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Rapporti con minore e ignoranza sull’età

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(@angelo-greco)
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Affrontiamo le questioni legali relative all’ignoranza dell’età in contesti di atti sessuali con i minori. Discuteremo delle sentenze recenti e della responsabilità individuale.

Quando si tratta di interagire con i minori, quanto conta la conoscenza della loro età? Quali sono le implicazioni legali se un adulto non è consapevole dell’età di un minore con cui ha un rapporto sessuale? Queste domande rappresentano sfide di rilevanza in ambito legale, soprattutto nei casi che coinvolgono reati sessuali. La recente sentenza n. 4368 del 6 dicembre 2022 della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha portato una luce nuova sulla questione.

Qual è l’obbligo dell’individuo nel conoscere l’età di un minore?

La legge è molto chiara: l’ignoranza sull’età di un minore non è una difesa valida a meno che non sia dimostrata l’ignoranza inevitabile. L’individuo ha il dovere di conoscere, di informarsi e di esercitare un controllo adeguato, mantenendo uno standard di diligenza elevato.

Cosa implica l’ignoranza inevitabile?

L’ignoranza inevitabile sull’età, secondo l’articolo 602 quater del Codice Penale italiano, può essere invocata come difesa solo quando l’imputato, nonostante abbia fatto tutto il possibile per determinare l’età della persona offesa, è indotto a credere, sulla base di elementi univoci, che il minore fosse maggiorenne.

L’ignoranza inevitabile si verifica quando un individuo, nonostante abbia preso tutte le precauzioni possibili, viene ingannato su un dato di fatto, come l’età di un minore. Tuttavia, questo non basta a scagionarlo da eventuali reati: l’individuo deve comunque dimostrare di aver fatto il possibile per rispettare i propri doveri di attenzione e controllo. Il che significa, tanto per fare un esempio, che l’adulto dovrà, in caso di dubbio, chiedere un documento d’identità al minore e, se questi non vorrà darglielo, l’adulto non sarà scagionato. Lo sarà invece se il documento d’identità è stato falsificato. In questo dunque consiste “l’ignoranza inevitabile” di cui parla la Cassazione che esonera dal reato di atti sessuali con minore.

Che cosa deve provare l’imputato?

L’imputato deve dimostrare non solo la non conoscenza dell’età della persona offesa, ma anche di aver fatto il possibile per informarsi e controllare, rispettando un alto standard di diligenza. Questo significa che non è sufficiente affermare di non sapere l’età del minore o di essere stato ingannato dal minore stesso o da terzi.

Quali sono le conseguenze legali di atti sessuali con minori?

Secondo l’articolo 600 ter del Codice Penale, chiunque utilizzi minori di 18 anni per realizzare esibizioni o spettacoli pornografici o per produrre materiale pornografico è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da 24 a 240 mila euro. Importante sottolineare che non rileva il consenso del minore alla circolazione del materiale prodotto, in quanto proveniente da un soggetto presumibilmente non ancora in grado di valutare consapevolmente le possibili conseguenze negative.

Quali sono le conseguenze se un individuo non rispetta questi doveri?

Nel caso specifico menzionato, un rapper è stato accusato di pornografia minorile per aver coinvolto delle giovani in alcune riprese. Nonostante le accuse, l’uomo è stato assolto in primo e secondo grado per mancanza di prove sufficienti dell’elemento psicologico del reato ossia sulla volontà o comunque sulla consapevolezza di avere dinanzi a sé una minorenne. Tuttavia, la parte civile ha impugnato la sentenza e la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che l’imputato non aveva fornito prove sufficienti del suo sforzo per determinare l’età delle ragazze coinvolte.

La sentenza ha ulteriormente enfatizzato che il consenso del minore alla distribuzione del materiale prodotto non è rilevante, in quanto si presume che il minore non abbia raggiunto un livello di maturità tale da consentirgli una valutazione consapevole delle conseguenze della divulgazione di immagini erotiche.

In sostanza, il compito di determinare l’età di un minore ricade sull’individuo adulto. È fondamentale che le persone comprendano e rispettino questo dovere legale, dato che l’ignoranza dell’età di un minore non rappresenta una difesa valida di fronte alla legge. Inoltre, è altresì importante ricordare che il benessere dei minore.

 
Pubblicato : 6 Giugno 2023 11:30