forum

Reati comuni e reat...
 
Notifiche
Cancella tutti

Reati comuni e reati propri: differenza

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
60 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Quali sono i delitti che possono essere commessi soltanto da alcune particolari categorie di soggetti?

Chi commette un illecito penale rischia di essere condannato alla reclusione. Si pensi all’autore di un furto, di una rapina oppure di un’aggressione fisica. Non tutte le persone, però, sono in grado di commettere gli stessi crimini. Se è vero che la maggior parte di essi sono “neutri”, nel senso che possono essere commessi da chiunque, ve ne sono altri che, invece, la legge “riserva” a determinati soggetti. È in questo contesto che si pone la differenza tra reati comuni e reati propri. Approfondiamo l’argomento.

Cosa sono i reati comuni?

Sono definiti “comuni” i reati che possono essere commessi da chiunque.

In pratica, si tratta di crimini che possono essere integrati da qualunque persona, a prescindere dall’età, dal sesso, dal lavoro, dalla carica pubblica, ecc.

La maggior parte dei reati sono comuni: si pensi al furto, alla rapina, all’appropriazione indebita, all’omicidio, alle lesioni personali, ecc.

Cosa sono i reati propri?

I reati propri possono essere commessi soltanto da chi riveste una particolare qualifica o posizione, idonee a porre il soggetto in una speciale relazione con l’interesse tutelato.

Emblematica è la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio richiesta ai fini della commissione dei reati contro la pubblica amministrazione, come ad esempio il peculato, la malversazione, la corruzione e l’abuso di ufficio.

Altri esempi sono la qualifica di imprenditore per i delitti di bancarotta e quella di amministratore, direttore o sindaco nei principali reati societari.

Un altro esempio significativo di reato proprio è quello di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, che può essere commesso solo dalla madre del neonato.

Insomma: si è in presenza di un reato proprio ogni volta che la punibilità è collegata a una caratteristica particolare del soggetto che ha commesso il fatto.

Reati propri in senso stretto e in senso lato

I reati propri sono ulteriormente differenziabili a seconda che il possesso della particolare qualifica determini:

  • la punibilità stessa del fatto (cosiddetto reato proprio in senso stretto o in senso puro), oppure
  • solo un mutamento del tipo di reato (reato proprio in senso lato).

Come esempio di reato proprio in senso stretto si pensi all’omissione di atti d’ufficio: se l’omissione o il rifiuto di un atto tipico del proprio ufficio provenisse da soggetto diverso da un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, non si integrerebbe alcun tipo di illecito penale.

Un esempio di reato proprio in senso lato è invece il già citato infanticidio: lo stesso fatto commesso da una persona diversa dalla madre integrerebbe il (più grave) delitto di omicidio.

Stessa cosa dicasi per il peculato la cui condotta, se venisse integrata da soggetto diverso dal pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, verrebbe ugualmente punita, ma a titolo di appropriazione indebita.

Reati comuni e reati propri: qual è la differenza?

Mentre i reati propri possono essere commessi solamente da determinati soggetti, da individui che rivestono una particolare qualifica (ad esempio, quella di pubblico ufficiale) oppure che hanno una specifica relazione con la vittima (la madre naturale, nel caso di infanticidio) o tra loro stessi (si pensi al reato di incesto, che può essere integrato solo da un discendente, ascendente, affine in linea retta, sorella o fratello), i reati comuni possono essere commessi da chiunque: si pensi al furto, alla rapina, all’omicidio, alla truffa, ecc.

Schematicamente, la differenza è così riassumibile:

  • il reato comune può essere commesso da chiunque, cioè da ogni persona, indipendentemente dal possesso di particolari qualifiche soggettive, status, condizioni, posizioni, qualità personali;
  • il reato proprio può essere integrato solamente da un soggetto che riveste una particolare qualifica soggettiva, status, condizione, posizione, qualità personale che lo pone in un particolare rapporto con l’interesse protetto dalla norma. Tale particolare “posizione” può essere naturalistica (ad esempio, la madre nell’infanticidio) o giuridica (ad esempio, la qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio nei delitti contro la pubblica amministrazione).
 
Pubblicato : 25 Novembre 2023 13:00