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Rifiuto alcoltest: ultime sentenze

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Guida in stato di ebbrezza; rifiuto di sottoporsi al test alcolemico; sospensione e revoca della patente; sanzioni; particolare tenuità del fatto; facoltà di farsi assistere da un difensore.

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest: è applicabile la circostanza aggravante della commissione del fatto in orario notturno? In caso di patteggiamento va disposta la sospensione della patente e la confisca del veicolo? Nel caso in cui è avviato il procedimento per l’alcoltest, occorre avvertire il conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore.

Rifiuto alcoltest e facoltà di farsi assistere da un difensore

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell’alcoltest non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 23/09/2022, n.39134

Rifiuto alcoltest: all’esclusione particolare tenuità

In tema di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici, all’esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto non consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, prevista solo in caso di condanna per il reato di cui all’art. 186, comma 7, cod. strada.

Cassazione penale sez. IV, 16/03/2022, n.9719

Persona sospettata di guidare in stato di ebrezza

La contravvenzione di cui all’art. 186, comma 7, C.d.S., integra un reato istantaneo, che deve ritenersi consumato nel momento stesso in cui la persona richiesta di sottoporsi al test con l’etilometro si rifiuti, a nulla rilevando che, in un momento successivo e dopo un lasso temporale apprezzabile, non si opponga al prelievo ematico (nella specie, l’imputato era stato fermato nel tardo pomeriggio rifiutando il controllo “su strada” e solo a distanza di molte ore, all’incirca alle 3 di notte, veniva condotto in ospedale dove accettava il prelievo ematico che, peraltro, confermava appieno lo stato di ebrezza, posto che nonostante le molte ore trascorse dal controllo l’imputato presentava ancora un tasso alcolemico pari a 1,28 g/l.).

Cassazione penale sez. VI, 02/03/2022, n.11527

Quando non sussiste l’obbligo di dare avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore?

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell'”alcoltest” non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 10/02/2021, n.33594

Diritti della persona sottoposta alle indagini

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell'”alcoltest” non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 14/01/2021, n.16816

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell'”alcoltest” non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 25/11/2020, n.34355

Guida in stato di ebrezza: inutilizzabilità degli accertamenti

La mancata prova da parte del P.M. della regolare manutenzione dell’apparecchio per l’alcool test rende inaffidabile l’apparecchiatura utile per la sicurezza stradale, essendo tali apparecchiature altamente soggette ad obsolescenza e deterioramento, con la conseguenza della non utilizzabilità degli accertamenti ai fini della responsabilità per guida in stato d’ebrezza.

Tribunale Frosinone, 30/09/2020, n.1052

Quando non c’è l’obbligo di avvisare il conducente della facoltà di farsi assistere da difensore?

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell'”alcoltest” non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 23/09/2020, n.29939

La presenza del difensore

L’obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore per l’attuazione dell'”alcoltest” non sussiste in caso di rifiuto di sottoporsi all’accertamento, in quanto la presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto in questione, in quanto non ripetibile, sia condotto nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Cassazione penale sez. IV, 16/01/2020, n.4896

La condotta ripetutamente elusiva del metodo di misurazione del tasso alcolemico

Il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici, che integra il reato di cui all’art. 186, comma 7, cod. strada, si configura non solo in presenza di manifestazioni espresse di indisponibilità a sottoporsi al test, ma anche quando il conducente del veicolo – pur opportunamente edotto circa le modalità di esecuzione dell’accertamento – attui una condotta ripetutamente elusiva del metodo di misurazione del tasso alcolemico.

(Fattispecie in cui l’imputato, durante l’alcoltest, aveva, per dodici volte, smesso di soffiare appena l’apparecchio si metteva in funzione, adducendo uno stato di agitazione).

Cassazione penale sez. IV, 12/12/2019, n.3202

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest: condanna

Il reato di rifiuto di sottoporsi ad accertamenti alcolimetrici è integrato non solo in presenza di manifestazioni espresse di indisponibilità a sottoporsi al test ma anche laddove il conducente, pur opportunamente edotto circa le modalità di esecuzione dell’accertamento, attui una condotta ripetutamente ‘elusiva’ del metodo di misurazione del tasso alcolemico.

Cassazione penale sez. IV, 07/02/2018, n.10555

Rifiuto di sottoporsi ad alcoltest in ospedale e mancanza del consenso informato

In relazione al reato di rifiuto di sottoporsi ad alcoltest, l’utilizzabilità dell’accertamento del tasso alcolemico compiuto presso una struttura sanitaria ‘esclusivamente su richiesta della polizia giudiziaria’ non richiede, in presenza dei presupposti di cui all’art. 186, comma 5, c.d.s., uno specifico consenso dell’interessato oltre a quello eventualmente richiesto dalla natura delle operazioni sanitarie strumentali a detto accertamento.

Cassazione penale sez. IV, 06/06/2018, n.29508

Particolare tenuità del fatto: è compatibile con il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest?

La causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis cod. pen., applicabile ad ogni fattispecie criminosa, è compatibile con il reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento alcoolimetrico, previsto dall’art. 186, comma settimo, Codice della Strada, posto che, accertata la situazione pericolosa e dunque l’offesa, resta pur sempre uno spazio per apprezzare in concreto, alla stregua della manifestazione del reato, ed al solo fine della valutazione della gravità dell’illecito, quale sia lo sfondo fattuale in cui la condotta si iscrive e quale sia, in conseguenza, il possibile impatto pregiudizievole per il bene tutelato.

(Nella specie, l’automobilista, pur essendosi rifiutato in un primo momento di sottoporsi all’accertamento, aveva, nel volgere di breve tempo, acconsentito all’effettuazione dell’alcoltest, così dimostrando un sia pur tardivo ripensamento rispetto alla iniziale condotta).

Cassazione penale sez. IV, 30/05/2018, n.40926

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest e revoca della patente 

Il reato di guida in stato di ebbrezza determina un pericolo per la collettività, mentre quello di rifiuto di sottoporsi al test frappone ostacoli ai controlli. In quest’ottica, dunque, il rifiuto non è un modo per nascondere il proprio stato di ebbrezza. Le due fattispecie (artt. 186, comma 2, lett. c), e 187, comma 7, del codice della strada), infatti, hanno una ratio diversa l’una dall’altra e il legislatore può sanzionarle in modo diverso, secondo la propria discrezionalità.

Dunque, non è illegittimo che scatti la revoca della patente per guida in stato di ebbrezza e solo la sospensione per chi si rifiuta di sottoporsi ad alcoltest.

Cassazione penale sez. IV, 07/11/2018, n.10038

Sospensione della patente di guida e confisca del veicolo

In tema di reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici di cui all’art. 186, comma 7, cod. strada, con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti deve disporsi la sospensione della patente di guida e la confisca del veicolo ai sensi dell’art. 445, comma 2, cod. proc. pen., trattandosi di sanzioni amministrative accessorie.

Cassazione penale sez. IV, 23/05/2018, n.37804

Avvertimento della facoltà di farsi assistere da un difensore

In tema di guida in stato di ebbrezza, l’avvertimento della facoltà di farsi assistere da un difensore, ai sensi dell’art. 114 disp. att. cod. proc. pen., deve essere rivolto al conducente del veicolo nel momento in cui viene avviata la procedura di accertamento strumentate dell’alcolemia, con la richieste di sottoporsi al relativo test, anche nel caso in cui l’interessato opponga un rifiuto all’accertamento.

Cassazione penale sez. IV, 27/03/2018, n.29081

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest in orario notturno: c’è l’aggravante?

All’ipotesi di reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici di cui all’art. 186, comma 7, cod. strad. non è applicabile la circostanza aggravante di aver commesso il fatto in orario notturno prevista dal comma 2-sexies del medesimo art. 186.

Cassazione penale sez. IV, 27/06/2017, n.36073

Opposizione all’accompagnamento presso l’ufficio o il comando più vicino

Il reato di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici (art. 186, comma settimo, C.d.S.) non è integrato laddove il conducente si oppone all’accompagnamento presso il più vicino ufficio o comando, non trattandosi di condotta tipizzata dal combinato disposto dei commi terzo e settimo di detto articolo.

Cassazione penale sez. IV, 12/07/2017, n.40758

Alcoltest: è necessario l’avvertimento della facoltà di farsi assistere da un difensore?

Per il reato di guida in stato di ebbrezza, l’avvertimento circa la facoltà di farsi assistere da un difensore per l’effettuazione dell’alcoltest non è necessario se il conducente rifiuta l’esame. Pertanto, sostenere che, ove fosse stato reso edotto della facoltà di farsi assistere, su consiglio del difensore l’imputato non avrebbe ricusato l’accertamento – non contestato -, è solo una manifesta congettura, peraltro incompatibile con il precetto di legge, che impone l’avvertimento allorquando debba farsi luogo al test.

Corte appello Cagliari sez. I, 19/04/2017, n.321

Rilevazione del tasso alcolemico con etilometro: è sempre valida?

La rilevazione del tasso alcolemico con etilometro è valida anche quando l’apparecchio segnala “volume insufficiente”, ovvero che il guidatore non ha soffiato nel boccaglio abbastanza aria per consentire una misurazione ottimale. A sostenerlo è la Cassazione che rifacendosi al Dm 196/1990, che detta i requisiti di omologazione degli etilometri, chiarisce che la misurazione deve reputarsi corretta ogniqualvolta il display dell’apparecchio indica il valore rilevato.

Di conseguenza, il fatto che sullo schermo appaia anche la scritta “misurazione insufficiente” “prova solo il fatto che la quantità d’aria” soffiata è stata “minore di quella occorrente per una misurazione ottimale”.

La scritta, dunque, va interpretata solo come un “messaggio di servizio” e non come un “inequivocabile messaggio di errore“. Inoltre, afferma la Corte, se si ritenesse non utilizzabile il valore misurato, si dovrebbe configurare il reato di rifiuto del test: “in assenza di patologie che abbiano impedito di effettuare al meglio il test”, dovendo in tal caso trattarsi di un comportamento volontario”.

Cassazione penale sez. IV, 19/01/2017, n.6636

Rifiuto di sottoporsi all’alcoltest: il giudice può desumere lo stato di ebbrezza?

Lo stato di ebbrezza del conducente di un veicolo può essere accertato con qualsiasi mezzo e, dunque, non unicamente con l’accertamento strumentale. Pertanto, stante la mancata previsione di una prova legale, il giudice può, secondo il proprio libero convincimento, desumere la sussistenza dello stato di alterazione psicofisica derivante dall’assunzione di alcool non soltanto dagli elementi sintomatici propri dello stato di ebbrezza, ma anche dal rifiuto dell’interessato di sottoporsi all’alcoltest.

Tribunale Roma sez. I, 24/02/2016, n.2937

Quanto vino prima di guidare? GUARDA IL VIDEO

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Pubblicato : 29 Novembre 2022 05:30