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Recuperare soldi marca da bollo

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(@mariano-acquaviva)
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In che modo si può pagare l’imposta di bollo? Si può chiedere il rimborso della marca comprata ma non utilizzata?

La marca da bollo è un’imposta che si applica al posto dell’Iva ogni volta in cui questa non sia esigibile. Classico caso è quello della marca apposta sulla fattura del professionista che aderisce a un regime fiscale (forfettario, minimi, ecc.) per il quale non è appunto previsto il pagamento dell’Iva. Ma non solo: deve acquistare una marca da bollo anche colui che chiede il rilascio di alcuni documenti, ad esempio in tribunale oppure all’anagrafe del Comune (certificato storico di famiglia, ecc.).

È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: come recuperare i soldi pagati per una marca da bollo? Mettiamo il caso che una persona acquisti una marca da 16 euro credendo di doverla consegnare in Comune per un certificato che, alla fine, scoprirà essere invece gratuito o comunque esente da imposta. In un’ipotesi del genere, come ottenere il rimborso del denaro speso per la marca da bollo? Vediamo cosa dice la legge.

Quando serve la marca da bollo?

Gli atti, i documenti e i registri possono essere soggetti ad imposta:

  • sin dall’origine, quando atti, documenti e registri devono essere assoggettati all’imposta di bollo all’atto dell’emissione. In questi casi, quindi, l’imposta di bollo è sempre dovuta;
  • in caso d’uso, quando gli atti, i documenti e i registri sono presentati all’ufficio (Agenzia delle Entrate) per la registrazione.

Classico esempio di pagamento della marca da bollo è quello a cui sono tenuti i professionisti aderenti al regime dei minimi o a quello forfettario: le fatture esenti da Iva, se di importo maggiore a 77,47 euro, richiedono l’applicazione di una marca da bollo da 2 euro.

Altre ipotesi comuni di pagamento della marca sono:

  • i conti correnti bancari e postali (nel caso del superamento di determinate soglie);
  • le cambiali;
  • la registrazione dei contratti di locazione;
  • il rilascio di determinati certificati in possesso della pubblica amministrazione.

Come si paga l’imposta di bollo?

L’imposta di bollo di cui abbiamo parlato sinora può essere pagata in diversi modi:

  • presso qualsiasi esercizio che venda valori bollati (le tabaccherie, ad esempio) o presso altro intermediario convenzionatocon l’Agenzia delle Entrate. Versando in denaro l’equivalente dell’importo dell’imposta, viene rilasciato con modalità telematica l’apposito contrassegno da applicare all’atto. Si tratta, per l’appunto, della classica marca da bollo;
  • attraverso l’utilizzo del sistema PagoPa, cioè della piattaforma digitale che permette di effettuare online pagamenti verso la pubblica amministrazione. L’impiego di tale sistema presuppone la disponibilità di un conto corrente, di una carta di credito o di altro strumento di pagamento elettronico;
  • attraverso l’addebito diretto sul conto corrente;
  • mediante la compilazione del modello f24.

Marca da bollo: si può rimborsare?

Veniamo ora al quesito principale dell’intero articolo: si può chiedere il rimborso di una marca da bollo? In altre parole, è possibile recuperare i soldi spesi per l’acquisto di una marca?

Sul punto purtroppo la legge non lascia scampo: non è ammesso il rimborso per le marche da bollo inutilizzate [1].

Quindi nel caso di pagamento dell’imposta tramite acquisto di marca da bollo, anche se la stessa rimane inutilizzata non può essere rimborsata.

Diverso è invece il caso se l’imposta di bollo è pagata in modo virtuale, ad esempio tramite PagoPa. In questa ipotesi, la legge ammette il rimborso, entro tre anni dalla data del pagamento.

 
Pubblicato : 20 Settembre 2023 15:45