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Revoca della donazione per sopravvenienza di figli: come funziona?

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(@angelo-greco)
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Scopri cosa succede alle donazioni già fatte quando nasce un figlio al donante e quali sono i termini e le condizioni previsti dalla legge per chiedere la restituzione del bene.

La revoca di una donazione per sopravvenienza di figli è disciplinata dall’articolo 803 del codice civile. Tuttavia l’interpretazione di tale norma, e quindi della relativa facoltà concessa al donante, ha creato non pochi equivoci. Pertanto in questo articolo spiegheremo come funziona la revoca della donazione per sopravvenienza di figli: esploreremo in dettaglio i meccanismi, i tempi e le condizioni per la revoca delle donazioni, sia dirette che indirette.

Cosa significa revocare una donazione per sopravvenienza di figli?

La revoca di una donazione per sopravvenienza di figli si verifica quando un donante, dopo aver effettuato una donazione, decide di annullarla a causa della nascita o dell’adozione di un figlio. Questa possibilità è prevista dall’articolo 803 del Codice Civile e permette al donante di riconsiderare l’opportunità della donazione alla luce dei nuovi obblighi genitoriali.

La revocazione per sopravvenienza di figli si fonda sull’esigenza di permettere al donante una nuova valutazione dell’opportunità della donazione dinanzi all’evento sopravvenuto della nascita di figli o della conoscenza della loro esistenza, come conferma anche la pronunzia in esame. L’instaurarsi di un nuovo rapporto di filiazione comporta, infatti, per il genitore donante, nuovi doveri di mantenimento, di istruzione e di educazione, per il cui adempimento egli ha necessità di disporre di mezzi adeguati e, a tale scopo, si consente al donante medesimo di valutare se, per la sopravvenienza di figli e per l’adempimento delle incombenze menzionate, sia necessario il recupero delle attribuzioni patrimoniali precedentemente effettuate.

Quali sono le condizioni per revocare una donazione?

La revoca di una donazione per sopravvenienza di figli è possibile solo se, al momento della donazione, il donante non aveva figli o discendenti o ne ignorava l’esistenza. La revoca può essere richiesta nei seguenti casi:

  • nascita di un figlio o discendente (anche se già concepito al tempo della donazione ma ignoto al donante);
  • scoperta dell’esistenza di un figlio o discendente già nato, ma di cui il donante non era a conoscenza;
  • adozione di un figlio minore di età;
  • riconoscimento di un figlio.

Quali donazioni possono essere revocate?

La revoca per sopravvenienza di figli può riguardare sia le donazioni dirette (quelle effettuate mediante atto notarile o consegna diretta del bene al donatario) che quelle indirette (quelle realizzate attraverso la consegna al donatario della somma per acquistare uno specifico bene o pagando direttamente il venditore).

Qual è il termine per revocare una donazione?

Il donante può richiedere la revoca della donazione entro cinque anni dal giorno in cui si verifica l’evento che la giustifica (nascita, adozione, riconoscimento o scoperta di un figlio). Dopo tale termine, la revoca non è più possibile.

È obbligatorio revocare una donazione per sopravvenienza di figli?

La revoca della donazione è un’opzione la cui valutazione spetta esclusivamente al donante: non si tratta quindi di un obbligo. Pertanto, il figlio che eventualmente beneficerebbe di tale revoca non può sostituirsi all’azione del genitore per costringerlo a revocare la donazione.

Poniamo il caso di Mario, che ha donato una somma di denaro a suo fratello, Paolo. Qualche anno dopo, Mario ha un figlio, Luca. Mario potrebbe decidere di revocare la donazione fatta a Paolo per tenere conto della nuova situazione familiare e dei suoi obligi genitoriali nei confronti di Luca. Tuttavia, Mario non è obbligato a farlo e potrebbe scegliere di mantenere la donazione a Paolo, valutando altre soluzioni per sostenere economicamente il figlio e riconoscergli la quota di legittima che la legge gli attribuisce.

Cosa succede dopo la revoca di una donazione?

Se il donante decide di revocare una donazione per sopravvenienza di figli e il giudice accoglie la sua richiesta, il beneficiario della donazione dovrà restituire ciò che aveva ricevuto al donante. Tuttavia, se ciò non fosse possibile (ad esempio, nel caso in cui il denaro sia già stato speso), il beneficiario potrebbe essere tenuto a corrispondere un’indennità al donante, pari al valore della donazione.

Sopravvenienza di altri figli: è possibile la revoca della donazione?

La revoca è prevista per la sopravvenienza del solo primo figlio, mentre è ininfluente la sopravvenienza di ulteriori figli. 

Di conseguenza non si può revocare la donazione fatta a un figlio se successivamente subentrano ulteriori figli.  

L’articolo 803 concede, infatti, al donante la facoltà di revocare la donazione solo in considerazione dell’insorgenza di nuovi doveri genitoriali, e non nel caso in cui siano già presenti altri figli al momento della donazione.

Antonio ha un figlio, Tancredi, a cui intesta una casa. Dopo cinque anni nasce inaspettatamente un secondo figlio, Saverio. Saverio, una volta adulto, vorrebbe che il padre revocasse la donazione fatta al fratello Tancredi. Saverio non ha però alcun diritto: innanzitutto perché spetta solo ad Antonio decidere se revocare o meno la donazione; in secondo luogo perché, come anticipato, la revoca della donazione scatta solo se, al momento della donazione stessa, il donante non aveva alcun figlio.

Come proteggere i figli nel caso di donazioni future?

Per evitare situazioni complesse in futuro, è importante considerare attentamente le implicazioni delle donazioni, soprattutto se si prevedono cambiamenti nella situazione familiare. Un’opzione potrebbe essere quella di inserire clausole specifiche nell’atto di donazione, che prevedano la possibilità di revocare o modificare la donazione in caso di sopravvenienza di figli o altre circostanze particolari. Consultare un avvocato o un consulente legale può essere utile per valutare le migliori opzioni a disposizione.

 
Pubblicato : 14 Aprile 2023 17:00