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Reati in contratto: cosa sono?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono i crimini che si realizzano concludendo un accordo con la vittima? È possibile far annullare un contratto stipulato violando la legge?

Ci sono accordi che, secondo l’ordinamento giuridico, sono del tutto illegali. Ad esempio, lo spacciatore non potrebbe mai sottoscrivere un contratto col soggetto a cui cede la droga, in quanto si tratterebbe di una compravendita radicalmente nulla. Ci sono poi accordi che, almeno apparentemente, sono legali, anche se sono ottenuti in modo illecito. Proprio di questo argomento parleremo col presente articolo: vedremo cioè cosa sono i reati in contratto.

Come meglio diremo nel prosieguo, dal punto di vista civilistico sia il primo tipo di accordi che il secondo conducono alla stessa conclusione: la radicale nullità del contratto. La differenza, però, è che mentre nel primo caso (si pensi al “contratto di spaccio di droga”) l’illegalità del patto è evidente, nel secondo occorre una più approfondita indagine. È il caso del contratto stipulato a seguito di una truffa o dell’approfittamento dell’incapacità di una persona anziana o malata. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme cosa sono i reati in contratto.

Reati contratto: cosa sono?

Sono “reati contratto” i crimini che si realizzano mediante la conclusione di un vero e proprio patto. Si pensi allo spaccio di droga: lo spacciatore vende una certa dose di stupefacente a un determinato prezzo, dando luogo a un vero e proprio contratto (non scritto) con l’acquirente.

Lo stesso vale nel caso di accordo usurario, mediante il quale una persona effettua un prestito applicando su di esso tassi d’interesse illegali.

Anche il “contratto di prostituzione” tra sfruttatore e prostituta rientra in questa tipologia, in quanto il favoreggiamento o lo sfruttamento della prostituzione costituiscono reato.

Insomma: si definisce “reato contratto” l’accordo che è vietato dalla legge in quanto costituisce un crimine.

Reati in contratto: cosa sono?

Sono “reati in contratto” i crimini che si consumano mediante un accordo tra l’autore del reato e la vittima. Classico esempio è quello del contratto stipulato a seguito di una truffa: si pensi al venditore che, pensando di acquistare un diamante, paga un enorme prezzo quando in realtà si tratta di uno zircone.

Altro esempio di reato in contratto è l’accordo con cui la badante, approfittando della debolezza dell’anziano che assiste, si fa intestare tutti i suoi beni.

Insomma: sono reati in contratto quelli in cui la stipulazione di un contratto è solo la conclusione della condotta illecita di una delle parti.

Reati contratto e reati in contratto: differenze

Sia nei reati contratto che nei reati in contratto si verifica la commissione di un reato. Tra le due ipotesi c’è però una sostanziale differenza, come ha sottolineato la Corte di Cassazione [1]:

  • nel caso in cui la norma penale vieti proprio la stipulazione del contratto, si è al cospetto dei cosiddetti “reati contratto”. È il caso ad esempio della vendita di sostanze stupefacenti o di cose rubate (in quest’ultimo caso si integra il reato di ricettazione);
  • se, al contrario, la legge penale sanziona la condotta posta in essere da uno dei contraenti in danno dell’altro nella fase della stipulazione, allora si parla di “reato in contratto”. Si tratta, per lo più, delle fattispecie di reato caratterizzate dalla collaborazione forzata della vittima, come nell’ipotesi di accordo stipulato dietro minaccia (nel qual caso si ha estorsione), inganno (reati di circonvenzione di persona incapace o di truffa) o approfittando dello stato di bisogno (usura).

Detto in altri termini: nei “reati contratto” è il contratto stesso ad essere illegale, in quanto l’oggetto dell’accordo è totalmente illecito (si pensi alla compravendita di droga); nei “reati in contratto”, invece, è il modo con cui si è giunti all’accordo ad essere illecito, in genere perché si “violenta” la volontà della vittima.

Da tanto deriva un’altra importante differenza: mentre nei “reati contratto” le parti possono stipulare un accordo in posizione di sostanziale parità (si pensi allo spaccio: chi acquista droga lo fa liberamente), nei “reati in contratto” in genere una parte subisce la volontà dell’altra, cosicché l’accordo avviene tra autore del reato e vittima (si pensi al contratto usurario, alla truffa, alla circonvenzione di persona incapace, ecc.).

Reati in contratto: sono validi?

Dal punto di vista civilistico, gli accordi che costituiscono “reati in contratto” sono nulli, nel senso che sono radicalmente invalidi e, pertanto, privi di effetti giuridici. La nullità deriva dal fatto di aver violato una norma penale.

La conseguenza è che in qualsiasi momento la vittima potrà rivolgersi al giudice per farne dichiarare la nullità e per ottenere la restituzione di tutto ciò che è stato dato in esecuzione dell’accordo.

Ad esempio, se una persona costretta a letto svende un immobile alla propria badante che lo minacciava di abbandonarlo se non l’avesse accontentata, il contratto così concluso potrà essere impugnato davanti al giudice in qualsiasi momento, perfino dai figli.

Per ottenere la nullità, però, bisognerà dimostrare che c’è stato un reato. Ad esempio, nel caso della circonvenzione di persona incapace, occorrerà provare che il reo si è approfittato della vulnerabilità dell’anziano o del malato per “estorcergli” il consenso a stipulare un accordo per sé vantaggioso.

Questo accertamento può avvenire anche in sede civile, con la conseguenza che, se il reato è oramai prescritto, il giudice civile potrà comunque dichiarare la nullità dell’accordo.

Reati contratto: sono validi?

Quanto appena detto vale anche per i reati contratto, i quali sono radicalmente nulli perché hanno ad oggetto qualcosa che è proibita dalla legge: si pensi al più volte citato accordo di spaccio.

A differenza dei reati in contratto, però, la nullità dei reati contratto è molto più evidente, in quanto l’oggetto stesso è chiaramente vietato dalla legge.

Ad esempio, non bisogna di certo intraprendere una causa civile per capire che il contratto con cui lo spacciatore vende la droga è nullo.

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Pubblicato : 18 Dicembre 2022 16:00