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Radiazioni e onde anomale dall’appartamento del vicino: cosa fare?

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(@mariano-acquaviva)
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Sotto il mio appartamento ha aperto uno studio di registrazione.  Per alcune notti accendevano qualche cosa che non ci permetteva di dormire: enormi radiazioni ci tenevano svegli e non solo, causandoci strani dolori. Due perizie tecniche hanno trovato delle onde molto anomale ma decisamente pericolosissime per l’essere umano. Cosa possiamo fare per tutelarci?

Trattandosi di questione che richiede necessariamente una valutazione tecnica che prescinde dalle conoscenze meramente giuridiche, occorre avvalersi dell’ausilio di persone particolarmente esperte capaci di catturare, con la strumentazione in loro possesso, le propagazioni provenienti dal piano inferiore.

In alternativa, è possibile chiedere al giudice di effettuare un accertamento tecnico preventivo (atp – art. 696-bis cod. proc. civ.) nominando un consulente tecnico d’ufficio (ctu) che verifichi l’entità e la tipologia delle immissioni provenienti dal pianterreno.

Il ctu nominato dal giudice, oltre a effettuare i rilievi, ha anche il compito di tentare la conciliazione tra le parti in causa.

Se la conciliazione non riesce, ciascuna parte può chiedere che la relazione depositata dal consulente sia acquisita agli atti del successivo giudizio di merito.

In altre parole, i risultati dell’atp potranno poi essere utilizzati in un futuro contenzioso avverso la controparte responsabile del disagio descritto all’interno del quesito.

La norma violata potrebbe essere quella di cui all’art. 844 cod. civ. che proibisce le immissioni intollerabili di qualsiasi tipo (fumo, calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e altre propagazioni) provenienti dalla proprietà del vicino, anche di tipo magnetico (così Cass., 11105/2020).

Nel caso di specie, quindi, è possibile utilizzare i rilievi dei propri tecnici di parte per intentare una causa contro il responsabile delle immissioni.

All’interno del giudizio civile intrapreso sarà poi possibile chiedere al giudice la nomina di un consulente tecnico d’ufficio (ctu) affinché accerti le immissioni, in contraddittorio con i propri consulenti di parte.

Anche gli accertamenti dell’Arpa possono essere molto importanti, in quanto provenienti da un’autorità pubblica. Tuttavia, se le verifiche di detto ente si sono rivelate inutili, occorrerà procedere come sopra indicato.

Non va dimenticato, poi, che in un procedimento per immissioni possono essere fatte valere anche le prove testimoniali: sarà quindi possibile chiamare a deporre tutti coloro che possono riferire dei disagi descritti nel quesito.

In conclusione, se si intende rimanere nella propria abitazione e risolvere la problematica, l’unica via percorribile è quella giudiziaria.

Da questo punto di vista, le possibili soluzioni sono due:

  • intraprendere un iniziale accertamento tecnico preventivo, in cui il giudice nomina immediatamente un ctu che effettui i necessari sopralluoghi e tenti la conciliazione tra le parti. Successivamente, si potrà intraprendere il giudizio vero e proprio;
  • citare immediatamente in giudizio la controparte, allegando le relazioni dei propri consulenti e chiedendo che vengano sentiti come testimoni quanti possono deporre a proprio favore. All’esito dell’istruttoria è ugualmente possibile chiedere al giudice la nomina di un ctu.
 
Pubblicato : 4 Novembre 2023 08:30