Reddito di cittadinanza: che succede in caso di eredità?
I beni ereditati concorrono a incrementare i requisiti economici che servono per ottenere il reddito dallo Stato?
Lo Stato italiano aiuta le persone che hanno scarse disponibilità economiche fornendo loro un sussidio mensile che prende il nome di reddito di cittadinanza. Questo contributo viene elargito solamente a coloro che dimostrano di essere in possesso di determinati requisiti; chi mente fingendosi povero solo per ricevere il sussidio rischia il carcere. Con questo articolo ci occuperemo di un particolare aspetto: cosa succede al reddito di cittadinanza in caso di eredità?
Il quesito si pone ogni volta che il percettore del contributo mensile erediti un certo patrimonio, ad esempio dal genitore oppure da un altro parente. In casi del genere, cosa succede al reddito di cittadinanza? È inevitabile perderlo? Entro quanto tempo va dichiarato il mutamento delle condizioni economiche? Insomma: cosa succede al reddito di cittadinanza in caso di eredità? Scopriamolo insieme.
Cos’è il reddito di cittadinanza?
Come anticipato, il reddito di cittadinanza è un sussidio destinato al sostegno delle famiglie meno abbienti.
Scopo del reddito di cittadinanza non è solo quello di provvedere al sostentamento dei più poveri, ma anche di integrarli nel circuito lavorativo.
Il percettore del reddito di cittadinanza, infatti, si rende disponibile ad accettare eventuali proposte lavorative, potendo rinunciare ad esse solo per giustificati motivi, pena la perdita del sostegno economico.
Reddito di cittadinanza: quali sono i requisiti?
La legge stabilisce precisi requisiti per poter ottenere il reddito di cittadinanza:
- essere cittadino italiano o europeo e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
- avere un Isee inferiore a 9360 euro annui;
- possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30mila euro;
- avere un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso;
- avere un reddito familiare inferiore a 6mila euro annui. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in un’abitazione in affitto.
Reddito di cittadinanza: come viene erogato?
Il reddito di cittadinanza viene accreditato direttamente su una carta di pagamento molto simile a una prepagata.
Si tratta della cosiddetta Carta Rdc, rilasciata dalle Poste a coloro che hanno dimostrato di possedere i requisiti di cui sopra.
Reddito di cittadinanza: per cosa può essere usato?
Il reddito di cittadinanza può essere utilizzato solamente per acquistare beni di prima necessità. Ad esempio, con la Carta RdC si possono pagare tutte le utenze domestiche, l’affitto e altri servizi, quali le mense scolastiche e la retta della struttura presso cui il beneficiario è ricoverato.
Con il reddito di cittadinanza non si possono pagare noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali, armi, materiale pornografico e beni e servizi per adulti, servizi finanziari e creditizi, trasferimento di denaro e assicurativi, articoli di gioielleria e di pellicceria.
Reddito di cittadinanza: denuncia variazioni di reddito
Il percettore del reddito di cittadinanza ha l’obbligo di comunicare le variazioni della propria situazione patrimoniale.
Nello specifico, il beneficiario deve denunciare all’Inps, entro il termine di 30 giorni, l’eventuale assunzione come lavoratore dipendente, comunicando contestualmente anche il reddito previsto per l’anno solare di avvio dell’attività.
Se la variazione, invece, riguarda attività autonoma o di impresa, entro 30 giorni dall’evento va comunicato il solo avvio dell’attività lavorativa.
E ancora:
- entro 15 giorni va segnalata ogni variazione del patrimonio immobiliare che comporti la perdita dei requisiti economici. Ad esempio, andrà comunicato l’acquisto di seconde case che comporti il superamento della soglia di 30mila euro stabilita per il patrimonio immobiliare;
- entro il 31 gennaio, relativamente all’anno precedente, va denunciata ogni variazione del patrimonio mobiliare che comporti la perdita dei requisiti.
Eredità: che succede col reddito di cittadinanza?
Entro 15 giorni dall’acquisizione del possesso di somme o valori superiori alle soglie previste, vanno denunciati i beni percepiti a seguito di successione ereditaria. In pratica, anche l’incremento patrimoniale derivante dall’eredità va denunciato.
Ovviamente il meccanismo scatta anche se l’eredità è minore ma, sommandola a quanto già si possiede, si superano le soglie previste per i requisiti patrimoniali.
Insomma: anche i beni ricevuti in eredità concorrono a determinare i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza; pertanto, le variazioni andranno denunciate all’Inps entro 15 giorni.
Ad esempio, per il patrimonio immobiliare la perdita del requisito si verifica al superamento della soglia pari a 30mila euro, senza considerare la casa di abitazione. Pertanto, andrà comunicato l’acquisto, a seguito di successione, dell’immobile o di quota di immobile, se comporta il superamento della predetta soglia.
Chi non comunica dolosamente le variazioni del reddito o del patrimonio o altre informazioni che possono rilevare ai fini della revoca o della riduzione del beneficio nel termine di 15 giorni, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
Chi viene condannato in via definitiva perde il reddito di cittadinanza e deve restituire tutto quanto indebitamente percepito. Per una nuova domanda del reddito occorre aspettare 10 anni che decorrono dalla condanna.
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