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Raccolta differenziata non rispettata: chi paga?

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(@angelo-greco)
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Condominio: come opporsi alla multa del Comune se uno dei condomini non rispetta le regole sulla spazzatura relative ai giorni di consegna e ai raccoglitori? 

Chi è responsabile per la spazzatura che non viene raccolta come si deve? Se il condominio dovesse essere multato dal Comune, potrebbe rivalersi contro l’amministratore che non fa rispettare le regole oppure potrebbe agire contro il condomino inadempiente per chiedergli il rimborso della multa? A stabilire chi paga per la raccolta differenziata non rispettata è una recente ordinanza della Cassazione [1].

Chiariamo subito che le regole per la raccolta differenziata sono stabilite nel regolamento comunale. È quest’ultimo che definisce le modalità dei controlli e le multe. 

Il più delle volte, i regolamento comunali prevedono delle sanzioni in capo ai condomini quando la raccolta viene gestita da questi stessi. 

Tuttavia alcune sentenze hanno annullato le multe. E ciò sulla base di una duplice argomentazione giuridica, peraltro convincente. Da un lato il condominio non è un soggetto giuridico, non ha cioè la personalità giuridica che hanno invece le società. Sicché non può essere neanche destinatario di sanzioni. Sarebbe come multare una persona che non esiste.

Ma non è tutto. Le regole per le sanzioni amministrative sono simili a quelle per le sanzioni penali: e per i reati vige il principio di responsabilità personale. Non si può quindi sanzionare un soggetto diverso da colui che commette l’illecito. Ed ecco perché non è possibile neanche irrogare la multa al condominio quando la violazione viene commessa da uno specifico condomino. 

Dunque questi due motivi possono essere utilizzati da chi vuole sapere come contestare una multa per la raccolta differenziata della spazzatura non rispettata.

Resta comunque il fatto che bisognerà comunque fare opposizione e rivolgersi al giudice che, nella fattispecie, è il giudice di Pace. 

In assenza di ricorso o in presenza di un giudice che non condivida tali interpretazioni (perché comunque resta sempre l’autonomia interpretativa di ogni magistrato), il condominio rischia una multa salata quando la raccolta dei rifiuti è fatta male.

Il condominio però non può rivalersi contro il condomino responsabile per aver violato le regole della spazzatura. Non può cioè farlo autonomamente, ad esempio con una delibera condominiale. Sarebbe sempre necessaria una causa: ci vuole cioè una sentenza di un giudice che condanni il responsabile. Diversamente l’amministratore non potrebbe ad esempio pretendere delle quote superiori o trattenere gli importi versati a titolo di oneri condominiali imputandoli invece alla multa. E ciò anche se il condominio è dotato di telecamere di sorveglianza in grado di verificare chi non ha rispettato il regolamento comunale sulla raccolta differenziata. 

Insomma, solo dopo una sentenza di condanna il condominio può pretendere di rivalersi contro il responsabile.

Vediamo ora se il condominio può rivalersi nei confronti dell’amministratore. Secondo la Cassazione, l’amministratore di condomino non ha, al contrario, alcuna responsabilità soldale al condominio se la raccolta dei rifiuti è fatta male. In altri termini il Comune non può multare l’amministratore. Ma il condominio potrebbe invece agire contro di lui ed eventualmente destituirlo dall’incarico. Dunque si hanno due diversi rapporti: 

  • quello tra Comune e amministratore in base al quale quest’ultimo non può rispondere per atti commessi da terzi; 
  • quello tra amministratore e condominio che potrebbe determinare una responsabilità del professionista laddove non predisponga tutte le opportune cautele e controlli per evitare che il condominio medesimo venga sanzionato.

In definitiva, l’amministratore di condominio non può essere chiamato a rispondere, per il solo fatto di rivestire tale qualità, delle violazioni del regolamento comunale commesse dai singoli condomini: occorre invece dimostrare una sua responsabilità diretta, per aver materialmente concorso, con atti o comportamenti, alla commissione delle infrazioni. 

Ad avviso della Suprema Corte non rileva in tal caso la norma del regolamento comunale (come ad esempio quello di Roma) che fa obbligo agli utenti ed all’amministratore di custodire e utilizzare correttamente i contenitori assegnati al condominio. Tali obblighi, di custodia e di utilizzazione, confermano, al contrario, che la responsabilità dell’amministratore per la loro violazione può configurarsi soltanto in via diretta e non in via solidale, per il mancato o non corretto adempimento dei doveri di custodia e di utilizzazione.

Nello specifico, con riferimento all’utilizzazione ed alle violazioni contestate, consistita nell’inserimento di rifiuti non conformi nei contenitori predisposti per la raccolta differenziata, la norma regolamentare colpisce fatti propri, senza prospettare alcun collegamento a carico dell’amministratore in termini di solidarietà con l’autore della non corretta utilizzazione.

 

 

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Pubblicato : 15 Febbraio 2023 09:00