza di merito che, in caso di incidente stradale che abbia causato, dopo due ore di sopravvivenza, il decesso della vittima, abbia ritenuto non configurabile un danno alla salute suscettibile di accertamento medico-legale ed escluso il risarcimento del danno morale da formido mortis ove la vittima, nell’intervallo di tempo intercorso tra l’evento lesivo e l’exitus, non sia stata cosciente e, quindi, non abbia avuto consapevolezza della fine imminente.

Cassazione civile sez. VI, 13/12/2018, n.32372

Veicolo coinvolto nel sinistro: si applica la prescrizione biennale

Il tempo massimo per chiedere un risarcimento danni in seguito ad un incidente stradale è di due anni ogniqualvolta i danni sono conseguiti alla circolazione stradale di un veicolo, intesa nell’ampia accezione, e, quindi, in particolare, non soltanto nel caso di scontro tra due o più veicoli in movimento, ma anche nel caso di sinistro occorso ad un solo veicolo per qualsivoglia ragione.

Cassazione civile sez. III, 30/11/2018, n.31003

Superamento della presunzione di colpa concorrente

In tema di risarcimento del danno da sinistro stradale, l’accertamento in concreto di un profilo di responsabilità a carico di un conducente non comporta il superamento della presunzione di colpa concorrente sancito dall’art. 2054 c.c., essendo a tal fine necessario accertare che l’altro conducente si fosse pienamente uniformato alle norme sulla circolazione stradale ed a quelle di comune prudenza ed avesse fatto tutto il possibile per evitare l’incidente.

Non è possibile applicare questo principio quando non è fornita tale prova liberatoria, ma anzi è stata accertata in concreto una concorrente responsabilità dell’attore determinazione del danno.

Tribunale Perugia sez. II, 15/11/2018, n.1499

Risarcibilità del danno da perdita parentale: intimità della relazione di parentela

In tema di risarcimento del danno derivante da sinistri stradali, il risarcimento chiesto dai nonni della vittima non può essere bocciato adducendo come circostanza impediente la semplice assenza di convivenza con il nipote deceduto.

Ad affermarlo è la Cassazione che ha accolto sul punto il ricorso della nonna di un ragazzo deceduto in un incidente stradale avverso la decisione di merito per la quale solo la convivenza consentiva di esteriorizzare l’intimità delle relazioni di parentela anche allargate e far assumere rilevanza al collegamento tra danneggiato primario è secondario.

Per la Cassazione, invece, il rapporto di convivenza non assurge a connotato minimo di esistenza, ma può costituire elemento probatorio utile dimostrarne l’ampiezza e la profondità dei rapporti familiari, “non essendo condivisibile limitare la “società naturale”, cui fa riferimento l’articolo 29 Costituzione, all’ambito ristretto della sola cd. “famiglia nucleare””.

Cassazione civile sez. III, 04/10/2018, n.24162

Domanda di risarcimento danno da sinistro stradale e costo di riparazione

La domanda di risarcimento del danno subito da un veicolo a seguito di incidente stradale, quando abbia ad oggetto la somma necessaria per effettuare la riparazione dei danni, deve considerarsi come richiesta di risarcimento in forma specifica, con conseguente potere del giudice, ai sensi dell’art. 2058, comma 2, c.c. di non accoglierla e di condannare il danneggiante al risarcimento per equivalente, ossia alla corresponsione di un somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo.

Tribunale Roma sez. XII, 03/09/2018, n.16764

Infortunio in itinere: la rendita vitalizia Inail

In tema di compensatio lucri cum damno, la detrazione dell’attribuzione patrimoniale occasionata dall’illecito (o dall’inadempimento) dall’ammontare del risarcimento del danno ad esso conseguente presuppone, sul piano funzionale, che il beneficio sia causalmente giustificato in funzione di rimozione dell’effetto dannoso dell’illecito e, sul piano strutturale, che ad esso si accompagni un meccanismo di surroga o di rivalsa, capace di evitare che quanto erogato dal terzo al danneggiato si traduca in un vantaggio inaspettato per il responsabile.

Deve pertanto detrarsi dall’ammontare del risarcimento dovuto alla vittima di un incidente stradale, riconosciuto come infortunio in itinere, il valore capitale della rendita vitalizia erogata dall’INAIL, atteso, per un verso, che tale prestazione, a contenuto indennitario, è volta a soddisfare, neutralizzandola in parte, la medesima perdita al cui integrale ristoro mira la disciplina della responsabilità risarcitoria civilistica; e considerato, per altro verso, che il sistema normativo in cui essa è inserita prevede (artt. 1916 c.c. e 142 cod. ass.) un meccanismo di riequilibrio idoneo a garantire che il terzo responsabile dell’infortunio sulle vie del lavoro, estraneo al rapporto assicurativo, sia collateralmente obbligato a restituire all’INAIL l’importo corrispondente al valore della rendita per inabilità permanente costituita in favore del lavoratore assicurato.

Cassazione civile sez. un., 22/05/2018, n.12566

Danno alla salute dopo un incidente stradale: a quanto corrisponde il risarcimento?

Nel caso di danno alla salute a seguito di un incidente stradale, il risarcimento corrispondente a un determinato grado di invalidità riconosciuta, ricomprende già la menomazione degli aspetti “dinamico relazionali” che sono una conseguenza “normale” del danno alla salute. E non dunque un danno diverso. A meno che le peculiarità del caso concreto non abbiano acuito le conseguenze della menomazione per quel particolare soggetto, così giustificando un aumento del risarcimento di base del danno biologico, aprendo le porte al “danno morale”.

Cassazione civile sez. III, 27/03/2018, n.7513

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Pubblicato : 30 Dicembre 2022 05:30