Ricorso multa strisce blu: quando è possibile l’annullamento?
Ticket del parcheggio scaduto e mancanza di aree gratuite di sosta: come ottenere l’annullamento della contravvenzione elevata dai vigili urbani?
Le contravvenzioni per la sosta in zone a pagamento sono diventate un incubo per molti automobilisti. L’incremento esponenziale delle tariffe e la mancanza di spazi gratuiti per parcheggiare spingono alcune persone a sfidare la sorte e a lasciare l’auto in sosta su strisce blu. Ma cosa fare se ritieni di essere stato multato ingiustamente? In questo articolo, esploreremo le condizioni e i casi in cui è possibile contestare e annullare una multa per sosta su strisce blu.
Ticket scaduto: posso contestare la multa?
Poniamo il caso di Tizio, che ha ricevuto una multa per aver lasciato la sua auto su una striscia blu con un ticket scaduto. La prima domanda che sorge è se sia possibile contestare questa multa.
Ebbene, il governo ha in passato chiarito che il pagamento parziale della sosta non costituisce una violazione del divieto di sosta, ma rappresenta piuttosto un’inesattezza contrattuale.
Pertanto, se il tuo veicolo è stato trovato con un ticket scaduto, l’amministrazione può richiedere un’integrazione del pagamento e delle eventuali penalità previste dai regolamenti comunali, ma non può infliggere una multa aggiuntiva.
Consideriamo un caso in cui un automobilista viene multato per la sosta su strisce blu con un ticket scaduto. In questo scenario, l’automobilista può presentare un ricorso e ottenere il rimborso di una parte della sanzione, poiché il biglietto parzialmente pagato rappresenta un’inesattezza contrattuale, non una violazione del divieto di sosta.
Annullamento per mancanza di aree di sosta gratuite
La Corte di Cassazione [1] ha stabilito che una multa per la sosta su strisce blu può essere annullata se non ci sono aree di sosta gratuite nelle vicinanze.
Questo principio si basa direttamente su quanto prescritto dal codice della strada [2], il quale richiede ai Comuni di riservare un’adeguata area destinata a parcheggio gratuito quando gestiscono le zone di sosta a pagamento.
In buona sostanza, quindi, tra parcheggi a pagamento sulle strisce blu e parcheggi gratuiti deve essere mantenuto un corretto equilibrio.
La norma sull’alternanza non si applica però nelle zone di rilevanza urbanistica, nei centri storici di particolare importanza, nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato.
Immaginiamo un guidatore che ha ricevuto una sanzione per aver parcheggiato in una zona a pagamento senza esporre il tagliando. Questo automobilista ha fatto ricorso, sostenendo che non esistevano aree di parcheggio gratuito nelle vicinanze. La Corte di Cassazione, basandosi su quanto previsto dal Codice della Strada, ha stabilito che la multa era nulla in questo caso specifico, poiché mancavano zone gratuite nelle immediate vicinanze.
Il problema di vincere un ricorso di questo tipo è quello di provare lo squilibrio a favore dei parcheggi a pagamento.
Per fare ciò, occorre ottenere dagli uffici comunali la mappa ufficiale con la distribuzione dei parcheggi.
Ticket comprato ma non esposto: la multa è valida?
Secondo la giurisprudenza, acquistare il ticket per il parcheggio senza esporlo consente di contestare la multa, purché il biglietto sia stato conservato e possa essere prodotto al prefetto o al giudice.
In questa circostanza, però, stante la condotta poco accorta del conducente, le spese processuali possono essere compensate, nel senso che il ricorrente dovrà pagare di tasca propria l’avvocato.
Vale quindi la pena di considerare la convenienza di questo tipo di ricorso, soprattutto se la multa è di importo irrisorio.
Nel caso di biglietto acquistato ma non esibito sul cruscotto, il consiglio è di fare ricorso al prefetto, trattandosi di impugnativa decisamente meno costosa rispetto al ricorso al giudice di pace.
Strisce blu non visibili o nella carreggiata: la multa è valida?
Secondo il codice della strada [3], gli stalli adibiti a parcheggio devono essere posti al di fuori della carreggiata o, comunque, in modo tale da non creare intralcio alla circolazione.
Potrebbe quindi essere contestata la sosta nelle strisce blu senza ticket se lo stallo è posto in modo tale da costituire pericolo per lo scorrimento del traffico.
La multa può ugualmente essere impugnata nel caso in cui lo stallo non sia visibile sul manto stradale, ad esempio perché le strisce sono vecchie ed eccessivamente sbiadite.
Chi può fare una multa stradale?
È possibile annullare la multa elevata da soggetti non qualificati.
A tal proposito, vale la pena ricordare che sono autorizzati a contestare sanzioni sia i vigili urbani che gli ausiliari del traffico, mentre non lo sono i dipendenti delle società che gestiscono in appalto un’area di parcheggio con convenzione scaduta o non rinnovata.
Ricorso multa strisce blu: approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti sul tema appena trattato, si leggano i seguenti articoli:
- Multe strisce blu: importo e ricorso;
- Come non pagare sulle strisce blu: le prove per annullare la multa.
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