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Rimborso spese mediche o sanitarie: come funziona

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(@paolo-remer)
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Quando il Servizio Sanitario Nazionale rimborsa i costi sostenuti in cliniche o case di cura private per ricoveri, interventi chirurgici e terapie. 

Se per un incidente o una malattia sei stato ricoverato, hai subito interventi chirurgici, hai acquistato medicinali ed apparecchi e ti sei sottoposto a terapie riabilitative, ti interesserà sapere come funziona il rimborso delle spese mediche o sanitarie.

Chi rimborsa le spese mediche e sanitarie?

Il rimborso delle spese mediche o sanitarie in favore di chi le ha sostenute può avvenire, a seconda dei casi:

  • da parte del datore di lavoro, se ciò è previsto nell’ambito del piano di welfare aziendale per i dipendenti;
  • dall’assicurazione privata dell’infortunato o malato, se l’evento lesivo, traumatico, patologico o invalidante rientra nella copertura della polizza stipulata;
  • da un Fasi (Fondo di assistenza sanitaria integrativa) per gli aderenti che hanno aderito ad un piano individuale o collettivo, come quelli previsti per i lavoratori nei Ccnl;
  • da chi ha provocato il danno o dalla sua assicurazione (ad esempio, la compagnia Rc auto del veicolo responsabile del sinistro, o sul quale viaggiava il passeggero trasportato);
  • dal Fisco, ma limitatamente alla detrazione Irpef del 19% sull’ammontare delle spese mediche, sanitarie, riabilitative e farmacologiche sostenute nell’anno d’imposta considerato.

Quanto viene rimborsato?

Ciò significa che, nei primi tre casi, il rimborso può essere pieno, integrale al 100% (con le particolarità che ti diremo fra poco per il Fasi); nel quarto caso – quello dell’assicurazione – l’ammontare dipenderà dalla percentuale di colpa riconosciuta a carico del danneggiante (negli incidenti stradali si presume il 50%, ma questa presunzione può essere superata da chi dimostra di aver tenuto una condotta di guida attenta e prudente e di aver fatto di tutto per evitare l’incidente, mentre l’altro non ha rispettato le regole di circolazione stradale); nell’ultimo caso, la detrazione fiscale copre a malapena un quinto delle spese sostenute, precisamente il 19% dell’importo pagato dal contribuente, per se stesso o per i familiari a carico.

Come chiedere il rimborso delle spese mediche e sanitarie?

La procedura per ottenere il rimborso delle spese mediche e o sanitarie non direttamente coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, come quelle relative a prestazioni effettuate presso specialisti esterni e cliniche o case di cura private e non convenzionate, varia in relazione alla tipologia di rimborso, e, in particolare:

  • se il rimborso è previsto dal piano di welfare aziendale, occorre presentare la domanda, con gli eventuali documenti che comprovano le spese sostenute, al datore di lavoro o al soggetto individuato nell’accordo, con le modalità di comunicazione indicate nella convenzione stipulata dall’azienda e vigente in favore dei dipendenti;
  • se il richiedente è assicurato, dovrà presentare la domanda di rimborso alla propria compagnia assicuratrice, nei modi e nei termini previsti dal contratto e indicati nelle condizioni di polizza; spesso è previsto un breve termine per fare la comunicazione, ma anche se essa avviene in ritardo, ciò non preclude il riconoscimento dell’indennizzo, però può allungare i tempi della pratica;
  • se si aderisce ad un Fasi, la procedura è simile a quella delle polizze assicurative, con la differenza che molti piani prevedono il pagamento dei medici, chirurghi e strutture sanitarie direttamente a cura del Fondo, e pertanto il rimborso diretto al danneggiato avviene limitatamente alla eventuale integrazione per le prestazioni fornite da soggetti non convenzionati con il Fondo;
  • se si è vittima di un illecito civile o penale che è fonte di risarcimento danni, come un incidente stradale o un reato, bisognerà rivolgere la richiesta risarcitoria, in via legale ed eventualmente in sede giudiziaria, al responsabile del danno, che potrà essere manlevato dalla sua assicurazione entro i limiti del massimale di polizza; il più delle volte occorrerà citare entrambi, perché sussiste un «litisconsorzio necessario», cioè tutti i soggetti coinvolti devono essere chiamati nel medesimo processo. Siccome l’argomento è vasto e non possiamo trattarlo qui, ti rinviamo all’apposito articolo “Risarcimento spese mediche per incidente stradale” e, per i casi di malasanità, “Come fare causa alla clinica“.

Come si chiede il rimborso nella dichiarazione dei redditi?

Per il rimborso fiscale, la detrazione Irpef va richiesta nella dichiarazione dei redditi, indicando l’importo delle spese sanitarie sostenute nell’annualità d’imposta di riferimento nei righi da E1 a E5 del modello 730, da inviare entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese, o nei righi analoghi del modello Redditi, che può essere trasmesso fino al 30 novembre.

La maggior parte delle spese mediche, farmacologiche e sanitarie in genere è già inserita automaticamente nella dichiarazione precompilata (se così non fosse, si può integrare e modificare, aggiungendo le voci mancanti: leggi “Come modificare la dichiarazione dei redditi precompilata“).

La detrazione ammonta al 19% dell’importo complessivo, ma con una franchigia di 129,11 euro. (ad esempio, chi ha speso 500 euro otterrà la detrazione del 19% sull’importo di 500 euro al netto della franchigia, quindi potrà scaricare circa 70 euro).

Si può ottenere il rimborso rateale?

Se l’ammontare delle spese sostenute supera i 15.493,71 euro, la detrazione può essere ripartita negli anni successivi, in 4 quote di pari importo, in modo da non perdere la capienza fiscale. Le detrazioni, infatti, funzionano come credito d’imposta, perciò l’importo spettante, se non viene interamente fruito nell’anno, non può essere recuperato come saldo attivo dell’Irpef, cioè c’è uno sbarramento al rimborso: così chi non ha imposta a debito da neutralizzare (e perciò manca di un’adeguata capienza fiscale) rischia di perdere l’agevolazione.

La detrazione delle spese mediche e sanitarie più ingenti, che si può “spalmare” nei 4 anni seguenti, attenua questo inconveniente, e, se i redditi sono medio-bassi, lo elimina del tutto. Chi invece ha redditi elevati potrà essere in grado di sfruttare interamente la detrazione nell’anno d’imposta considerato, senza necessità di suddividerla negli anni successivi.

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni, leggi:

 
Pubblicato : 2 Luglio 2023 08:15