Come funziona la legittima difesa: sparare a una persona che scappa è tentato omicidio?
Shiva si è difeso o è un assassino con la mira non troppo precisa?
Dobbiamo giudicare purtroppo dagli articoli di giornale perché gli atti del processo sono noti solo agli avvocati. E i giornali ci parlano di un’aggressione ai danni del famoso rapper avvenuta all’interno di una casa discografica. Una vendetta per un dissing, una presa in giro dei rivali via social.
Ma allora perché Shiva è stato arrestato se inizialmente era lui la vittima?
Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, è stato denunciato per tentato omicidio per aver tentato di sparare alcune persone.
La sparatoria avvenuta tra Baggio e Settimo Milanese, lo scorso 11 luglio, sarebbe stata solo l’ultimo capitolo di una lunga diatriba tra esponenti della scena (t)rap milanese, iniziata da un «dissing». In quella sparatoria sono rimasti feriti due ragazzi, vicini al rapper Rondo da Sosa. E per quell’episodio, giovedì 26 ottobre è stato arrestato, per tentato omicidio, il rapper Shiva. Gli investigatori contestano al rapper anche porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose.
Tutto è infatti avvenuto nell’edificio e nel cortile che ospita l’etichetta musicale «Milano Ovest», nota per essere la casa discografica di Shiva, oltre 5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify. Poco dopo la sparatoria, poi, un altro giovane si presenta al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vimercate (Monza), con una ferita d’arma da fuoco a una gamba, fornendo una fumosa spiegazione.
La squadra mobile di Milano ha ricostruito dai filmati e dai testimoni l’episodio.
Il tentato omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un tentativo di aggressione da parte dei due feriti – appartenenti a un gruppo che fa riferimento a Rondo da Sosa, alias Mattia Barbieri – nei confronti di Shiva e dei suoi amici. Un attacco nato per «vendicarsi» di un video social in cui uno degli amici dei feriti era stato oggetto di una pesante presa in giro.
Dopo la lite, Shiva estrae la pistola, i due scappano verso un Suv Mercedes mentre lui spara.
Shiva, da vittima, diventa aggressore. La legge non lo consente. Vediamo subito perché.
La legge sulla legittima difesa dice che non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa
Dunque la legittima difesa scatta solo quando c’è l’assoluta necessità di difendersi da un pericolo ancora in corso. E sempre che la reazione sia proporzionata alla situazione di pericolo (non si può sparare contro una persona armata di un palo di scopa). Inoltre, nella situazione di pericolo non deve esserci messo volontariamente la persona che esercita la legittima difesa. Ma ciò che è più importante è che la legittima difesa deve essere l’ultima spiaggia, quando non c’è altra possibilità di evitare l’offesa se non offendendo a propria volta. Dunque, sparare a chi sta già scappando non è legittima difesa perché non c’è più la situazione di pericolo.
A questo punto non si può neanche parlare di eccesso colposo di legittima difesa (che scatta quando alcuno eccede nella reazione in modo sproporzionato rispetto al pericolo) visto che la difesa non sussisteva più in questo caso: Shiva era già fuori pericolo quando ha estratto la pistola. Poteva limitarsi a spaventare gli aggressori, visto che già stavano scappando. Ma ha voluto sparare. E lì si è comportato come chi vuole uccidere, e quindi come un assassino. Fortuna ha voluto che non fosse un tiratore scelto. Ecco perché tentato omicidio: perché li ha solo feriti.
A Shiva viene contestato un ulteriore reato: quello di porto abusivo di arma da fuoco. Come se non bastasse infatti il rapper non aveva la licenza, il cosiddetto porto d’armi. A tutti è noto che, per portare armi da fuoco o armi bianche come un pugnale o addirittura anche un tirapugni, ci vuole l’autorizzazione della Prefettura. Altrimenti doppia incriminazione per chi spara e non ha titolo per tenere la pistola.